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IndyCar – Iowa bis: Newgarden ko, O’Ward si rilancia

Dopo la gara di ieri tutti pensavano che Josef Newgarden sarebbe uscito dal doppio appuntamento in Iowa in testa alla classifica dell’IndyCar Series; invece al successo di ieri è succeduto un DNF per un duro contatto a muro, forse per una rara defaillance tecnica della DW12-Chevy #2.

La vittoria della “gara lunga” è andata quindi a Pato O’Ward, secondo ieri, che ha ereditato la leadership al giro 241. Al messicanino dell’Arrow McLaren SP, alla quarta vittoria di sempre, la seconda in stagione, devono aver fatto bene le recenti polemiche sulla composizione del team nel 2023, rumors che hanno già infiammato il compagno di squadra Felix Rosenqvist, oggi settimo dopo il crash di sabato.

Dietro O’Ward come ieri un Will Power sempre più proteso verso il successo finale, anche se proprio come nella “250”, ha dovuto cedere al compagno di squadra, che ha trovato la sua via al lap 84, grazie anche ad un Romain Grosjean forse ancora scevro sul modo di fare sugli ovali. Ad ogni modo, il francese ha portato a casa anche oggi il miglior risultato per l’Andretti Autosport, con la sua nona posizione finale.

Scott McLaughlin dal canto suo ha dimostrato lo stato di forma del Team Penske col gradino passo del podio, davanti al terzetto Ganassi condotto dall’inossidabile Scott Dixon – partito ricordiamo dalla 18ma piazzola per la sua 300ma partenza consecutiva – seguito da uno spettacolare Jimmie Johnson (ma perchè lo scorso anno ha saltato gli ovali, continuiamo a domandarci?) e dall’ancora leader Marcus Ericsson, cui i due teammates quest’oggi han rubato punti preziosi. Solo P13 per Alex Palou invece, intruppato tra i doppiati.

Il titolo di rookie di giornata va a David Malukas, ottavo, con Christian Lundgaard che ha dovuto fermarsi prima della metà gara per problemi tecnici e Kyle Kirkwood ha chiuso ancora una volta anticipatamente a muro. Da domandarsi invece cosa succederebbe se Callum Ilott riuscisse a qualificarsi anche sugli ovali in migliore posizione, visto che anche oggi ha guadagnato ben undici posizioni dallo schieramento di partenza, terminando in P11.

In classifica generale, Ericsson vede il proprio vantaggio sul secondo classificato, che torna ad essere Power, ridursi a sole 8 lunghezze. Newgarden segue a -34 a pari punti con Dixon, appena due punti in più del vincitore odierno, che scavalca Palou.

La convulsa schedule estiva dell’IndyCar Series prevede il ritorno all’Indianapolis Motor Speedway per il Gallagher Grand Prix già il prossimo weekend.

UPDATE: Ore dopo il termine della gara, dopo essere stato rilasciato dal centro medico dell’Iowa Speedway, Josef Newgarden ha perso conoscenza, e cadendo si è procurato un taglio dietro la testa. A causa del traffico intenso intorno al circuito, il pilota è stato trasportato in elicottero in ospedale per ulteriori accertamenti, che sono risultati negativi. Newgarden è stato comunque trattenuto in osservazione per la notte. 

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

L’ordine di arrivo

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IndyCar – Newgarden batte 4 in Iowa

Josef Newgarden sembra determinato a rincorrere il suo terzo titolo IndyCar ed in Iowa ha posto il quarto sigillo di questa stagione, vincendo la prima delle due gare del doubleheader.

Il sorpasso decisivo al lap 23 sul compagno di squadra Will Power, che lo aveva scalzato dalla pole position qualche ora prima, per non voltarsi indietro sostanzialmente fino alla bandiera a scacchi nonostante il forcing finale di Pato O’Ward, che nell’ultima porzione di gara ha avuto a sua volta la meglio su Power.

Tutti i protagonisti della classifica generale hanno terminato fra i primi, compreso il trio di vetture del team Ganassi, con Scott Dixon quinto davanti ad Alex Palou e Marcus Ericsson poco dietro in P8. Il leader della serie ha post rimedio ad una qualifica non esaltante andando subito all’attacco, fino a ricoprire addirittura la piazza d’onore.

Ma il pilota più in palla della squadra per lunghi tratti è sembrato essere Jimmie Johnson, il cui 11mo posto finale rispecchia a fatica la perseveranza ed il carattere del 7 volte campione NASCAR, nuovamente a proprio agio in pista,  come in Texas, su di un ovale.

Nel mezzo, un Rinus VeeKay rinato (P4) per la gioia del rientrante patron Ed Carpenter, uno dei due soli ritirati della gara insieme a Felix Rosenqvist, entrambi a muro. Sfortuna nera anche per Colton Herta, frenato da un problema di elettronica dopo una robusta rimonta nelle fasi iniziali, e per Scott McLaughlin, rallentato nel finale da una ruota mal fissata e dalla necessaria sosta extra.

Completano la top ten Romain Grosjean, alla fine il migliore in casa Andretti, settimo, ed il duo del team “di casa”, grazie allo sponsor della manifestazione, Christian Lundgaard e Graham Rahal. Menzione speciale per Callum Ilott, risalito fino alla dodicesima piazza dalla 22ma piazzola di partenza.

In classifica generale, Ericsson ora conduce con 15 punti di vantaggio su Newgarden e 22 su Power. OWard dal canto suo si rilancia in sesta posizione, alle calcagna di Palou e Dixon.

Domani si ricomincia alle 3.00 PM ET, vale a dire le 21 nostrane. Sempre diretta streaming a pagamento sui canali Sky.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

L’ordine di arrivo

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Indy Lights – Tra i due litiganti in Iowa gode McElrea

Hunter McElrea a 25 giri dal termine sembrava aver perso tutto il buono fatto fino a quel momento all’Iowa Speedway. L’alfiere dell’Andretti Autosport, che veniva dal primo successo nell’Indy Lights Series a Mid-Ohio, nell’unica Full Course Yellow della gara, propiziata dal contatto a muro di James Roe, nel restart al giro 50 di 75 andava largo in curva 1 perdendo la leadership garantita dalle qualifiche del mattino.

Linus Lundqvist, che aveva già tentato un paio di volte il sorpasso in regime di corsa libera, si trovava cosí su un piatto d’argento la quinta vittoria nella serie, ma il leader in classifica non aveva fatto i conti con Matthew Brabham.

Il figlio e nipote d’arte, risalito a suon di sorpassi dall’ottava piazzola, ingaggiava un furioso duello con Lundqvist, che terminava con l’australiano schiacciato a muro a 4 sole tornate dalla bandiera a scacchi.

Brabham, con l’ala anteriore visibilmente danneggiata, riusciva a terminare in quarta posizione all’arrivo, preceduto da Lundqvist, McElrea e Sting Ray Robb, ma la direzione gara considerava la manovra di Lundqvist come avoidable contact, declassandolo di 3 posizioni, promuovendo cosí sul podio McElrea, Christian Rasmussen, autore di una gara tutta d’attacco, e lo stesso Brabham. Completa la top five Sting Ray Robb, che con il danese ha lottato per tutta la prima parte di gara.

Solo P11 per il protegè del Team Ganassi Kyffin Simpson, che ha lasciato il TJ Speed Motorsports per l’HMD, poco dietro Benjamin Pedersen, fino ad oggi terzo in classifica generale, nono dopo un grosso salvataggio nelle prime fasi di gara.

Classifica dell’Indy Lights Series che, a cinque gare dal termine della stagione, vede il vantaggio di Ludnqvist ridursi a soli 77 punti su McElrea, che diventa il major contender. Seguono Robb a -90 e Brabham a -94. La serie cadetta tornerà il 7 agosto per il suo debutto sulle strade di Nashville.

Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche

L’ordine di arrivo

Foto: Indy Lights

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IndyCar – Power, doppia pole in Iowa e record più vicino

Per il vice-recordman all-time della pole position IndyCar, Will Power, il doubleheader dell’Iowa Speedway era un’occasione troppo ghiotta per incrementare il proprio record, ed infatti dominando le qualifiche che mediante i due giri veloci previsti assegnavano la griglia di partenza delle due gare in programma, si è portato ad una sola lunghezza da Mario Andretti con le pole position numero 65 e 66 della sua carriera.

Con i due giri sprint alla media di 178.130 e 177.944 mph Power, che è stato anche il migliore nell’unica sessione di libere tenutasi venerdí, ha superato il compagno di squadra Josef Newgarden, che lo affiancherà sia nella “250” di stasera che domani nella più lunga 300 (dal numero di giri da percorrere) sul triovale di 0,875 miglia.

Nel Team Penske, solo Scott McLaughlin è rimasto leggermente dietro, e partirà in P5 ed in P6 rispettivamente, davanti a Jack Harvey, il migliore del RLL il cui sponsor è il main sponsor dell’evento. Nel mezzo, Colton Herta, capace di migliorarsi nella seconda tornata al punto di conquistare la pole provvisoria ai danni di Conor Daly, il quale stava accarezzando il sogno di ripetere l’impresa del 2020 – ricordiamo che lo scorso anno non si è corso in Iowa – dove siglò la sua prima partenza al palo per gara 1. A seguire le due vetture del Dale Coyne Racing di David Malukas, P6 in gara 1, e Takuma Sato, P5 in gara 2, con Pato O’Ward a fare capolino in seconda fila nella 250.

Deludente il leader in classifica Marcus Ericsson, appena P12 e P15, cosi come il recente vincitore di Toronto, Scott Dixon, tredicesijmo e diciottesimo; meglio di loro complessivamente Jimmie Johnson e “l’oggetto del desiderio” Alex Palou. Non fa invece notizia la pessima qualifica di Graham Rahal.

Relativamente a Palou, nessuna notizia nella settimana seguente la gara di Toronto, anche se gli analisti più informati della categoria ipotizzano che lo spagnolo difficilmente sarà al via sulla DW12-Honda #10 il prossimo anno, indipendentemente da chi vincerà la disputa contrattuale tra Ganassi e McLaren.

Lo start della Hy-VeeDeals.com 250 nella serata italiana, alle 4.00 PM ET, pari alle 22 nostrane. Diretta streaming a pagamento sui canali Sky. Per la seconda gara del doubleheader bisognerà attendere domenica alle 3.00 PM ET.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Qualifiche della Iowa 250

I risultati delle Qualifiche della Iowa 300

Dixon

IndyCar – Dixon nella storia a Toronto con la vittoria #52

Alla faccia di chi lo dava per bollito, Scott Dixon si aggiudica la sua 52ma vittoria di sempre nelle monoposto a ruote scoperte americane a Toronto, eguagliando il secondo migliore record appartenente a Mario Andretti.

Difficile dire quanto abbia influito sull’umore del Team Ganassi la querelle infrasettimanale riguardante il contratto di Alex Palou, ma fatto sta che il trio di piloti, oltre alla vittoria, la quarta sulla pista canadese che allunga anche la striscia di 18 stagioni con almeno una vittoria, del 6 volte campione, termina con un quintio ed un sesto posto per il capoclassifica Marcus Ericsson e lo stesso Palou.

Lo spagnolo, reduce da una qualifica disastrosa (P22 di 25) a causa di un problema tecnico, è stato protagonista di una strategia perfetta, cambiando le alternate per primo dopo appena 10 giri per poi proseguire con due lunghi stint sulle primary, insidiando più volte il compagno di squadra.

Colton Herta, che dalla pole ha dominato le primissime fasi di gara, ha subito il sorpasso da Dixon in curva 1 al giro 17, e ha potuto finalmente tornare sul podio da cui mancava dallo scorso maggio, insieme a Felix Rosenqvist, che conquista il primo podio in due anni con McLaren Arrow SP, anche con le cattive (ne sa qualcosa Alexander Rossi, out al giro 45).

Altro grande protagonista della gara Graham Rahal, quarto al traguardo. Partito, unico tra i big, con le gomme dure, sembrava aver buttato tutto il vantaggio derivante da questa scelta col primo pitstop appena al lap 25, mentre davanti Rinus VeeKay e Conor Daly, pure sulle primary, allungavano la sosta sin oltre la 30ma tornata.

Invece, approfittando di una fase centrale movimentata da una serie di Full Course Yellow, il portacolori del team di famiglia ha scalato le posizioni fino alla grande manovra su Scott McLaughlin al restart #5 che è valsa la posizione finale.

Chi esce con le ossa rotte da questa gara è il team Penske. McLaughlin per evitare danni peggiori nella manovra di cui sopra, dalla quarta piazza scivolerà sino in P9 proprio davanti a Josef Newgarden, a sua volta scivolato ai margini della top ten a seguito di una disastrosa seconda sosta. Will Power infine, atteso all’ennesima grande rimonta dopo la sfortuna in qualifica, non è andato oltre la quindicesima piazza. Rookie of the day Christian Lundgaard, ottavo, autore di una gara attenta.

In classifica generale Ericsson allunga, e ora vanta 35 punti di vantaggio su Power, pressato da vicino a -3 da Palou. Dixon infine appaia Newgarden in quarta posizione a -44 dal leader.

La fitta schedule di luglio prevede per il prossimo weekend l’unico doubleheader della stagione, sull’ovale corto dell’Iowa Speedway.

Piero Lonardo

Foto: CGR

L’ordine di arrivo

Herta

IndyCar – Herta si rilancia a Toronto

Colton Herta è il primo driver dell’IndyCar Series 2022 a ripetersi in qualifica sulle strade di Toronto. L’alfiere dell’Andretti Autosport, reduce dal test con la McLaren F1 a Portimao, ha preceduto tutti nella Firestone Fast Six col tempo di 59.2698.

Ad affiancare Herta, che spera di potersi rilanciare nella lotta per il titolo nonostante il notevole distacco dalla vetta, Scott Dixon a soli 89 millesimi, che a sua volta a scalzato dalla prima fila Josef Newgarden, che veniva da una giornata iniziata in modo non ottimale a seguito di problemi di motore alla sua DW12-Chevy.

Completano le prime tre file Alexander Rossi, il migliore delle prime libere, dove per la prima volta sono state ammesse le “alternate”, un David Malukas ancora una volta indiavolato in qualifica e Scott McLaughlin. Unico dell’armata Penske a fallire ancora una volta Will Power, il quale rimaneva intruppato nel crash di Kyle Kirkwood all’ultima curva che causava la seconda red flag nel secondo gruppo del Q1 mentre stava segnando la migliore prestazione del lotto.

Kirkwood è stato peraltro l’unico rookie – assente Tatiana Calderon per carenza difondi –  a non raggiungere i primi dodici, con Callum Ilott a sfiorare il Q3, Christian Lundgaard decimo e Devlin deFrancesco P12. L’enfant du pays è stato tra i protagonisti del primo turno, nonostante un lungo in curva 3 che non è stato penalizzato dalla direzione gara, al contrario dell’interferenza ai danni di Herta nel secondo turno per essersi immesso in modo troppo garibaldino dalla via di fuga in curva peraltro cieca.

Herta ha influito anche sulla qualifica di Conor Daly, pure penalizzato per blocking nelle fasi iniziali del primo turno, poi dominato dal capoclassifica Marcus Ericsson, che partirà dalla nona piazzola.

Ma la delusione maggiore della sessione viene da Alex Palou, fermo lungo il circuito col motore ko nel Q1. Lo spagnolo, che durante la settimana è stato protagonista della querelle contrattuale tra Ganassi e McLaren (controversia che peraltro è ben lunga dall’essere stata risolta), ha provocato una bandiera rossa simultaneamente all’uscita di DeFrancesco, di fatto “graziando” il pilota della DW12-Honda #29 da una penalizzazione e dalla relativa cancellazione dei tempi.

Lo start della gara canadese, che ritorna in calendario dopo due anni di assenza, alle 3.20 PM ET di domenica 17, vale a dire le 21.20 italiane. Come sempre diretta a pagamento sui canali Sky.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

I risultati delle Libere 1 

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

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IndyCar – Giallo Palou, McLaren o Ganassi, attendendo Toronto

Alex Palou è il nuovo pilota McLaren per il 2023: l’annuncio tramite social nella tarda serata italiana. Peccato che poco prima fosse stato il team Ganassi ad annunciare il rinnovo, con tanto di comunicato stampa e citazioni del pilota.

Il campione in carica ha commentato immediatamente via Twitter “Ho appreso recentemente dai media che questo pomeriggio, senza la mia approvazione, il Chip Ganassi Racing ha emesso un comunicato stampa nel quale si annuncia che guideró per il CGR nel 2023. Ancora più sorprendentemente il CGR ha incluso una “dichiarazione” che non veniva da me. Non ho approvato questo comunicato stampa, e non sono l’autore, nè ho approvato questa dichiarazione. Come ho recentemente informato il CGR, per ragioni personali non intendo continuare col team dopo il 2022. A parte gli eventi sfortunati di questa sera, mantengo grande rispetto per il CGR, e non vedo l’ora di terminare al meglio questa stagione assieme.”

Il Team Ganassi, che vanterebbe un’opzione sul pilota per il prossimo anno, ha però confermato più tardi che Palou sarebbe sotto contratto fino a tutto il 2023.

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Nei piani McLaren, che curiosamente proprio in questi giorni ha testato Colton Herta su una F1 2021 a Portimao (ricordiamo dopo il precedente test di Pato O’Ward ad Abu Dhabi), Palou dovrebbe diventare il sostituto di Daniel Ricciardo in F1, con buona pace dei già confermati O’Ward, Alexander Rossi e Felix Rosenqvist, i quali si spartiranno le tre vetture della line-up 2023, sempre che lo svedese non venga dirottato in Formula E.

Vedremo come si evolverà la vicenda, che sicuramente porterà degli strascichi legali: nel frattempo l’IndyCar Series si appresta a tornare dopo due anni in Canada, sulle strade di Toronto, con Palou quarto in classifica generale a 37 punti dal leader, il compagno di squadra Marcus Ericsson.

Le vetture di sfideranno a partire da venerdí 15 luglio con le prime libere, alle 2.30 PM ET. Qualifiche sabato 16 alle 2.00 PM ET e gara a partire dalle 3.20 PM ET di domenica 17, pari alle 21.20 italiane. Diretta a pagamento sui canali Sky.

Piero Lonardo

Foto: CGR, Colton Herta Twitter

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Indy Lights – Anche McElrea si aggiunge alla lista dei vincitori

Hunter McElrea si piazza finalmente sul gradino più alto del podio dell’Indy Lights Series a Mid-Ohio. Il kiwi di LA ha dominato il weekend sul circuito del Midwest conquistando già al sabato la pole position davanti al leader in classifica Linus Lundqvist.

Al via l’alfiere dell’Andretti Autosport resistiva a Lundqvist, che poco dopo doveva cedere la seconda piazza a Matthew Brabham, sempre più a proprio agio sulle Dallara IL-15, mentre poco dietro Sting Ray Robb aveva la meglio su Christian Rasmussen per la quinta piazza. Nel mezzo, Benjamin Pedersen.

Le carte si potevano rimescolare al lap 23, allorquando James Roe usciva di strada in curva 1, provocando l’unica Full Course Yellow della gara, ma McElrea, che nel frattempo aveva acquisito un vantaggio di 7” su Brabham nonostante un piccolo spavento in curva 9, riusciva ad allungare nuovamente sull’australiano e aggiungersi cosí nella lista dei vincitori 2022.

Dietro un Rasmussen scatenato che si era già ripreso la posizione su Robb andava a prendersi la quarta piazza su Pedersen, che all’ultima curva cede anche a Robb, autore di un sorpasso da cineteca. Nel tentativo di imitare Robb, Jacob Abel si girava all’ultima curva perdendo la settima piazza.

In classifica generale, passata la boa di metà stagione, grazie alla terza piazza guadagnata domenica, Lundqvist ha potuto allungare ulteriormente con distacchi importanti su Robb, ora a -87, mentre Brabham si propone come terza forza a -96.

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Nel weekend annuncio importante con Cape Motorsports di ritorno nella serie cadetta nel 2023 dopo aver acquistato due nuove vetture.

La squadra diretta da Dominic e Nicholas Cape è la specialista della USF2000, con 13 titoli conquistati negli ultimi 20 anni, tra cui 9 degli ultimi 11, ed ha preparato futuri campioni del calibro di JR Hildebrand, Matthew Brabham, Nico Jamin, Oliver Askew e Kyle Kirkwood.

L’Indy Lights Series ritornerà il 23 luglio all’Iowa Speedway, per il primo dei due appuntamenti su ovale della stagione.

Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche

L’ordine di arrivo

Foto: Indy Lights

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IndyCar – McLaughlin emerge nella moria Chevy di Mid-Ohio

Seconda vittoria nell’IndyCar Series 2022 per Scott McLaughlin a Mid-Ohio in una gara ad eliminazione per i motori Chevy nella patria statunitense della concorrente Honda.

A pagare più di altri la moria dei V6 del farfallino l’Arrow McLaren SP, che ha dovuto cedere le armi dopo appena 8 tornate con Felix Rosenqvist, mentre il polesitter Pato O’Ward si è trascinato sino al lap 52 prima di dichiarare forfait, con l’elettronica impazzita.

Nel frattempo McLaughlin, partito dalla seconda piazza, ereditava la leadership, che ha mantenuto per tutto il resto della gara, esclusa una frazione di sette giri nelle quali il box Andretti non ha chiamato Colton Herta, contrariamente al resto del lotto, mentre occupava la terza piazza.

Ciononostante, Herta è stato il migliore in casa Andretti, dove il transfuga Alexander Rossi, dopo un paio di prestazioni degne dei bei tempi andati, ha pensato bene di giocare a carambola con i suoi compagni di squadra Romain Grosjean e Devlin de Francesco.

Ko anche il Chevy di Callum Ilott, a lungo nella top ten insieme agli altri due rookie d’assalto, Kyle Kirkwood, autoeliminatosi in curva 9 poco prima della metà gara, mentre David Malukas, il più consistente del trio, ha terminato in nona posizione.

I maggiori pensieri per McLaughlin sono arrivati da Alex Palou, che gli terminerà immediatamente alle spalle, e da Will Power. Il campione 2014 ha quasi ripetuto il miracolo di Detroit, con l’obiettivo di insidiare il leader e compagno di squadra nelle fasi finali dopo essere partito dalla 21ma piazzola a seguito della penalizzazione in qualifica. Con queste premesse, il podio è sicuramente un ottimo risultato per l’australiano, che si avvicina ulteriormente in classifica al leader Marcus Ericsson.

Sornione, il vincitore della Indy 500, qui in livrea su base verde, ha terminato in P6 alle spalle di Scott Dixon ma davanti al temibilissimo Josef Newgarden, a riprova che anche quest’anno non solo sarà una lotta al coltello fra Penske e Ganassi, ma che tutti e sei i piloti hanno chances di vittoria finale. Nel mezzo, “baffo” Rinus VeeKay, nuovamente nella top five dopo Barber Park.

Le monoposto più veloci del pianeta torneranno in azione fra due settimane sulle strade di Toronto, dopo due anni di assenza causa COVID dal territorio canadese.

Piero Lonardo

Foto: Team Penske

L’ordine di arrivo

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IndyCar – O’Ward, nono polesitter del 2022 a Mid-Ohio

La striscia dei differenti polesitter si allunga ulteriormente a Mid-Ohio, sede del nono round dell’IndyCar Series 2022, dove gli onori sono andati a Pato O’Ward.

Il messicanino, non in particolare evidenza nei due turni di libere, ha piazzato la zampata nella Firestone Fast Six, precedendo di un decimo Scott McLaughlin, che lo affiancherà in prima fila domani.

A seguire Colton Herta, Felix Rosenqvist (a riprova dei continui miglioramenti in casa Arrow McLaren SP), Scott Dixon (alla faccia di chi lo dä per bollito) e Simon Pagenaud.

Ancora fuori dai migliori sei Will Power, penalizzato per blocking nel gruppo uno del primo turno nei confronti di Helio Castroneves nonostante il miglior tempo della sessione, ma anche il teammate Josef Newgarden, unico quest’anno a vincere per tre volte, P14.

Appena davanti il capoclassifica Marcus Ericsson, buttato fuori dal Q2 da un paio di rookie terribili: Callum Ilott e David Malukas, che insieme a Kyle Kirkwood occupano le posizioni dalla 8 alla 10, mentre il campione in carica Alex Palou può appellarsi alla sfortuna per aver fallito il terzo turno per appena un millesimo di secondo.

Domani lo start della gara 12.30 PM ET, pari alle 18.30 italiane. Diretta in pay-tv sui canali Sky.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

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