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IndyCar – La serie apre il mese di maggio a Barber Park. Cambiano ancora le qualifiche della Indy 500

Dopo l’intensa due giorni di test all’Indianapolis Motor Speedway, l’IndyCar Series si ritrova nel weekend a Barber Park per il quarto appuntamento stagionale della serie. Presenti tutti e 26 i piloti full-season.

Fin qui il Team Penske ha dominato con tre vittorie in altrettante gare ed i suoi tre piloti fra i primi quattro in classifica generale, col solo Alex Palou a difendersi grazie ai piazzamenti ottenuti, a 15 lunghezze dal leader Josef Newgarden. Tra i piloti in ascesa sicuramente Romain Grosjean, il più concreto fin qui della pattuglia Andretti, forte del secondo posto di Long Beach, che sfoggerà una nuova livrea per l’occasione.

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Ma la gara in Alabama è solo il primo dei tre eventi del mese di maggio che culminerà il 29 con la 106ma Indy 500. Per questa edizione è stato rivisto ancora una volta il format delle qualifiche, che sarà strutturato come segue:

In base alla prima giornata di qualifiche prevista per sabato 21 maggio dalle 12.00 PM alle 5.50 PM, domenica 22 si svolgeranno due round di tentativi che decideranno le prime quattro file, compresa la pole position.

Più precisamente, con start in ordine inverso rispetto alle velocità del primo giorno, i primi 12 piloti, i quali guadagneranno anche punteggio extra, avranno un tentativo garantito a partire dalle 4.00 PM; i primi 6 accederanno ad una Firestone Fast Six alle 5.10 PM per determinare le prime 2 file, compresa la pole.

Una ulteriore sessione, la “Last Chance Qualifying” per definire le posizioni dalla 31 alla 33 è attualmente prevista dalle 2.00 alle 3.00 PM di domenica 22 qualora si prospettino più di 33 iscrizioni (ricordiamo che al momento siamo a 32 unità). Come al solito, verrà garantito almeno un giro veloce ed in caso di nuova uscita, i tentativi precedenti verranno cancellati.

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Ultima novità annunciata nei giorni scorsi, l’introduzione di un nuovo pneumatico alternate, parzialmente composto da gomma naturale maggiormente sostenibile, ricavata dall’arbusto di guayule, caratterizzato dalla fascia verde. Questa nuova gomma Firestone verrà utilizzata per la prima volta nel corso della Pit Stop Challenge del Carb Day, il venerdì prima della Indy 500, per poi trovare spazio a partire dal Big Machine Music City Grand Prix di Nashville in agosto.

Tornando al prossimo weekend, le ostilità a Birmingham inizieranno venerdì 29 aprile con le prime libere alle 4.00 PM ET. Qualifiche sabato 30 a partire dalle 1.00 PM ET, pari alle 19 italiane, e gara domenica 1° maggio allo stesso orario. Diretta in pay-tv sui canali Sky. A Barber park ritorneranno dopo un lungo stop, anche le categorie propedeutiche della Road to Indy.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar, Andretti Autosport

L’infografica del nuovo format delle qualifiche della Indy 500

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IndyCar – Newgarden prenota Indy. Attesa per la 33ma entry

Josef Newgarden ha concluso al top i test collettivi all’Indianapolis Motor Speedway. Nei due giorni di test hanno girato i 32 piloti iscritti alla 106ma Indy 500.

L’attuale leader della graduatoria IndyCar ha fissato i cronometri sulle 229.519 mph nella sessione di ieri, che è iniziata con un notevole ritardo (oltre tre ore) causa meteo. A seguire il due volte vincitore Takuma Sato, unico altro pilota a superare le 229 miglia orarie, con la vettura del Dale Coyne Racing.

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La graduatoria prosegue con altri due vincitori, Tony Kanaan e Scott Dixon, quest’ultimo è stato il migliore della prima giornata. Tra le sorprese, sicuramente il sesto tempo di Marco Andretti, atteso alla sua 17ma 500 Miglia, e anche il sette volte campione NASCAR Jimmie Johnson non ha deluso con l’ottava prestazione, migliore fra i rookies. In evidenza l’accoppiata del Dreyer & Reinbold formata da Santino Ferrucci e Sage Karam, P12 e P13 rispettivamente

Tra i tempi senza traino in scia (no-tow) svetta Rinus VeeKay con 221.314 mph seguito dal compagno di squadra Conor Daly, unico peraltro a non migliorarsi ieri insieme ad Helio Castroneves, il quale non ha potuto proseguire la sessione a causa di un incidente nella prima giornata.

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Tiene sempre banco infine la ricerca della 33ma vettura per chiudere la griglia di partenza. I programmi parziali di Paretta Autosport e Top Gun Racing per il Greatest Spectacle in Racing alla fine non si sono concretizzati, e l’opzione più praticabile, tramontata la possibilità di fare gareggiare Ryan Hunter-Reay, qui in veste di coach per Callum Ilott (la sua ex-vettura, ora affidata a Romain Grosjean, presenta una livrea particolare ispirata all’inclusività), pare quella legata ad una “cordata” per riportare in pista Stefan Wilson con Cusick Motorsports, con la partecipazione di Juncos Hollinger Racing e Foyt Racing.

In attesa del doppio appuntamento di Indianapolis, il fatidico “Month of May”, il prossimo appuntamento dell’IndyCar Series è per il prossimo weekend a Barber Park.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

I risultati dell’open test dell’IMS

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IndyCar – Paretta torna con ECR, ma non a Indy

Il Paretta Autosport ritorna nell’IndyCar Series con un programma parziale per Simona De Silvestro ed una nuova partnership tecnica con l’Ed Carpenter Racing.

La DW12-Chevy #16 del team a prevalenza di personale femminile sarà della partita per almeno tre gare della stagione in corso, iniziando da Road America il 12 giugno, per poi proseguire a Mid-Ohio il 3 luglio e sulle strade di Nashville il 7 agosto. Ulteriori gare potranno essere aggiunte se vi saranno le condizioni.

L’impegno di Beth Paretta fa seguito al primo outing della scorsa Indy 500 insieme al Team Penske, che la pilotessa svizzera ha concluso anzitempo dopo 169 giri, dopo aver strappato l’ultimo posto disponibile in griglia. Va detto che in tanti pensavano che l’annuncio odierno fosse legato e limitato proprio ad una nuova partecipazione al Greatest Spectacle in Racing, dove al momento si contano 32 vetture iscritte.

E proprio all’Indianapolis Motor Speedway domani e giovedí si terranno dei test collettivi che vedranno la partecipazione dell’intero lotto degli attuali partenti. Ogni macchina avrà a disposizione la bellezza di nove treni di gomme Firestone, a cui i rookie potranno aggiungere altri tre set per completare il Rookie Orientation Program, due set extra invece per i piloti che dovranno sostenere il refresher test.

Ricordiamo che il ROP prevede tre fasi composte da 10 giri compresi tra le 205 e le 210 mph, poi altri 15 tra le 210 e le 215 mph per poi chiudere con ulteriori 15 giri oltre le 215 mph. Tra loro, non vi saranno Jimmie Johnson e Romain Grosjean, i quali hanno già completato le loro sessioni lo scorso autunno.

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L’Arrow McLaren SP frattanto ha presentato le livree delle tre vetture che contenderanno la 106ma Indy 500 per Pato O’Ward, Juan Pablo Montoya e Felix Rosenqvist.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar, Arrow McLaren SP

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IndyCar – Herta spreca e Newgarden fa il bis a Long Beach

Josef Newgarden ottiene la sua prima vittoria sulle strade di Long Beach nel terzo atto dell’IndyCar Series 2022.

La gara sembrava saldamente nelle mani di Colton Herta, partito dalla pole stratosferica di ieri. Più veloce anche stamani nel warm-up, ma ancora una volta la prima punta dell’Andretti Autosport non è riuscito a concretizzare.

Prima un errore al primo pitstop, che faceva perdere alla DW12-Honda #26 un paio di secondi preziosi, uscendo dietro Alex Palou e Newgarden, poi l’erroraccio in curva 9 al lap 56 che chiudeva definitivamente la gara del neotester McLaren F1.

La gara a quel punto diventava una scommessa a quattro fra Newgarden, che al secondo pit usciva davanti a Palou, resistendo poi al campione in carica nonostante le gomme fredde, Marcus Ericsson e Romain Grosjean.

Lo svedese peró rovinava la bella gara lisciando il muro al secondo restart, compromettendo anche la corsa di Scott Dixon, mentre “The Phoenix” invece si lanciava all’attacco di Palou, sverniciandolo e insidiando il leader, ma senza riuscire ad ottenere quella prima vittoria che si avvicina sempre più e che siamo sicuri arriverà presto.

La corsa terminerà in regime di bandiere gialle a causa del botto di Takuma Sato nelle gomme alla solita curva 8, che ha “accolto” nuovamente anche Jimmie Johnson. Nel frattempo, gran finale di Pato O’Ward, che supera Dixon, ricordiamo partito 16mo, per la quinta piazza e va ad insidiare Will Power.

Gara da dimenticare per l’ex leader in classifica Scott McLaughlin, vittima di un paio di errori, ed alla fine solo 14mo, cosí come per Alexander Rossi, che dopo essere stato penalizzato dal box dopo una bella partenza rimedia comunque un ottavo posto finale contentino, che per Felix Rosenqvist, undicesimo dopo le belle prestazioni nelle libere e nelle qualifiche, ma fagocitato nelle retrovie dopo una bella prima fase di gara a causa dello scarso rendimento delle “alternate”, vera croce del McLaren Arrow SP.

Consueta menzione positiva per Kyle Kirkwood, che ottiene il suo primo piazzamento nella top ten, mentre Simon Pagenaud ha inopportunamente “arato” le aiole che abbelliscono da sempre la fontana dell’Aquarium Way.

In classifica generale, Newgarden conduce con 118 punti contro i 113 di McLaughlin; a seguire Alex Palou con 103 e poi ancora Penske con Will Power a quota 102.

L’IndyCar Series ritornerà il primo maggio con il tradizionale appuntamento di Barber Park, Alabama, primo circuito stradale della stagione.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

L’ordine di arrivo

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IndyCar – Herta, prima pole del 2022 a Long Beach

Colton Herta riporta la prima pole position dell’anno, ottava in carriera, sulle strade di Long Beach. Il trionfatore del season finale dello scorso anno ha dominato tutte e tre le fasi delle qualifiche, segnando nella Firestone Fast Six, dopo aver capeggiato anche le seconde libere, il miglior tempo del weekend con 1.05.3096.

A completare la resurrezione dell’Andretti Autosport, il secondo tempo di Romain Grosjean, che però ad appena 2” dal termine del Q3 terminava nelle gomme nella famigerata curva 5, perdendo cosí la prima fila a favore di Josef Newgarden.

La direzione gara, applicando il regolamento, garantiva un ulteriore giro veloce, di cui però nü Alexander Rossi nè Felix Rosenqvist, gli unici a tornare in pista, approfittavano. Cosí la seconda fila vede Alex Palou e Rosenqvist, mentre Rossi e Grosjean completano la terza.

Grande deluso Will Power, escluso dalla Fast Six per appena un millesimo a favore proprio di Grosjean, reo anche di averlo ostacolato. Fuori anche l’attuale leader in classifica, Scott McLaughlin, P8 davanti a Simon Pagenaud, non in grado di ripetere nella Top Twelve le buone prestazioni delle prime libere e del Q1.

Menzione assicurata per Kyle Kirkwood, top rookie, per la seconda volta su tre qualifiche tra i primi dodici.

Da segnalare infine l’ennesima escursione terminata nelle gomme per Jimmie Johnson nelle seconde libere. Il sette volte campione NASCAR ha infatti deciso di correre, avallato dai medici dell’IndyCar, nonostante la frattura alla mano destra. Peccato perchè Sebastien Bourdais era pronto a subentrare al suo posto.

Appuntamento 3.30 PM ET, pari alle 21.30 italiane di domani sera, per la gara, che sarà preceduta da mezz’ora di warm-up alle 12.00 PM ET. Ricordiamo che in questo weekend non saranno presenti a contorno le categorie propedeutiche della Road to Indy.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

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IndyCar – Pagenaud primo re delle libere a Long Beach

Simon Pagenaud ha aperto il weekend di Long Beach con la migliore prestazione nelle prime libere svoltesi nella tarda serata italiana.

Il pilota del Meyer Shank Racing, sempre ben piazzato quest’anno sul giro singolo, ha tratto il meglio dal sole particolarmente cocente e dalla pista conseguentemente carica di grip per staccare il tempo di 1.07.1991, oltre 4 decimi meglio di Alexander Rossi, che conduce il gruppo degli “altri”.

Le temperature dovrebbero comunque scendere nei prossimi giorni a livelli più accettabili.

A seguire l’armata Penske con Scott McLaughlin e Josef Newgarden, poi ancora Marcus Ericsson, migliore del team Ganassi davanti a Colton Herta ed al campione in carica della serie, Alex Palou.

Migliore dei rookie Kyle Kirkwood, P10 assoluta con la vettura del Team Foyt, squadra che ha avuto il suo daffare con Dalton Kellett, il quale ha sbattuto in curva 5, dove peraltro ha forse chiuso per il fine settimana Jimmie Johnson, troppo confidente su di un cordolo.

Il sette volte campione NASCAR è uscito con danni al braccio ed alla mano destra e si attende il parere dei medici per sapere se potrà tornare in azione per le prossime libere, previste alle 11.45 AM ET e le qualifiche, in programma alle 03.05 PM ET.

Dal risultato di queste ultime Devlin DeFrancesco, dovrà sottrarre 6 posizioni, quale penalità inflitta dalla direzione di gara IndyCar per l’incidente che in Texas ha tolto di mezzo Graham Rahal ed Helio Castroneves.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

I risultati delle libere 1

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IndyCar – Nuovi motori: terminata la due giorni di test a Indy

L’IndyCar Series nella “stagione buona” non si ferma praticamente mai e come da programma ha presentato in pista i nuovi motori 2,4 litri ad Indianapolis.

In una due giorni terminata ieri, i driver designati per lo sviluppo hanno saggiato per la prima volta le qualità dei nuovi propulsori Honda e Chevy su un tracciato particolare, utilizzando le curve 1 e 2 dell’ovale.

Incaricati del test in una fredda giornata Josef Newgarden e Scott Dixon (8 titoli in due) per i relativi costruttori, con macchine dalle livree ad hoc.

Il test come già noto non prevedeva l’utilizzo delle unità ibride di recupero di energia, non ancora disponibili, che dovrebbero iniziare a giugno, lasciando le squadre il compito di verificare le componenti ausiliare come i radiatori più larghi, senza riscontrare particolari problemi, anche grazie alle temperature dell’Indiana a marzo, non certo probanti nella prima giornata, poi tornate a livelli primaverili il martedì.

Quattro teams invece sono attesi domani 31 marzo sullo stradale dell’IMS; si tratta di Andretti Autosport, Arrow McLaren SP (compreso Juan Pablo Montoya con la terza entry per Indy), Meyer Shank Racing e Juncos Hollinger.

UPDATE: Il maltempo ha reso necessario il posticipo della sessione ad almeno venerdí 1 aprile. Ai test non potrà partecipare l’Arrow McLaren SP.

Piero Lonardo

Foto: HPD Racing

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IndyCar – Newgarden beffa McLaughlin all’ultima curva in Texas

Da questo inizio di annata si potrebbe pensare che tutto girerà bene per il team Penske. La squadra del Captain ottiene infatti la 600ma vittoria complessiva nelle discipline motoristiche aggiudicandosi la XPEL 375, secondo appuntamento dell’IndyCar Series 2022, grazie a Josef Newgarden, autore di un sorpasso all’ultima curva sul compagno di squadra Scott McLaughlin.

La gara è stata praticamente sempre nelle mani del neozelandese, che già allo start ha avuto la meglio sul polesitter Felix Rosenqvist. Ennesima gara da dimenticare peraltro per lo svedese, rallentato al secondo pit da un problema alla posteriore destra e poi costretto al ritiro anticipato, col compagno di squadra Pato O’Ward pure rallentato un attimo prima ai box dopo aver investito anche un meccanico.

McLaughlin ha condotto 186 giri dei 248 totali, di cui una lunga parte centrale in regime di neutralizzazione per tre contatti che hanno avuto sempre come protagonista negativo Devlin DeFrancesco, il quale prima toccava Takuma Sato, poi al successivo restart interferiva quel tanto che basta con la traiettoria di Kyle Kirkwood, a muro in curva 4, e poi ancora dopo allargava coinvolgendo Graham Rahal ed Helio Castroneves.

A 100 tornate esatte dalla chequered flag Newgarden prendeva brevemente la leadership su McLaughlin, che però restituiva subito il favore, ma erano Will Power con la terza Penske e Rinus VeeKay a dare spettacolo in questa fase e fino all’ultimo giro di pit, che vedeva l’olandese ancora davanti, ma per poco, dopo un breve intermezzo in testa da parte di Marcus Ericsson, sempre più in palla sugli ovali.

McLaughlin infatti disponeva di VeeKay al giro 204, inseguito sempre da vicino da Newgarden, che tentava il tutto per tutto all’ultima curva, dove il kiwi usciva leggermente più lento a causa di David Malukas e Callum Ilott, doppiati davanti a lui, e grazie alla maggiore esperienza riusciva a batterlo in volata.

Dietro Scott Dixon si faceva largo sino alla quinta piazza, dietro Ericsson e Power, con un ultimo sorpasso su Jimmie Johnson. Quest’ultimo, P6, migliore prestazione nella serie finora (e viene da domandarsi perchè non abbia debuttato prima sugli ovali, che meglio conosce grazie ai trascorsi in NASCAR).

A seguire ancora Alex Palou, autore di una gara non di punta, limita i danni avendo la meglio nelle ultime miglia su Simon Pagenaud, ma l’altro eroe della giornata è sicuramente Santino Ferrucci, partito 27mo e ultimo in sostituzione di Jack Harvey, infortunatosi nelle ultime libere, nono al traguardo.

Ottima anche l’11ma posizione di David Malukas come la 14ma del rientrante JR Hildebrand, entrambi per il Dale Coyne Racing, mentre sembra ancora in crisi Andretti Autosport, con Colton Herta incapace di andare oltra la dodicesima piazza dopo essere stato a lungo nella seconda parte della top ten, ma soprattutto per i guasti alle macchine di Alexander Rossi, ko subito dopo il via per problemi elettrici, e di Romain Grosjean.

In classifica, le prime sei posizioni sono appannaggio dei piloti di Penske e Ganassi, con McLaughlin a condurre con 97 punti contro i 69 di Power ed i 67 di Palou; a seguire Newgarden (65), Ericsson (58) e Dixon con 55. Il prossimo appuntamento con l’IndyCar Series è il 10 aprile sulle strade di Long Beach.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

L’ordine di arrivo

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IndyCar – Rosenqvist, prima pole dell’anno in Texas

Felix Rosenqvist dopo l’ultima stagione all’ombra di Pato O’Ward e l’incidente di Detroit sembrava destinato ad una precoce dipartita dall’IndyCar Series, invece nella forse meno probabile delle situazioni, sull’ovale del Texas Speedway, ha ritrovato il passo giusto conquistando la seconda pole position in carriera.

La precedente partenza al palo del driver svedese, che ha anche messo a segno una vittoria nel 2020 a Road America, risaleva addirittura all’Indy GP del 2019, nella prima stagione al Team Ganassi.

Nelle libere che hanno preceduto le qualifiche era stato Simon Pagenaud a dominare la classifica davanti allo stesso Rosenqvist, Colton Herta e alla sorpresa Callum Ilott.

Sulla media dei due giri, come consuetudine sugli ovali, Rosenqvist alla media di 221.110 mph ha preceduto il trionfatore di St.Pete, Scott McLaughlin, e Takuma Sato con la macchina del Dale Coyne Racing. A fianco del due volte vincitore della Indy 500 partirà Will Power. A seguire Helio Castroneves e Josef Newgarden.

In programma stasera ben due ulteriori sessioni di libere per un’ora e mezza complessiva alle 5.00 PM e alle 5.45 PM ET, mentre lo start della XPEL 375 verrà dato domenica 20 alle 12.40 PM ET pari alle 17.40 italiane.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Qualifiche

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IndyCar – Hildebrand completa sugli ovali per Foyt

Il Team Foyt si presenterà con tre vetture per tutta la stagione. Annunciato venerdí anche l’ultimo tassello della line-up in JR Hildebrand, che guiderà la DW12-Chevy #11 sugli ovali a partire da sabato prossimo in Texas.

Il 34enne celebre runner-up della Indy 500 2011 si alternerà quindi a Tatiana Calderon, reduce dal debutto di St.Petersburg, affiancando Kyle Kirkwood e Dalton Kellett.

Il programma di Hildebrand comprende anche la 106ma Indy 500, cui parteciperà per la 12ma volta, la seconda di fila col team del campione texano.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series