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IndyCar – In 27 a St.Pete alla caccia di Will Power

Dopo l’estesa pausa invernale nel weekend finalmente ritorna l’Indycar Series con il tradizionale season opener di St.Petersburg. La gara della Florida, giunta alla sua 20ma edizione, presenta la bellezza di 27 vetture, lo schieramento più ampio di full-season entries dalla sua introduzione nel 2003 nell’allora CART.

La squadra da battere sullo splendido cittadino che si snoda intorno alla baia di Tampa è sicuramente il Team Penske, vincitrice ben 11 volte, tra cui 7 delle ultime 11, l’ultima proprio lo scorso anno con Scott McLaughlin, imprendibile dalla pole, e che si presenta col titolo di campione conquistato da Will Power.

Il recordman all-time di pole position trionfò qui nel 2010 e nel 2014, l’anno del suo primo titolo, mentre Josef Newgarden, il terzo asso della squadra del Captain, puó vantare anch’egli due successi nel 2019, anno del suo secondo titolo, e nel 2020.

A contendere il successo sicuramente gli equipaggi motorizzati Honda di Ganassi ed Andretti. I primi con la novità part-time Marcus Armstrong che si affianca al connazionale Scott Dixon, al vincitore dell’ultima Indy 500 Marcus Ericsson, ed al campione 2021 Alex Palou, mentre Kyle Kirkwood al suo secondo anno va a prendere il posto di Alexander Rossi transfuga Arrow McLaren.

Rossi

L’Andretti Autosport dal canto suo dovrà essere capace di non cedere alle distrazioni della futuribile F1 (e di tutte le altre serie nelle quali è coinvolto) per dare finalmente a Colton Herta e Romain Grosjean i mezzi per competere con continuità ad alto livello.

Il team di Zak Brown è quello che può fare il salto definitivo con la sua nuova formazione a tre punte che comprende anche l’ormai consacrato Pato O’Ward ed il rinato Felix Rosenqvist; sullo stesso pieno metteremmo anche il Meyer Shank Racing del quattro volte vincitore della Indy 500, Helio Castroneves, che a St.Pete è recordman di vittorie avendo trionfato per ben tre volte (2006, 2007, 2012) e del campione 2016 Simon Pagenaud.

Tutti da vedere invece i progressi nel Rahal Letterman Lanigan, che vedono ormai nel giovane svedese Christian Lundgaard, Rookie of The Year 2022, la punta di diamante del tridente formato anche da Graham Rahal e Jack Harvey.

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Gradito ritorno a tempo pieno nella serie invece per Santino Ferrucci col rinnovatissimo Team Foyt, rinforzatosi soprattutto nel reparto tecnico con l’ingresso dell’ex-ingegnere di pista di Scott Dixon, Michael Cannon, nella speranza di elevarsi dai team di secondo piano, tra i quali sembra essere scivolato l’Ed Carpenter Racing dopo gli exploit di due stagioni or sono nonostante gli sforzi di Rinus VeeKay e Conor Daly. I piani del Dale Coyne Racing sono invece principalmente legati alle prestazioni (e ai fondi) di David Malukas, mentre al Juncos Hollinger Racing Callum Ilott dovrà solo mostrarsi meno irruento e più concreto, perchè la velocità c’è già tutta.

Quattro i rookies, ripartiti in altrettante squadre. Se Sting Ray Robb (Dale Coyne) e Benjamin Pedersen (Foyt) hanno fatto già vedere cosa sanno fare nella Indy Lights (ora IndyNXT), Marcus Armstrong ed Agustin Canapino dovranno dimostrare di essere tagliati per le monoposto più veloci del pianeta. Il kiwi del Team Ganassi potrà contare, oltre che sull’esperienza sulle monoposto FIA, su un anno di apprendistato limitato agli stradali e cittadini prima eventualmente di passare full-time col ritiro di Takuma Sato, mentre l’argentino, che comunque ha già dimostrato il proprio valore nelle ruote coperte, disporrà dell’appoggio di un’intera nazione, a partire dal suo team principal, Ricardo Juncos.

Chi incredibilmente mancherà è il campione Indy Lights in carica, Linus Lundqvist, il primo dopo anni a non trovare un volante (anche agli scarsi fondi messi a disposizione lo scorso anno per il vincitore della serie) nemmeno parziale nella serie maggiore.

Qualche novità tecnica anche sulle monoposto ricordiamo made in Dallara, che nonostante datino come primo progetto il 2012 sono state continuamente oggetto di miglioramento, soprattutto in ottica sicurezza.

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Al riguardo, sono stati introdotti due profili anteriori obbligatori per deviare l’acqua dall’aeroscreen in condizioni di bagnato, oltre a luci LED più visibili sotto il profilo alare posteriore, esteso in lunghezza, oltre a cavi di fissaggio (tethers) più resistenti sempre al posteriore, ad un nuovo poggiatesta ed ad un nuovo e un più resistente piantone dello sterzo.

Dal punto di vista strettamente aerodinamico invece, sono stati previsti nuovi profili inferiori (barge-boards) opzionali per i cittadini e gli ovali corti, mentre per il Texas sono stati resi opzionali i profili verticali dell’ala posteriore. Le ultime novità riguardano infine la sola Indy 500 e comprendono un nuovo pilone dall’ala posteriore, un nuovo flap opzionale, e una serie di nuovi profili definiti “di stabilità”, oltre al barge-board già citato sopra.

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Novità anche nel regolamento sportivo, che per le gare di St.Petersburg, Long Beach e di Gateway prevedrà la possibilità di utilizzare un secondo set di gomme alternate indifferentemente nei due turni di libere, con l’obbligo però di dover ritornare però un set di alternate e uno di primary prima delle qualifiche. Questa formula, che evidenziamo prevede anche per la prima volta l’utilizzo delle “red” anche su un ovale, se fornirà risultati positivi verrà poi prevedibilmente estesa al resto del calendario. Ricordiamo anche che a St.Pete torneranno le gomme “green” derivate dal guayule che hanno debuttato positivamente a Nashville lo scorso anno, e che verranno adottate nei restanti circuiti cittadini.

L’inizio delle attività in pista per l’IndyCar Series è previsto per venerdì 3 marzo alle 3.00 PM locali con le prime libere. Qualifiche sabato 4 alle 2.15 PM e gara domenica 5 marzo alle 12.20 PM, vale a dire le 18.20 italiane, visibile a pagamento su SkySport Arena. Al momento, nonostante i proclami dello scorso anno, libere e qualifiche non risultano nella guida tv dell’emittente a pagamento, ma si potranno comunque godere in free streaming sulla piattaforma IndyCar Live! https://www.indycar.com/ways-to-watch/stream

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

L’entry List di St.Petersburg

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