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IndyCar – McLaughlin-pole si rilancia a Portland

Team Penske ha tratto il meglio dai test privati della scorsa settimana a Portland e piazza Scott McLaughlin in pole position nel penultimo appuntamento stagionale dell’IndyCar Series davanti ai compagni di squadra Josef Newgarden e Will Power.

Il trio era già stato protagonista delle libere-2, dove Newgarden, che ricordiamo dovrà scontare 6 posizioni in griglia per aver sostituito il quinto motore Chevy, ha preceduto Power e McLaughlin.

Il neozelandese, alla terza partenza al palo dopo St.Petersburg e Nashville, ha fissato i cronometri sul 58.2349, ma la migliore prestazione del weekend va a Christian Lundgaard nel gruppo 2 del Q1. Il danese finirà per conquistare ancora una volta la Firestone Fast Six, classificandosi immediatamente dietro le tre Penske e davanti ad Alex Palou e Pato O’Ward.

Gli unici due dei sette contender accreditati a non entrare tra i primi sei sono stati Scott Dixon e Marcus Ericsson, fuori alla prima scrematura, e che partiranno in ottava e nona fila.

La sessione, cosí come le libere precedenti, non ha visto interruzioni nonostante le perplessità sulla rinnovata curva 1, che ha rischiato di segnare le qualifiche di Colton Herta, vittima di un contatto col rail nel Q1. La crew dell’Andretti Autosport ha rimediato, permettendo al futuribile driver Alpha Tauri F1 di qualificarsi per il turno successivo, dove ha sfiorato il taglio.

A seguire un’ultima mezz’ora di libere alle 7.15 PM ET prima dello start del Grand Prix of Portland alle 3.30 PM di domani, vale a dire le 21.30 italiane, godibile in diretta pay-tv sui canali Sky.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

I risultati delle Qualifiche

I risultati delle Libere 2

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IndyCar – Newgarden davanti a Portland, ma sconterà 6 posizioni

Disputate nella tarda serata italiana di ieri le prime libere sul circuito di Portland, sede del penultimo round dell’IndyCar Series 2022.

Sull’iconico tracciato dell’Oregon è stato Josef Newgarden alla fine a primeggiare col tempo di 58.5769, davanti al sempre più consistente David Malukas.

In generale, i Team Penske ed Andretti hanno tratto vantaggio dai test privati della scorsa settimana, con Scott McLaughlin terzo a precedere Alexander Rossi e Colton Herta. Will Power, leader della classifica, ha terminato in P10 mentre Romain Grosjean ha sofferto di problemi tecnici apparentemente legati alla frizione, ed è rimasto ai box per gran parte della sessione, che è stata interrotta a causa di un incidente senza precedenti.

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Vittima della situazione uno dei megaschermi, di cui uno dei piloni di sostegno ha ceduto, appoggiandosi su un fianco. Dopo diversi tentativi e circa 80’ di red flag, la struttura è stata rimessa in sicurezza e si è potuto continuare con circa 53’ a disposizione.

Ma questa non è stata l’unica interruzione della sessione, che ha visto protagonisti di uscite di strada Helio Castroneves, Takuma Sato e soprattutto Pato O’Ward, fermo in curva 5. Il messicano, che ricordiamo è uno dei sette contender al titolo, ha compiuto appena 17 tornate.

Il programma prosegue oggi con le libere 2 e le qualifiche, rispettivamente alle 2.15 PM ET ed alle 3.05 PM ET, vale a dire le 21.05 italiane. Le libere finali, che sostituiscono il warm-up, chiuderanno la giornata alle 7.15 PM ET.

Non sarà comunque un weekend semplice per il capofila odierno, che sa già di dover scontare sei posizioni in griglia per aver dovuto utilizzare il quinto motore Chevy. Identica penalità anche per Dalton Kellett.

Le libere potranno essere godute gratuitamente sul canale IndyCar Live! https://www.indycar.com/ways-to-watch/stream, mentre per le qualifiche l’appuntamento è come sempre sui canali Sky.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar, utente twitter

I risultati delle Libere 1

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IndyCar – Power e Palou al top negli ultimi test prima dello sprint finale

In previsione degli ultimi due appuntamenti dell’IndyCar Series 2022, diversi piloti si sono divisi nei giorni scorsi tra il Portland International Raceway ed il WeatherTech Raceway di Laguna Seca per l’ultima giornata a disposizione di test privati.

Lo scorso anno il test sul circuito dell’Oregon è stato decisivo per la conquista del titolo da parte di Alex Palou, ed il Team Penske, insieme all’Andretti Autosport ed al Team Foyt, ha optato per l’obiettivo più ravvicinato.

Will Power ha terminato al top nella lista dei tempi in una giornata caratterizzata da diverse escursioni fuori pista, compreso un crash del capoclassifica, davanti al futuribile prospetto F1, Colton Herta, e a Josef Newgarden.

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Il Team Ganassi invece, insieme all’Arrow McLaren SP, all’RLL, al Dale Coyne Racing, ed allo Juncos Hollinger Racing, più Devlin de Francesco dell’Andretti Autosport, si è invece ritrovato in California, sulal pista che sarà sede del season finale.

Come lo scorso anno un problema logistico (nel 2021 il carburante, ieri l’altro gli pneumatici) ha posticipato l’inizio delle prove, che hanno visto primeggiare il campione in carica Alex Palou su Felix Rosenqvist e Pato O’Ward. Anche qui un crash degno di nota, protagonista il vincitore della Indy 500, Marcus Ericsson.

Si è peraltro appreso che la serie, ancora una volta vicina ai desideri di team e piloti, avrebbe intenzione di regolamentare diversamente le giornate di test collettivi, portandole a tre, più le consuete due di test privati, di cui uno obbligatoriamente ad inizio stagione, ripristinando così il cosiddetto “Spring Training”, già ospitato a suo tempo a Homestead, Sebring e, più recentemente, Austin.

L’appuntamento con il Gran Prix of Portland è per domenica 4 settembre alle 3.30 PM ET, vale a dire alle 21.30 italiane, mentre le prime libere sono in programma venerdì 2 alle 5.30 PM ET. I due turni (li secondo sabato 3 alle 12.00 PM ET) saranno fruibili gratuitamente sul canale IndyCar Live! https://www.indycar.com/ways-to-watch/stream

Piero Lonardo

Foto: IndyCar, Portland International Raceway

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IndyCar – Newgarden cala il pokerissimo a Gateway, ma Malukas infiamma

Josef Newgarden era ovviamente tra i favoriti al World Wide Technology Raceway, con le sue tre vittorie nelle sue sei apparizioni sull’ovale corto alle porte di St.Louis, ma al termine di una lunga sosta per il meteo avverso è riuscito a piazzare anche l’ennesimo successo, il quinto stagionale, che lo rilancia nella lotta per il titolo IndyCar.

La gara, cominciata con mezz’ora di anticipo nel tentativo di schivare la temutissima pioggia, è sempre stata nelle mani dei piloti Penske, con Will Power a dominare fino all’unica Full Course Yellow della gara, procurata da Jack Harvey al lap 145.

Dietro al leader i protagonisti del campionato, con Marcus Ericsson presto rimpiazzato alle spalle da Scott McLaughlin, e Felix Rosenqvist a dare spettacolo in partenza rimontando metà schieramento dall’ultima piazzola.

Al restart era però Pato O’Ward ad emergere alle spalle del fresco recordman delle pole position all-time, complice anche la strategia adottata dalle altre vetture del Team Penske, i cui box optavano per una terza sosta anticipata, nella speranza di ritrovarsi davanti nel momento in cui le precipitazioni avrebbero fatto capolino.

Con le gomme fresche infatti Newgarden e McLaughlin volavano sugli avversari impossessandosi delle due posizioni di testa, ma la pioggia tardva a mostrarsi, cosí diventava necessaria una nuova sosta, che premiava, complice anche l’innocente Christian Lundgaard, il kiwi.

La gara però non era assolutamente finita, perchè al lap 214 venivano esposte le bandiere gialle per le prime gocce di pioggia, Full Course Yellow che si trasformava tre giri dopo in Red Flag a causa del successivo temporale.

Seguiva un’interruzione eterna, di oltre due ore, per permettere alla pista di asciugarsi. Al rinnovarsi delle ostilità, dopo un breve momento thrilling in cui la DW12-Chevy di Newgarden, come peraltro accadeva ad altri piloti, faticava a rimettersi in moto, il nativo del Tennessee rompeva subito gli indugi sverniciando il compagno di squadra ed installandosi al comando.

Dietro il quartetto Chevy composto dalle tre Penske con nel mezzo O’Ward emergevano le due vetture motorizzate Honda di David Malukas e Takuma Sato. Sempre in contention per le prime posizioni grazie ad una strategia anticipata, i due alfieri del Dale Coyne Racing si sono trovati nella top six grazie alle ultime soste del trio Ganassi, capitanato da Marcus Ericsson, tra gli unici a pieni giri insieme a Graham Rahal.

Malukas e Sato passavano agevolmente Power per la quarta piazza ed il rookie si lanciava all’inseguimento dei battistrada, giungendo sino alle spalle del leader, che alla fine lo precederà al traguardo di appena mezzo secondo, mentre il due volte vincitore della Indy 500 chiuderà al quinto posto dietro McLaughlin ed O’Ward.

Grazie al risultato odierno la classifica si accorcia ulteriormente, con Power ancora leader ma per soli 3 punti su Newgarden, mentre il distacco su Dixon ed Ericsson, oggi P7 e P8, aumenta a 14 e 17 lunghezze rispettivamente. Con oltre 100 punti in palio nelle ultime due gare comunque sono ancora sette i piloti che matematicamente possono ancora sperare nel titolo. L’IndyCar Series tornerà il 4 settembre per il penultimo appuntamento del 2022 a Portland.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

L’ordine di arrivo

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IndyCar – Power da record, 67ma pole a Gateway

Will Power si candida per la vittoria sull’ovale del World Wide Technology Raceway guadagnando l’ennesima pole position della sua carriera IndyCar, la numero 67 che lo porta ad eguagliare il record di Mario Andretti.

Il leader della serie, dopo aver dominato le prime libere, è uscito per ultimo nelle qualifiche demolendo il limite fino a quel momento appannaggio di uno spettacolare Marcus Ericsson alla media sui due giri di 182.727 mph.

Seconda e terza fila per gli altri due alfieri Penske e Ganassi, con Josef Newgarden e Scott McLaughlin a precedere Alex Palou e Scott Dixon. A seguire Pato O’Ward, migliore degli “altri”, il primo a battere la prestazione apparentemente inarrivabile di Takuma Sato, che lo affianca in quarta fila.

Parziale delusione per l’Andretti Autosport, che piazza nelle posizioni immediatamente successive i suoi quattro piloti. Purtroppo per Romain Grosjean, il migliore del quartetto, qui con una livrea simile a quella del compagno-rivale Alexander Rossi, la sua posizione in griglia verrà arretrata di 9 piazzole per aver cambiato il quinto motore in stagione.

L’unica interruzione della giornata è stata causata da Felix Rosenqvist, che nel corso del primo dei due giri cronometrati è andato testacoda per evitare un duro contatto a muro.

L’immediata vigilia dell’appuntamento è stata movimentata da due annunci di mercato, con Christian Lundgaard, oggetto del desiderio di diverse squadre, che ha prolungato con un accordo pluriennale col Rahal Letterman Lanigan, mentre Helio Castroneves è pronto a rientrare per una nuova stagione completa nel 2023 col Meyer Shank Racing.

Il programma odierno proseguirà con altre due sessioni di libere, di cui la prima vedrà nove vetture impegnate nel compito di gommare la parte alta della pista. Lo start della gara di Gateway, visibile in pay-tv sui canali Sky, a partire dalle 6.00 PM ET, vale a dire le 00.00 italiane, di sabato.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Qualifiche

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IndyCar – A Gateway per giocarsi un pezzo di titolo

Il World Wide Technology Raceway di Madison, Illinois potrebbe diventare ancora una volta decisivo nella corsa al titolo IndyCar 2022. Nei cinque anni passati dal ritorno dell’ovale nella schedule infatti, per due volte una vittoria qui ha consolidato la posizione del leader finale (Josef Newgarden nel 2017 e Scott Dixon nel 2020); Newgarden peraltro qui ha conquistato altri due successi, nella seconda gara del doubleheader 2020 e lo scorso anno.

La classifica attuale a tre gare dal termine vede Will Power condurre a distanza ravvicinata sui due pluricampioni e su Marcus Ericsson, ed anche Power ha un buon ricordo dell’ovale di 1,25 miglia, avendo trionfato nel 2018, senza dimenticare che lo svedese quest’anno ha concluso sempre tra i primi 8 nei quattro appuntamenti fin qui disputati su ovale, con la perla ovviamente della Indy 500, il cui risultato al contrario, potrebbe risultare determinante nella corsa al settimo titolo per il recente trionfatore di Nashville.

Tornando indietro di un paio di settimane, la gara di Nashville (subito ribattezzata “Crashville”), secondo diversi addetti ai lavori ha evidenziato un’eccessiva componente di aggressività, specie in alcuni piloti già noti per azioni al limite. Primo imputato proprio l’enfant du pays Newgarden, colpevole di aver buttato a muro Romain Grosjean nello sforzo di non perdere troppe posizioni dai leader della gara.

Grosjean, che ha aspettato il pilota del Team Penske mimando un WTF anni ’70, è però stato in precedenza tacciato più volte di troppa irruenza; immediata la risposta di Marcus Ericsson – qualche giro prima vittima del franco-svizzero a sua volta in rimonta – al suo tweet di rimostranze “What goes around comes around”, traducibile con un nostrano “chi la fa l’aspetti”.

In generale, si fa riferimento alla fine di un’epoca in cui i piloti IndyCar, aldilà di qualche comportamento plateale di Power (chi ha dimenticato le epiche lotte, anche in corsia box, con Dixon?) o del Takuma Sato di turno, ponevano mutuo rispetto negli avversari in favore di un comportamento in pista nettamente più aggressivo, anche fra compagni di squadra, come dimostrato dai duelli in casa Andretti di Mid-Ohio.

In compenso non sono emersi nuovi segnali nella querelle che vede coinvolto Alex Palou, al momento quinto in classifica a 33 punti da Power, ed il Team Ganassi. Le due parti si sarebbero incontrate prima di Ferragosto per discutere del futuro del campione in carica, ma ad oggi non si conosce l’esito di questi colloqui.

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Fatto sta che Palou, insieme agli altri piloti full-season, è pronto ad entrare in pista venerdì 19 agosto alle 1.00 PM ET per le prime libere della Bommarito 500. Lo sponsor della gara per l’occasione campeggerà anche sulle fiancate della DW12-Honda #14 del Team Foyt condotta da Kyle Kirkwood.

Qualifiche sempre venerdì alle 4.15 PM ET e gara sabato 20 agosto alle 6.30 PM ET, corrispondenti alle 00.30 nostrane di domenica.  Tra qualifiche e gara altre due sessioni di libere tra cui una mezz’ora per gommare, come in Texas, la parte superiore dell’ovale, anche se qui la “high line” risulta meno determinante. Diretta della gara in pay-tv sui canali Sky e, limitatamente invece a libere e qualifiche, anche sul canale gratuito IndyCar Live! https://www.indycar.com/ways-to-watch/stream

Piero Lonardo

Foto: IndyCar, Team Foyt

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IndyCar – Dixon trionfa a Nashville e si porta alle spalle di Power in campionato

Il Music City Grand Prix si è fatto desiderare, ma dopo un lungo ritardo – 2 ore – per fulmini e pioggia, ci ha ripagato con tanto spettacolo e una vittoria, ancora una volta dalle retrovie, di una vettura del Team Ganassi.

Dopo l’incredibile successo nell’atto inaugurale del 2021, questa volta è toccato a Scott Dixon. Partito 14mo, il sei volte campione IndyCar è rimasto coinvolto, come tanti, in un contatto multiplo al lap 26 innescato da Callum Ilott, subendo danni al posteriore della sua DW12-Honda da parte di Dalton Kellett.

Ciononostante, dopo una serie interminabile di soste per sistemare la sua vettura (alla fine si conteranno ben 7 pitstop, compreso un emergency pit che gli costerà una penalità), si è avvantaggiato al momento giusto con l’ultimo pit per accomodarsi dietro l’enfant du pays Josef Newgarden, il quale però doveva fermarsi ancora una volta, ed in seguito mantenere il comando fino alla bandiera a scacchi.

Le fasi finali non sono state però una passeggiata per il runner-up all-time in vittorie – da oggi in solitario con la 53ma su Mario Andretti e a -14 da A,J. Foyt – il quale nelle fasi finali ha dovuto mantenere la posizione prima sul rookie d’assalto Christian Lundgaard e poi sul dominatore delle qualifiche, il connazionale Scott McLaughlin, risalito dopo vari alti e bassi dalla sesta piazza con due furiosi restart susseguenti ad altrettante neutralizzazioni.

L’ultimo restart, il classico shooutout di un giro e mezzo dopo una red flag per non fare terminare la gara under caution, non è bastato all’”altro Scott” per avere la meglio, e Dixon può involarsi alla caccia del suo settimo titolo, a sole 6 lunghezze dal leader, Will Power

A podio per la gioia (forse) del Team Ganassi anche Alex Palou, pur’egli ancora a portata di titolo, a -33 lunghezze. Completano la top five altri due piloti risaliti “alla Ericsson” da altrettanti incidenti nelle fasi iniziali, Alexander Rossi e Colton Herta, a precedere a loro volta Newgarden, il quale limita i danni chiudendo nel finale su Lundgaard, crollato in carenza di push-to-pass anche su Felix Rosenqvist.

Solo P11 per il capoclassifica Will Power, pure crollato nel finale forse per le varie botte prese dalla sua vettura, cosí come Marcus Ericsson, terminato in P14 praticamente senza cambio; quest’ultimo, pur rimanendo assolutamente in lizza (si mantiene terzo a -12) ad ogni gara vede il titolo allontanarsi.

Gara totalmente da dimenticare invece per Pato O’Ward, protagonista dell’incidente che ha penalizzato anche Graham Rahal nelle fasi iniziali, e per un Romain Grosjean tornato in grande spolvero, “fatto” fuori” da Newgarden a 4 tornate dalla fine. Peccato infine per gli altri due rookie, David Malukas e Kyle Kirkwood, eliminatisi a causa di una manovra azzardata di quest’ultimo dopo oltre tre quarti di gara dopo essere stati stabilmente protagonisti della top ten.

Da segnalare anche l’aggiunta di una quarta gara, Laguna Seca, alla schedule del Paretta Autosport e di Simona de Silvestro, sparita oggi dai radar nella melèe del giro 26.

Nel frattempo il prossimo appuntamento con l’IndyCar Series sarà sabato 20 agosto sull’ultimo ovale stagionale, il World Wide Technology Raceway di Madison, Illinois.

Piero Lonardo

Foto: Chip Ganassi Racing

L’ordine di arrivo

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IndyCar – McLaughlin, seconda pole in carriera a Nashville

Scott McLaughlin conquista la sua seconda pole in carriera nell’IndyCar Series a Nashville. Sotto il torrido clima del sud che ha messo a dura prova piloti e macchine nonostante un acquazzone che ha avuto l’unico effetto di ritardare di circa 90’ la sessione e la cancellazione di quelle dell’Indy Lights, il kiwi del Team Penske ha dominato la Firestone Fast Six col tempo di 1.14.5555.

A far compagnia a McLaughlin in prima fila Romain Grosjean, il migliore dell’Andretti Autosport, le cui altre vetture sono rimaste coinvolte nella doppia rossa che ha movimentato il primo gruppo del Q1, che ha visto l’eliminazione del vincitore del Gallagher GP dello scorso weekend, Alexander Rossi, di Felix Rosenqvist e di Simon Pagenaud. Proprio Colton Herta, dominatore qui lo scorso anno in prova e per gran parte della gara, e Devlin de Francesco sono stati i catalizzatori delle due interruzioni.

Chi si attendeva poi un dominio Penske dopo la seconda sessione di libere del Music City Grand Prix, conclusa con un tris delle vetture del Captain, è andato parzialmente deluso, perchè il capoclassifica Will Power, è stato escluso dal Q2 dopo aver ottenuto la sesta prestazione per aver provocato delle local yellow per essersi girato ed aver potenzialmente ostacolato il sopraggiungente Pato O’Ward.

Lo stesso O’Ward è stato poi promosso al turno finale, dove ha ottenuto il quinto tempo davanti a Josef Newgarden. In seconda fila, uno straordinario Christian Lundgaard, approdato per la seconda volta di fila alla Fast Six nonostante un drive-through nel Q2 per aver bloccato Alex Palou, e lo stesso spagnolo.

Da segnalare l’ottima prova del Rahal Letterman Lanigan, che per la prima volta ha piazzato tutte e tre le vetture tra le prime dodici, la “prima volta” di Dalton Kellett, col team Foyt abile a sfruttare la già citata situazione del primo turno, inforcando immediatamente le nuove alternate “green” arpionando cosi l’ultimo posto utile per la Top Twelve.

Domani la gara partirà alle 3.15 PM ET, preceduta da un warm up mattutino. Diretta a pagamento a partire dalle 21 italiane sui canali Sky.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

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IndyCar – Lundgaard stupisce nelle libere 1 della Music City

Christian Lundgaard chiude al top nelle prime libere del Music City Grand Prix di Nashville. Il rookie del Rahal Letterman Lanigan, reduce dal bel secondo posto del Gallagher GP a Indianapolis, ha chiuso al top la sessione, unico a scendere sotto l’1’16” col tempo di 1.15.9659, precedendo Felix Rosenqvist di oltre due decimi.

Dietro lo svedese dell’Arrow McLaren SP, che improvvisamente pare tornato sul mercato dopo gli annunci delle scorse settimane, un altro rookie, David Malukas, quindi l’armata Penske, capitanata da Scott McLaughlin. Tra loro il contestato vincitore dell’ultimo round, Alexander Rossi, poi Colton Herta, che qui lo scorso anno dominò le qualifiche e gran parte della gara, nonostante qualche problema tecnico alla frizione.

Diversi imprevisti per “lunghi” ed uscite di strada, nessuna particolarmente cruenta, protagonisti giovani leoni come Devlin deFrancesco e Dalton Kellett ma anche un veterano come Helio Castroneves. Il quattro volte vincitore della Indy 500 sconterà sei posizioni in griglia per aver sostituito il motore per la quinta volta in stagione. In questa sessione hanno fatto il loro debutto in pista le nuove gomme alternate verdi, con mescola parzialmente ecosostenibile.

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Nei giorni scorsi infine un altro pezzo pregiato del mercato si è andato ad accasare: si tratta di Rinus VeeKay, il quale ha rinnovato per l’Ed Carpenter Racing. La squadra pertanto nel 2023 si ripresenterà con la medesima line-up, essendo Conor Daly in possesso di un contratto pluriennale, anche se non si conosce ancora se patron Ed sarà ancora della partita sugli ovali.

Domani in programma la seconda sessione di libere e le qualifiche, rispettivamente alle 12.15 PM ET e alle 4.30 PM ET. Diretta gratuita per entrambe su Indycar Live! https://www.indycar.com/ways-to-watch/stream, mentre, nonostante i proclami di inizio stagione, saranno le sole qualifiche ad essere diffuse, oltre la gara, a pagamento sui canali Sky.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar, Ed Carpenter Racing

I risultati delle Libere 1

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IndyCar – Newgarden in cerca del quinto sigillo a Nashville. Penalità a Rossi nel post-gara di Indy

Josef Newgarden sa di dover concretizzare sul circuito di casa per cercare di agguantare il suo terzo titolo IndyCar. Le ben quattro vittorie fin qui ottenute nelle tredici gare fin qui disputate infatti gli valgono solamente il terzo posto in classifica alle spalle del compagno di squadra Will Power ed al vincitore della Indy 500, Marcus Ericsson.

Inutile dire che nei giorni scorsi tra le varie polemiche del periodo, si è accesa anche quella sul punteggio doppio attribuito al vincitore del “Greatest spectacle in racing”. Lo svedese del team Ganassi però ricordiamo solo in tre occasioni è rimasto fuori dalla top ten, e quindi merita assolutamente di essere in lizza per il titolo a quattro gare dal termine. In più, ricordiamo che Ericsson è stato anche il vincitore della gara inaugurale di questo cittadino nel 2021.

Lo stesso Power, spesso simbolo dell’irruenza in pista e fuori, ha messo da parte le tattiche del “tutto o niente” per accontentarsi di piazzamenti di rilievo (solo in tre occasioni è uscito dalla top five) in ottica titolo. Con oltre 200 punti ancora in palio inoltre non possiamo non contare fra i pretendenti anche il quartetto successivo, composto da Scott Dixon, Pato O’Ward, Alex Palou e Scott McLaughlin. Difficile proseguire oltre con Felix Rosenqvist ed il recente vincitore del Gallagher GP, Alexander Rossi.

Le 4P di Nashville: Penalità

Nella nottata italiana si è appreso che Rossi è stato privato di 20 punti e l’Andretti Autosport multato di 25.000 Dollari per aver passato le verifiche tecniche solo grazie al rabbocco dei liquidi a disposizione del pilota. “Se è vero che dal punto di vista sportivo la vettura rispettava il peso minimo – ha affermato Jay Frye, presidente IndyCar, sul sito istituzionale – dal punto di vista tecnico il modo in cui è stato raggiunto non è permesso, in quanto la bottiglia dei liquidi è stata utilizzata come zavorra”.

Premesso che noi avremmo immaginato il contrario tra regolamento tecnico e sportivo, non è la prima volta che la serie punisce, con moderazione, a bocce ferme: la sanzione più recente risale al Texas 2016, allorquando James Hinchcliffe (allora all’SPM) venne multato di 20.000 $ e vennero detratti 25 punti per l’uso improprio di un’appendice aerodinamica.

Le 4P di Nashville: Paretta

Paretta

Continuando con la preview del Music City GP incontriamo il Paretta Autosport, alla terza ed al momento ultima gara stagionale. La squadra in rosa ha mostrato un nuovo sponsor per l’occasione sulla DW12-Chevy gestita in partnership con l’Ed Carpenter Racing.

Le 4P di Nashville: Pneumatici

A Nashville debutterà il nuovo pneumatico ecosostenibile sviluppato dalla Firestone, parzialmente realizzato con componenti naturali derivati dall’arbusto di guayule, già annunciato su queste pagine. Tutte le squadre utilizzeranno nel weekend la gomma “verde” quale gomma alternativa.

Le 4P di Nashville: Palou

E terminiamo con la vicenda più “hot” del paddock IndyCar. Le recenti vicende della cosiddetta categoria regina del motorsport hanno distolto l’attenzione sulla vicenda che vede coinvolto il pilota con i due team, Ganassi e McLaren, a dichiararne i servigi per la prossima stagione, ma in settimana gli avvocati del driver spagnolo hanno reso noto di aver chiesto lo spostamento del caso alla Indianapolis Division of the United States District Court for the Southern District of Indiana, vale a dire la corte federale dello stato.

Lo scopo di questa mossa da parte del team di legali che difende Palou e la società che lo gestisce, la ALPA Racing, consisterebbe nel voler rimuovere preventivamente ogni ostacolo pregiudizievole dalla corte locale della Contea di Marion, nei confronti della quale il team Ganassi ha depositato l’esposto legale. Palou dichiara che il prossimo anno correrà per McLaren, che forse ora, dopo la conferma di un Rosenqvist tornato in spolvero, l’assunzione di Rossi ed il caso Piastri, si ritrova forse con troppi piloti da gestire nelle varie serie.

L’azione in pista sulle strade della Music City inizierà venerdì 5 agosto alle 4.15 PM ET con la prima delle due sessioni di libere; qualifiche sabato 6 alle 4.30 PM ET e start della gara domenica 7 agosto alle 3.15 PM ET pari alle 21.15 italiane. Diretta in pay-tv per qualifiche e gara sui canali Sky, mentre per l’Italia libere e qualifiche potranno essere seguite gratuitamente anche su Indycar Live! https://www.indycar.com/ways-to-watch/stream

Piero Lonardo

Foto: IndyCar, Paretta Autosport