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IndyCar – Pierson primo development driver per Carpenter. Bagno di folla in patria per Juncos e Canapino

Josh Pierson è destinato a bruciare le tappe nella sua carriera, e lo si era già intuito lo scorso inverno, quando per fargli prendere esperienza sulle vetture da corsa United Autosports ha sacrificato le chances di vittoria nell’Asian Le Mans Series “aspettandolo” per il secondo round di Abu Dhabi, in quanto non ancora in possesso dei requisiti per la patente di guida.

A soli 16 anni il nativo di Portland ha poi stabilito il record di pilota più giovane alla 24 Ore di Le Mans, vincendo nel frattempo anche al debutto nel WEC, a Sebring, tra le LM P2, alternando poi l’impegno nella serie mondiale con quello nel WeatherTech SportsCar Championship.

Ma forse non tutti sanno che Pierson ha iniziato tra le monoposto, giungendo quarto nella USF 2000 l’anno precedente, e a queste monoposto, insieme al programma WEC con United Autosports, ritornerà per i prossimi due anni, quale primo development driver dell’Ed Carpenter Racing.

In programma la partecipazione all’IndyCar Series nel 2025 nelle fila del team, che nel frattempo provvederà a gestirlo nella Indy NXT con un programma parziale, stanti le concomitanze con i round WEC di Spa e del Fuji, nella prossima stagione nelle fila dell’HMD Motorsports, per poi addivenire ad una stagione completa nel 2024. Nel frattempo, a Pierson verrà concesso di provare anche le monoposto della serie maggiore.

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Frattanto in Argentina la monoposto dello Juncos Hollinger Racing ha attirato la bellezza di 15.000 persone per l’esibizione di sulla pista di Termas de Rio Hondo. Un bagno di folla totalmente inaspettato che ha accolto la DW12-Chevy #77 alla guida di Agustin Canapino, che in precedenza era stato alla guida della monoposto anche sul vecchio circuito di Buenos Aires. La capitale nel lontano 1971 aveva visto disputarsi la Indy 300 vinta dal leggendario Al Unser sull’ovale denominato Autodromo Rafaela.

E proprio il ritorno a gareggiare in Argentina, in questo caso nel più moderno impianto di Termas de Rio Hondo, è l’obiettivo finale di Ricardo Juncos, che con questa dimostrazione ha dato prova dell’estremo amore per le monoposto più veloci del pianeta. Sappiamo che sono stati già avviati i primi contatti tra il management IndyCar e le autorità locali, anche se al momento la serie non ha intenzioni a breve di spostarsi al di fuori del continente nordamericano.

Piero Lonardo

Foto: ECR, Juncos Hollinger Racing

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