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IndyCar – Askew chiude con McLaren a St.Pete. Dal 2021 arriva Rosenqvist

Il mercato piloti IndyCar inizia a scaldarsi quando ancora non si è ancora chiusa la travagliata stagione 2020.

Oliver Askew, “panchinato” all’Harvest GP per problemi fisici, chiuderà la sua avventura con l’Arrow McLaren SP con il season finale di St.Petersburg, sempre se dichiarato abile dai medici della serie.

Il campione Indy Lights in carica di natura, sostituito da Helio Castroneves nel recente doubleheader di Indianapolis, non rientrerebbe più nei piani futuri del team, e le due parti hanno deciso di ufficializzare già ora la separazione.

Aldilà delle prestazioni del promettente rookie, caratterizzate da un buon avvio di stagione, poi andato in calando dalla Indy 500 in poi, un noto media statunitense ha citato anche il management del 23enne floridiano, che avrebbe messo in discussione la posizione del team nei confronti della salute del pilota.

Confermato invece per la prossima stagione Pato O’Ward, autore di una stagione scintillante cui è mancato solamente l’acuto di una vittoria, più volte sfiorata, il sostituto di Askew è stato identificato in Felix Rosenqvist, che a sorpresa esce dall’orbita Ganassi dopo due solide stagioni coronate dal titolo di Rookie of the Year del 2019 e dalla vittoria in gara 2 a Road America lo scorso luglio.

Probabile destinatario della DW12 #10, part-time per i circuiti stradali e cittadini, quel Jimmie Johnson sette volte campione NASCAR che ha già incantato durante i primi test con la monoposto made in Dallara. Chissà che per i tre appuntamenti su ovali rimasti nella serie non si possa assistere ad un clamoroso cambio di casacca da parte dell’alfiere Penske per eccellenza, Helio Castroneves, “liberato” dal Captain dagli impegni nella serie IMSA a fine stagione.

Frattanto la serie, dopo l’annuncio della prosecuzione del rapporto con Honda e Chevrolet, sta proseguendo il percorso per aggiungere il fatidico terzo motorista. L’inserimento di un terzo costruttore, nelle parole dei vertici della serie, catturate da diversi media locali, sarebbe il necessario viatico per allargare la griglia di partenza, e l’estensione dei contratti preesistenti, insieme alla dilazione nell’introduzione delle nuove motorizzazioni ibride al 2023, fungerebbe da garanzia nei confronti di un nuovo potenziale partner.

Ricordiamo che l’obiettivo primario, dichiarato da Roger Penske in persona, rimane la Ferrari, che sarà obbligata dai nuovi regolamenti della F1 a rinunciare ad una considerevole porzione del proprio budget.

L’appuntamento in pista per il gran finale di St.Petersburg, che vedrà il leader Scott Dixon cercare di mantenere il cospicuo vantaggio di 32 punti nei confronti di Josef Newgarden, a partire da sabato 24 ottobre alle 10.55 AM locali con le prime libere. La gara, che non attribuirà punteggio doppio, contrariamente a quanto avvenuto nelle ultime stagioni, partirà alle 2.20 PM di domenica 25.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

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IndyCar – Power si conferma re di Indianapolis all’Harvest GP bis

E’ stata un’annata strana per Will Power quella del 2020. Tre pole position fino ad oggi, buone per continuare la marcia di avvicinamento a big Mario Andretti, leader all-time con 67, ma contatti, errori, defaillance tecniche, e solo una vittoria a Mid-Ohio.

Una delle pole position di quest’anno è stata ottenuta al GP di Indianapolis, pista dove il campione 2014 ha vinto ben tre volte da quando è stata introdotta nel campionato 2014, e stamane, nelle qualifiche di gara 2 dell’Harvest GP se ne è aggiunta una quarta, cui è seguita una vittoria dominante, come da copione peraltro per il team Penske su questa pista, che solo Scott Dixon nella gara dell’Independence Day è riuscito a domare.

L’unico pericolo per Power è arrivato nel finale, con un Colton Herta desideroso di rivincita dopo l’esito di gara 1, ma il giovane figlio d’arte, dopo aver restituito la cortesia di venerdì ad Alexander Rossi, non è riuscito ad agguantare la DW12-Chevy #12, da cui sconterà appena 9 decimi sotto la bandiera a scacchi.

Herta ha svolto il ruolo di seconda forza per quasi tutta la corsa, della durata di 75 giri, 10 in meno di gara 1, che ha indotto quasi tutti i team ad optare per una strategia sulle 2 sole soste, inalterata dall’assenza, esattamente come ieri, dall’assenza di neutralizzazioni, che ha azzerato così le speranze di chi ha azzardato la strategia alternativa sulle tre soste come Ryan Hunter-Reay, Helio Castroneves e Charlie Kimball.

Alle immediate spalle del podio Josef Newgarden, che col piazzamento odierno riduce ancora il gap nei confronti del leader in classifica Scott Dixon, ora ridotto a 32 lunghezze dopo l’ottavo posto del kiwi, che andrà quindi regolato nel season finale di St.Petersburg. Dixon, partito ancora una volta indietro, 15mo, ha sofferto praticamente per tutta la gara una macchina menomata nella velocità di punta a causa di un paio di duri contatti con Hunter-Reay e Kimball, che hanno lasciato il segno sulla fiancata sinistra della Dallara #9.

Completano la top ten un sempre consistente Pato O’Ward, quinto, che dal weekend esce quinto anche in classifica generale, scavalcato anche da Power, Jack Harvey, Graham Rahal, ancora una volta penalizzato da una curiosa strategia del team di famiglia (unico insieme ad Hunter-Reay tra le prime posizioni in griglia a partire con le black), Dixon appunto, Alex Palou e Simon Pagenaud, 9 posizioni guadagnate per quest’ultimo.

In giornata confermato inoltre il commitment dei due attuali motoristi nella serie, Chevrolet e Honda, con un contratto pluriennale. L’annuncio va a stoppare sul nascere i rumors apparsi da ieri dopo l’annuncio della decisione di abbandonare la F1 da parte del costruttore nipponico. Confermata anche l’introduzione dei nuovi motori biturbo di 2,4 litri con tecnologia ibrida,  intoduzione che però verrà ritardata al 2023.

Appuntamento per il verdetto finale dell’IndyCar Series quindi sulle strade di St.Petersburg il 25 ottobre prossimo.

Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche 2

L’ordine di arrivo di gara 2

Foto: Team Penske

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IndyCar – Newgarden vince e si rilancia all’Harvest GP

Josef Newgarden torna a sperare nel successo finale nell’IndyCar Series 2020 grazie alla vittoria ottenuta nella prima gara del doubleheader dell’Harvest GP ad Indianapolis.

Il campione in carica ha dato spettacolo insieme al giovane polesitter, Rinus Veekay, e a Colton Herta, quest’ultimo alla ricerca della seconda affermazione dell’anno dopo il successo in gara 2 a Mid-Ohio, in una gara caratterizzata dall’assenza di neutralizzazioni.

Allo start sono stati i due giovani leoni a battersi per la leadership, con VeeKay alla fine vincitore del duello dopo sorpassi e controsorpassi, ma Herta si rifaceva dopo la prima sosta, che ritardava, uscendo con le black davanti al più giovane vincitore della serie.

Anche Newgarden, partito dalla seconda piazzola, ritardava ulteriormente la sosta, mettendo a dura prova le sue alternate, e riusciva ad uscire davanti ad Herta, ma il figlio d’arte si riprendeva la leadership al lap 24.

Lo status quo del trio di testa perdurava sino alla seconda sosta, allorquando Newgarden, ancora una volta sull’overcut, approfittava del “tappo” procurato da Santino Ferrucci ad Herta che ne annullava pressochè del tutto il vantaggio.

Newgarden infatti, ora su red nuove di zecca, ci metteva un amen per portarsi alle spalle di Herta e a passarlo al lap 60, complice anche un bloccaggio dell’alfiere del team Andretti, per la leadership della gara, che non cederà sino alla bandiera a scacchi.

Nel finale di gara emergeva Alexander Rossi, che grazie ad un set di gomme nuove,si sbarazzava facilmente della concorrenza sino ad installarsi, seppur distanziato, alle spalle di Newgarden. VeeKay dal canto suo riusciva ad avere di nuovo la meglio su Herta conquistando il suo primo podio nella serie.

Alle spalle di Herta, completano la top ten Felix Rosenqvist, Will Power, autore di un miracolo nelle fasi finali di gara all’uscita dell’ultima curva, un positivo Graham Rahal, Jack Harvey, Scott Dixon e Marcus Ericsson.

Il capoclassifica è stato autore di una gara costellata da luci ed ombre, e alla fine riesce comunque a contenere la perdita di punti nei confronti di Newgarden, che ora insegue Dixon a -40 a due gare dalla fine. Herta emerge come terza forza, seppur staccatissimo (–118 punti) nei confronti di Pato O’Ward, solamente 22mo al traguardo dopo una penalizzazione mediante drive-through per uscita impropria dai box. Menzione d’onore per Charlie Kimball, 13mo dopo aver rimontato ben 10 posizioni rispetto allo start.

Unico ritirato della gara Marco Andretti, che a 6 giri dalla fine è tornato ai box con la parte posteriore destra della sua DW12-Honda in fiamme per una perdita d’olio.

Domani si ritorna in pista per gara 2 dell’Harvest GP alle 2.30 PM locali, preceduta dalle relative qualifiche, alle 10.20 AM.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo di gara 1

Foto: IndyCar

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IndyCar – VeeKay, prima pole per gara 1 dell’Harvest GP

Rinus VeeKay riporta l’Ed Carpenter Racing in pole position nelle qualifiche 1 dell’Harvest GP. Sul tracciato ricavato dall’infield dell’Indianapolis Motor Speedway, teatro nel weekend di un doubleheader valido quale terz’ultimo e penultimo appuntamento della serie per il 2020, Il rookie olandese, alla prima pole in carriera, si è affermato nel secondo gruppo di qualifica col tempo di 1.09.6903.

Va detto che il primo gruppo, carico di protagonisti tra cui la top three della serie, è stato rallentato da un fuoripista causato negli ultimi 5 minuti della sessione dal due volte vincitore della Indy 500, Takuma Sato che ha generato l’esposizione della bandiera rossa, non permettendo l’utilizzo delle alternate.

Così Josef Newgarden, che affiancherà il rookie olandese in prima fila può vantare un tempo più lento di ben sette decimi dal polesitter.

Seconda fila per Colton Herta, tra i migliori nell’unico turno di libere che han visto leader Alex Palou, ed appena 14 millesimi dietro VeeKay, e Will Power, terza per l’ondivago Marco Andretti, sempre più autore di ottime prestazioni in prova, fin qui non suffragate da altrettanti risultati in gara, e Jack Harvey.

Solo dodicesima piazzola per Scott Dixon, due dietro Pato O’Ward che ricordiamo è la terza forza in classifica. Il suo nuovo compagno di squadra all’Arrow McLaren SPM, Helio Castroneves, partirà 19mo dietro l’altra new entry di peso, James Hinchcliffe, che come noto ha rilevato Zach Veach sulla quarta vettura del Team Andretti.

Per chiudere il discorso ritorni, P16 per Sebastien Bourdais sulla DW12-Chevy #14 che gestirà anche per tutta la stagione entrante, ventunesimo Sage Karam con la vettura del Dreyer & Reinbold.

Tutto pronto quindi per lo start di gara 1 stasera alle 3.30 PM locali. Qualifiche e gara 2 ricordiamo invece sabato 3 ottobre, rispettivamente alle 10.20 AM e alle 2.30 PM.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere

I risultati delle Qualifiche 1

Foto: IndyCar

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IndyCar – Ecco la schedule 2021

Diffuso poco fa il calendario dell’IndyCar Series 2021. La news era stata anticipata ieri dall’annuncio del primo weekend condiviso tra le monoposto più veloci del pianeta e la NASCAR per la Brickyard 400. Il doppio appuntamento si dipanerà tra il 14 ed il 15 agosto prossimi, e per entrambe le serie il teatro di gara sarà l’infield dell’Indianapolis Motor Speedway.

La schedule del prossimo anno è sicuramente volta all’insegna della continuità. Dopo i problemi derivanti dal COVID19, la serie vuole saggiamente rimanere il più possibile ancorata ai suoi punti di forza, e a tale scopo nelle 17 gare hanno trovato posto, a parte la new entry Nashville, solo le venue consolidate.

Si partirà il 7 marzo per il Grand Prix di St.Petersburg, a meno di 6 mesi dal season finale di quest’anno, che, notizia pure delle ultime ore, potrà ospitare fino a 10.000 fans. Un’ottima notizia ed ancora una volta una vittoria anche della ultradecennale società organizzatrice, la Green Savoree, patrocinatrice anche degli eventi di Mid-Ohio e Toronto.

Si proseguirà poi con il ritorno dei classici appuntamenti di Barber Park e Long Beach in aprile, per poi andare in Texas per un doubleheader prima di trasferirsi ad Indianapolis per li Grand Prix e la 105ma Indy 500. Lo spostamento della venue di Forth Worth deriva dalla necessità di avere almeno una prova su ovale prima della 500. Allo scopo peraltro il 29 ottobre verranno provate all’IMS nuove soluzioni aerodinamiche per favorire i sorpassi, mitigando gli effetti dell’aeroscreen.

A giugno tornerà Detroit-Belle Isle, sempre con un doubleheader ma non più in concomitanza con l’IMSA, che invece svolgerà il proprio weekend di gara la settimana precedente. A seguire Road America, Mid-Ohio, Toronto, quindi l’8 agosto sarà la volta di Nashville e dell’appuntamento condiviso con la NASCAR di cui sopra ad Indianapolis, che quindi ospiterà tre gare in totale.

La stagione si chiuderà poi ad ovest, nei due weekend consecutivi di Portland e Laguna Seca del 12 e 19 settembre, passando prima per Gateway, che ospiterà la quarta ed ultima prova su ovale del calendario. Esclusi quindi i due ovali corti di Richmond ed Iowa: il Richmond International Raceway avrebbe dovuto ospitare il ritorno della serie il 27 giugno scorso dopo 11 anni di assenza – nonostante un accordo pluriennale sottoscritto con l’IndyCar lo scorso anno – mentre a Newton la serie è stata protagonista consecutivamente dal 2007. In entrambi i casi la decisione sarebbe stata caldeggiata dalla NASCAR.

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Da stasera intanto si tornerà a correre all’IMS per il doubleheader dell’Harvest GP. In programma a partire dalla serata italiana ibere e qualifiche di gara 1, che partirà venerdì 2 ottobre alle 3.30 PM locali. Qualifiche e gara 2 sabato 3 ottobre, rispettivamente alle 10.20 AM e alle 2.30 PM.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

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IndyCar – The Mayor is back! Hinchcliffe torna con Andretti

Come ampiamente previsto ed ipotizzato su queste pagine nei giorni scorsi, sarà James Hinchcliffe a disputare le ultime tre gare dell’IndyCar Series 2020 sulla monoposto #26 del team Andretti.

Il popolare Sindaco, che quest’anno ha svolto anche il mestiere di commentatore per la tv americana dopo l’appiedamento dall’SPM, subentra sulla vettura guidata da Zach Veach, scaricato dal team ad inizio settimana.

Hinchcliffe è una vecchia conoscenza del team, avendovi disputato tre stagioni complete, dal 2012 al 2014, conquistando tre delle sue sei vittorie complessive nella serie; inoltre quest’anno ha corso con la quinta vettura grazie al supporto della Genesys, in Texas e nei due appuntamenti di Indianapolis.

Sempre riguardo Indianapolis, concesso l’accesso al circuito per il prossimo Harvest GP dell’1-4 ottobre a 10.000 fans, i quali dovranno sottostare agli oramai comuni protocolli di sicurezza (mascherine, controllo della temperatura, distanziamento) anti-COVID.

Si tratta della prima occasione del 2020 in cui gli spettatori potranno accedere al tracciato dell’IMS, che come noto ha dovuto gestire i due appuntamenti precedenti, il Grand Prix e l’Indy 500 a porte chiuse,

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

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IndyCar – Askew, problemi di salute, subentra Castroneves

Come un fulmine a ciel sereno è giunta la notizia che Oliver Askew dovrà saltare le prossime gare dell’IndyCar Series, a partire dal doubleheader dell’Harvest GP di Indianapolis, per problemi di salute.

Il campione Indy Lights 2019 è stato infatti trovato non idoneo dai medici dell’Indianapolis Motor Speedway, che hanno riscontrato problemi neurologici, più precisamente mancanza di equilibrio e coordinazione, probabilmente derivanti dal violento crash che il pilota ha sostenuto durante l’ultima Indy 500.

Al posto di Askew, l’Arrow McLaren SP ha chiamato Helio Castroneves, che disputerà le prime gare al di fuori del Team Penske dal lontano 1999.

Askew, dopo un avvio promettente della sua stagione da rookie, culminato col terzo posto in gara 1 in Iowa, nelle quattro gare che hanno seguito la Indy 500 non è mai andato oltre la 14ma posizione.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

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IndyCar – Veach scaricato da Andretti

Zach Veach non è più un pilota dell’Andretti Autosport. Con un comunicato congiunto il 25enne pilota di Stockdale, Ohio, ha comunicato la decisione di recedere dal contratto che lo legava col team per tutta la stagione con tre gare di anticipo.

A monte di questa mutua decisione, l’intenzione del team di non riconfermarlo nel 2021. Non si conosce quindi ancora chi prenderà il posto di Veach sulla DW12-Honda #28 a partire dal doppio appuntamento dell’Harvest GP di Indianapolis del 2-3 ottobre prossimi, ma non sarebbe troppo azzardato ipotizzare un ritorno in pista per James Hinchcliffe, già quest’anno con la monoposto #29 del team in tre gare, compresa la Indy 500.

Veach, che ha debuttato nella filiera Road to Indy nell’ormai lontano 2010 proprio col team Andretti in USF2000, ha disputato in totale sei stagioni, proseguendo con la Star Mazda e l’Indy Lights, di cui cinque con la squadra di Nazareth, senza mai però raggiungere alcun titolo di categoria nonostante 7 vittorie di cui sei nella serie cadetta. In IndyCar, Veach ha fin qui disputato 47 gare ottenendo due quarti posti quali migliori risultati.

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Chi invece sarà presente all’Harvest GP è invece Sage Karam, di ritorno col Dreyer & Reinbold dopo gli altri due appuntamenti stagionali all’IMS. La squadra di Dennis Reinbold ricordiamo avrebbe dovuto già debuttare nel season opener di St.Petersburg poi rischedulato causa COVID nella stagione del rientro del team nelle gare stradali dopo 7 anni di assenza.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar, Dreyer & Reinbold

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IndyCar – Bourdais ritorna con Foyt. Nashville, accordo 2021

Uno dei nomi che più sono mancati alla stagione 2020 dell’indyCar Series, quel Sebastien Bourdais impegnato in questi giorni nell’ennesima 24 Ore di Le Mans, tornerà a calcare le piste della serie già a partire dal prossimo doubleheader, l’Harvest GP di Indianapolis con la DW12-Chevy #14 del Team Foyt.

Ma non solo, perché oltre al GP casalingo di St.Petersburg, ripianificato quale season finale, il tetracampione ChampCar, sarà della partita, sempre col team Foyt, per tutta la prossima stagione.

A St.Pete peraltro avverrà anche il sospirato debutto in pista di Scott McLaughlin con la quarta monoposto del Team Penske.

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La stagione 2021, in attesa del calendario, sappiamo già che prevedrà una nuova venue. Si tratta del Music Grand Prix di Nashville, Tennessee, in programma dal 6 all’8 agosto 2021. Il tracciato, un nuovo cittadino, si snoderà nella downtown fino a costeggiare il Nissan Stadium, “casa” dei Titans NFL e dei Tigers di Tennessee State, passando per il Korean Bridge per uno sviluppo totale di 2,17 miglia.

Piero Lonardo

Foro: IndyCar

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IndyCar – Mid-Ohio 2: Herta guida il podio Andretti

Risultato completamente ribaltato a distanza di 24 ore sul tracciato di Mid-Ohio per gara 2 del doubleheader IndyCar. Se ieri il team Andretti non era andato oltre il gradino basso del podio per Alexander Rossi, oggi ha occupato l’intero podio grazie a Colton Herta, allo stesso Rossi e a Ryan Hunter-Reay.

Herta è partito dalla pole conquistata un paio d’ore prima in una qualifica inficiata dalle condizioni della pista, resa insidiosa dall’acquazzone della prima mattina. Ciò ha vanificato gli sforzi del primo gruppo, comandato da Santino Ferrucci su Alex Palou e Simon Pagenaud, ma anche la seconda metà della griglia non ha avuto vita facile. Vittima eccellente il dominatore di ieri, Will Power, scivolato fuori nel fango del Keyhole forse perché troppo impegnato in un insolito duello col compagno di squadra Josef Newgarden.

Risultato, red flag e 17ma piazzola in griglia per il campione 2014, ma problemi anche per Patricio O’Ward e Jack Harvey, incappati in altrettante uscite di pista attimi prima dell’interruzione, che ha lasciato poco più di 3 minuti sul cronometro, che dietro Herta ha premiato Scott Dixon, Felix Rosenqvist e Marco Andretti.

La gara poteva prendere una piega sicuramente diversa se al via Santino Ferrucci, pressato da Dixon, non avesse esagerato, terminando largo in curva 1. Nel tentativo di mantenere la sua DW12, Ferrucci toccava il compagno di squadra Alex Palou, ed i due carambolavano a loro volta su Rosenqvist, mandandolo ko, come anche il catalano. Andretti dal canto suo per evitare la melée andava largo e perdeva da subito il contato con i primi.

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Questa la prima delle due Full Course Yellow della gara, la seconda al lap 15 a causa del testacoda di Dalton Kellett che invogliava tutti al pit, salvo Takuma Sato e Marco Andretti, che insistevano con le “red”. Scott Dixon fino a quel momento occupava la seconda posizione virtuale, ma il weekend orribile del pentacampione non era ancora finito, perchè al lap 22 Dixon commetteva un errore da egli stesso ammesso “da rookie”, girandosi da solo in curva 1.

Tutto da rifare per Dixon, ed il duello dietro Herta, tornato leader intorno alla metà gara dopo il sorpasso su Andretti (poi scivolato a sua volta in curva 1) e l’inevitabile pit di Sato in regime di corsa libera, coinvolgeva Rossi, Graham Rahal ed Hunter-Reay, il quale si sbarazzava dell’enfant du pays con un sorpasso deciso.

Dietro questo quartetto si accodava Marcus Ericsson, apparentemente rinato dopo la pessima prestazione di ieri, ed il trio Penske formato da Pagenaud, Power e Newgarden. Le fasi finali vedono il duello per la piazza d’onore fra Rossi ed Hunter-Reay, i tre alfieri del Team Penske procedere in colonna senza variare le posizioni, ma soprattutto la rincorsa di Scorr Dixon, che in 17 giri macina una ventina abbondante di secondi, agguantando la top ten proprio nelle curve finali su Rinus VeeKay.

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Herta, alla sua terza vittoria all-time, balza al quarto posto in classifica generale dietro O’Ward, oggi nono, classifica dove Dixon vede leggermente ridotto il proprio margine su Newgarden a 72 punti a tre sole gare dalla fine. Un margine cospicuo ma non inattaccabile quindi, in attesa del prossimo doubleheader, l’Harvest GP di Indianapolis del 2-3 ottobre, e del gran finale di St-Petersburg, il 25 ottobre, che quest’anno non assegnerà doppio punteggio.

Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche 2

L’ordine di arrivo di Gara 2

Foto: IndyCar