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Debriefing: Luca Filippi

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Luca Filippi lo scorso weekend a Houston è rientrato nel giro dell’IndyCar Series con il team Rahal Letterman Lanigan, lo stesso che avrebbe dovuto accoglierlo ad inizio 2013. Il pilota di Savigliano è stato però protagonista di una prestazione tutta luci ed ombre.

Entusiasmante nelle qualifiche di gara-1, dove ha strappato addirittura la seconda fila, per terminare la corsa anzitempo, a muro, vittima di un proprio errore durante un restart a metà gara circa mentre attentava all’ottava posizione ai danni di Simon Pagenaud.

Un altro miracolo nelle qualifiche di gara-2, dopo che un altro contatto lo costringeva a saltare gran parte della sessione, ma un Filippi assolutamente determinato riusciva lo stesso a realizzare il sesto tempo all’interno del gruppo 1, nell’unico giro utile dopo la riparazione e a guadagnare la sesta fila.

Purtroppo però ancora una volta i muretti, a 2 soli giri dalla fine, ne vanificavano gli sforzi mentre era settimo, nonostante una gara tormentata da ben due forature che avevano costretto la squadra a cambiare altrettante volte strategia in corsa.

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Questa la cronaca. Giudicare un pilota al rientro dopo un anno di assenza tra la serie di monoposto più veloci del pianeta è abbastanza difficoltoso, però non possiamo dimenticare che nella lunga militanza in GP2, categoria che ha frequentato per ben 7 anni conquistando alla fine il 2° posto nel campionato 2011, Filippi ha collezionato la bellezza di ben 46 DNF su 133 partenze, compresi i 7 ritiri e 1 squalifica nelle 23 gare corse in GP2 Asia. Stiamo parlando del 35% circa totale di ritiri.

Ora, fortunatamente nel motorsport la matematica non è tutto, e il talento del piemontese – che, ricordiamolo, è l’unico nostro attuale esponente in una delle due categorie top di monoposto – non deve essere assolutamente in discussione.

Da tifosi vorremmo però altrettanto fortemente vederlo primeggiare. I mezzi del team RLL anche a Houston sono apparsi senza dubbio di ottimo livello, sicuramente meglio del BHA con cui Filippi si è messo in mostra nelle 4 gare disputate lo scorso anno e che a inizio stagione gli ha preferito Jack Hawksworth, una stagione in Indy Lights con 3 vittorie, tutte tra i muretti, a St.Pete, Toronto e Baltimore, dopo il titolo dei record in StarMazda l’anno precedente.

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Non perdiamo tempo quindi a paragonare la prestazione del 23enne inglese, che sulle strade sconnesse della città texana ha terminato sesto in gara-1 e addirittura terzo in gara-2, a ridosso della coppia di Sam Schmidt, dopo essere partito addirittura dall’ultima piazzola.

Filippi avrà la possibilità di dimostrare il suo indiscusso valore tra due settimane, a Toronto, sede del terzo ed ultimo doubleheader stagionale; nel frattempo godiamoci ben due gare dell’IndyCar sugli ovali, questo weekend al “Tricky Triangle” di Pocono, Pennsylvania e il prossimo all’Iowa Raceway.

Foto: IndyCar Series