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IndyCar – Ecco la McLaren per il Double 2024 di Kyle Larson

Svelate domenica nella cornice del weekend congiunto IndyCar/NASCAR di Indianapolis le due vetture con le quali Kyle Larson correrà il cosiddetto Double il 26 maggio 2024 per McLaren ed Hendrick Motorsports.

Larson, il cui effort è stato annunciato lo scorso gennaio, non potrà correre col numero 5 abitualmente utilizzato sulla Chevrolet NASCAR, bensí col 17.

Il Double consiste nel disputare nella stessa giornata la Indy 500 e la Coca Cola 600 a Charlotte, e Larson sarà il quinto pilota a cercare la gloria in questa speciale cavalcata di 1.100 miglia totali, dopo John Andretti (1994), Tony Stewart (1999 e 2001), Robby Gordon (1999, 2000, 2002, 2003, 2004), e Kurt Busch (2014).

Il migliore Stewart, l’unico che fin qui è riuscito a terminare entrambe le gare, piazzandosi sesto alla Indy 500 e terzo a Charlotte nel 2001.

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Il programma prevede che Larson raggiunga il “Roval” dopo la conclusione della 108ma edizione della 500 Miglia in tempo per lo start della gara valida per la NASCAR Cup, ma prima il campione 2021 dovrà sottostare al Rookie Orientation Program obbligatorio, per il quale ha da tempo iniziato a prepararsi al simulatore presso la sede di Arrow McLaren, con l’aiuto dei titolari Felix Rosenqvist ed Alexander Rossi.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series, Arrow McLaren

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IndyCar – Dixon monumentale ad Indianapolis. Niente da fare per Rahal

Scott Dixon trionfa al Gallagher GP di Indianapolis al termine di una lunga rimonta dal fondo dopo un testacoda al primo giro ed il sei volte campione diventa il major contender del compagno Alex Palou nella lotta per il titolo 2023.

Ma andiamo per gradi. Alla partenza Devlin DeFrancesco brucia Graham Rahal in pole risalendo dalla terza fila, approfittando della larghezza del rettilineo principale dell’IMS (ricordiamoci percorso in senso contrario rispetto alla 500 miglia).

Poche curve dopo Alex Palou tocca da dietro Marcus Armstrong che si gira. Coinvolti anche Romain Grosjean, che si gira come Scott Dixon, mentre Josef Newgarden, relegato in penultima fila dalla penalità per il cambio del motore, ritenuto colpevole della qualifica povera di ieri, giunta in mattinata, non riesce a frenare e si inerpica sulla monoposto #11, ritenuta colpevole della melèe dalla direzione gara. Il due volte campione perde un giro e sostanzialmente non si riavrà più da questa situazione.

Della Full Couse Yellow, che rimarrà l’unica della gara, ne approfittano in pochi, tra cui Dixon e Colton Herta, quest’ultimo gravato da una foratura, ma il neozelandese è l’unico a cambiare le black con cui era partito, con un set di alternate immacolate.

Al restart, DeFrancesco, partito con le primary, cede di schianto e lascia strada non solo a Rahal, ma anche alle McLaren di Pato O’Ward, il migliore sulle black, ed Alexander Rossi, che ha già superato Christian Lundgaard, e che poco dopo dispone anche del compagno di squadra piazzandosi alle spalle di Rahal.

Frattanto Alex Palou, anch’egli partito con le red, cerca di migliorarsi dall’ottava posizione di partenza, ma dopo un errore nel sorpasso a DeFrancesco, opta per una tattica attendista.

I due battistrada si fermano tra il 22mo ed il 24mo giro; entrambi montano le black e Rahal esce davanti a Rossi, mentre Lundgaard inizia la strategia di sacrificio nei confronti del caposquadra fermandosi tre tornate più tardi ma, al contrario di Rahal, monta un altro set di red ed esce davanti ad O’Ward.

Davanti a tutti c’è Dixon con la sua strategia apparentemente sconclusionata davanti a Grosjean, che pure si è fermato in regime di neutralizzazione, seppur confermando le primary, ma la gara del franco-svizzero subisce una battuta d’arresto al pit successivo, per un problema alla posteriore sinistra.

Dopo che Dixon si è fermato una seconda volta (ancora red), Lundgaard, passato Rossi, inizia la rimonta verso Rahal, che peró non si concretizza in un tentativo di sorpasso, nonostante l’evidente differenza di prestazioni, con la vettura #15 che alla sosta successiva rimonta un set di black.

Lundgaard, che in quel momento vanta oltre 27” su Dixon, è invece costretto alle primary, che lascerà per appena 10 giri; la strategia del box RLL, che peraltro permette ad O’Ward di uscire davanti al danese, verrà contestata dal pilota a fine gara.

Al lap 59 inizia il gran finale di Dixon, che monta un set di alternate nuove di zecca, contrapposte alle gomme usate dei tre inseguitori. Dopo il pit di Rahal, quattro tornate dopo, Dixon si ritrova con 7” di vantaggio che deve mantenere per 22 giri, tenendo conto anche dei consumi di questo super-stint, sempre sperando che non arrivi una Full Course Yellow a movimentare ulteriormente le acque.

Inizia quindi l’inseguimento a colpi di push-to-pass da parte di Rahal, che a meno di 8 giri si porta a meno di 2” dal battistrada, che a -2 giri diventano appena 2 decimi, però senza mai impensierire realmente il sei volte campione, che anche quest’anno porta a casa una vittoria (per il 19mo anno di fila), portandosi a quota 54 vittorie nella serie, nel giorno della sua 319ma partenza consecutiva, che infrange il record detenuto da Tony Kanaan, in quella che è stata subito battezzata dai media “Spin and Win2″ in onore della nota vittoria da parte di Danny Sullivan nella Indy 500 del 1985.

In classifica generale, stante il 25mo posto di Josef Newgarden e la P7 di Alex Palou, Dixon diventa il major contender del catalano, a 101 lunghezze contro le 105 dell’alfiere Penske.

Un’ultima appendice non di poco conto su Palou riguarda l’ennesima puntata della querelle sul futuro del pilota e che trae vita da una dichiarazione nel pre-gara da parte di Zak Brown, nella quale il patron McLaren ha affermato: “Sono estremamente contrariato del fatto che Alex Palou non intenda onorare il proprio contratto per correre con noi in IndyCar nel 2024 ed oltre. E’ tutto ciò che ho da dire sul tema per ora”.

A queste affermazioni ha risposto mediante un comunicato diffuso a mezzo social, a meno di un’ora dalla partenza della gara, nientemeno che Chip Ganassi in persona: “Tutti coloro che mi conoscono sanno che non ho l’abitudine di commentare situazioni contrattuali. Di conseguenza, sono stato zitto sin dall’inizio di questa storia ma ora sento di dover rispondere. Sono cresciuto rispettando il Team McLaren ed il suo successo. Per il nuovo management non ho lo stesso rispetto. Alex Palou è stato parte del nostro team e sotto contratto sin dalla stagione 2021. E’ l’interferenza in questo contratto da parte di McLaren che ha iniziato questo processo e ironicamente, ora giocano a fare le vittime. Semplicemente, la posizione di McLaren IndyCar nei confronti del nostro pilota è inaccurata e sbagliata; egli rimane sotto contratto col CGR.”

Dietrofront definitivo quindi da parte di Palou (e del suo management) nei confronti di McLaren, colpevole forse di avergli fatto balenare la possibilità di correre in F1 quando in realtà si stava già ben coprendo assumendo Oscar Piastri ? Pare di sí.

L’IndyCar Series tornerà il 27 agosto con l’ultima prova su ovale al World Wide Technology Raceway, conosciuto anche come Gateway Motorsports Park, di Madison, Illinois.

Piero Lonardo

Foto: Chip Ganassi Racing

L’ordine di arrivo

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Indy NXT – McElrea si aggiunge alla lista dei vincitori a Indianapolis

Indy NXT – McElrea si aggiunge alla lista dei vincitori a Indianapolis

Hunter McElrea si toglie la scimmia dalle spalle di questo 2023 e trionfa ad Indianapolis nel decimo appuntamento dell’Indy NXT by Firestone. Le qualifiche, svolte appena due ore prima dello start, hanno premiato l’Andretti Autosport con tre vetture tra le prime quattro, capitanate dall’australiano, affiancato da un James Roe in repentina ascesa e con Louis Foster dietro il polesitter con Kyffin Simpson.

Solo P9 per il leader in classifica, Christian Rasmussen, che anche a maggio nel primo appuntamento all’IMS non aveva particolarmente brillato. Novità in griglia con un altro dei protagonisti della USF Pro 2000, il brasiliano Kiko Porto, al volante della Dallara #47 del Cape Motorsports.

Al via, McElrea non sbaglia su Roe, mentre Foster ha subito la meglio su Simpson – il quale perde la posizione anche su Reece Gold – e presto attacca anche Roe, installandosi dietro il leader. I due impongono un ritmo forsennato che li vede presto staccarsi dal gruppo degli inseguitori.

La gara procede senza interruzioni nonostante qualche testacoda nelle impegnative frenate dell’infield ed il contatto a muro che chiude anzitempo la gara di Victor Franzoni. Out a metà gara anche Jagger Jones per problemi di misfire.

A tredici tornate dal termine Foster inizia a farsi seriamente sotto al compagno di squadra senza però ottenere il sorpasso, e ripeterà la manovra quattro giri più tardi, ma questa volta i due si toccano ed a ricevere il danno maggiore è proprio Foster, con l’anteriore completamente fuori squadra e costretto al ritiro.

Ma anche McElrea non è uscito indenne dal contatto ed inizia a perdere terreno sugli inseguitori. James Roe può tentare l’attacco all’ultimo giro ma inchioda evitando l’incidente e così è doppietta per l’Andretti Autosport davanti a Gold, ad un Jacob Abel capace di rimontare dall’ottava piazzola di partenza, e a Simpson.

Solo P6 per Rasmussen, che vede il proprio vantaggio in classifica su McElrea ridursi a 33 lunghezze, mentre Nolan Siegel, ormai in caduta libera, chiuderà appena 12mo.

Ottimo debutto per Kiko Porto, P9 davanti a Jamie Chadwick, scivolatagli alle spalle nel tentativo di passare Siegel a tre giri dalla bandiera a scacchi. Solo P16 infine per il nostro Francesco Pizzi dopo il tamponamento da parte di Rasmus Lindh che gli ha fatto perdere due giri.

L’Indy NXT ritornerà fra due settimane per il secondo ed ultimo appuntamento su ovale a Gateway.

Piero Lonardo

Foto: Indy NXT

I risultati delle Qualifiche

L’ordine di arrivo

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IndyCar – RLL dominante ad Indianapolis con Rahal e Lundgaard. MSR con Blomqvist nel 2024

La resurrezione del Rahal Letterman Lanigan pare essersi completata poco fa all’Indianapolis Motor Speedway, dove Graham Rahal e Christian Lundgaard hanno conquistato la prima fila nella Firestone Fast Six del Gallagher GP.

Per Rahal, che aveva ottenuto la migliore prestazione anche nelle libere del mattino. si tratta della prima pole position da ben sei anni, da Detroit 2017 per la precisione, dove il figlio d’arte finí per dominare entrambe le gare del doubleheader. Lundgaard dal canto suo conquistò qui la sua prima partenza al palo qualche settimana prima del disastro (per il team) della 500 Miglia.

Il buon momento del team è confermato anche da Jack Harvey, il quale ha sfiorato il terzo turno e partirà in P14 a seguito della penalità di sei posizioni in griglia inflitta alla DW12-Honda #30 per il cambio del quinto motore dopo Nashville, penalità che colpirà anche Sting Ray Robb.

La seconda fila sarà occupata da Alexander Rossi e Pato O’Ward, mentre la terza anche in questo caso da due teammates, Devlin DeFrancesco, alla sua prima fast six, e Romain Grosjean.

Nessuno dei major contender è avanzato fra i primi sei, con il leader Alex Palou che ha ottenuto la nona prestazione e Scott McLaughlin l’undicesima. Il kiwi è stato peraltro l’unico del Team Penske ad approdare al secondo turno. Josef Newgarden partirà addirittura dalla decima fila, mentre Scott Dixon e Marcus Ericsson rispettivamente dalla ottava e dalla nona.

Ancora un’ottima prestazione infine da parte di Linus Lundqvist, richiamato come noto a sostituire Simon Pagenaud per la seconda gara consecutiva. Lo svedesino del Meyer Shank Racing ha sfiorato infatti il secondo turno e partirà dodicesimo, appena dietro al compagno di squadra Helio Castroneves, che oggi si è appreso che il prossimo anno si limiterà solamente alla Indy 500.

Castroneves diventerà inoltre socio minoritario della squadra dell’Ohio, che ha approfittato dell’appuntamento di Indianapolis per annunciare Tom Blomqvist al posto del brasiliano per tutta la stagione. Il 29enne driver britannico, campione in carica del WeatherTech SportsCar Championship, ha già assaggiato la monoposto a Toronto, terminando purtroppo immediatamente la gara nella melèe del primo giro causata da Jack Harvey.

A seguire in tarda serata italiana il warm-up (practice final) alle 4.00 PM ET, sempre che i nuvoloni incombenti sulla zona risparmino l’IMS, mentre lo start della gara avverrà alle 12 PM ET di domani, sabato 12 agosto, pari alle ore 20 italiane. Diretta sui canali Sky.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

I risultati delle Libere

I risultati delle Qualifiche

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IndyCar – Lundqvist confermato ad Indianapolis per il Gallagher GP

L’Indianapolis Motor Speedway è pronto a ricevere nel weekend il suo terzo ed ultimo appuntamento dell’IndyCar per il 2023, il Gallagher GP.

La serie, a quattro sole gare dalla fine, è sempre più nelle mani di Alex Palou, che peraltro nell’infield dell’IMS si è sempre trovato bene, agguantando il primo dei suoi – fin qui – quattro successi stagionali lo scorso maggio.

Josef Newgarden è vero può contare su oltre 200 punti in palio per rimontare gli 84 che lo separano dal leader, ma verosimilmente solo un miracolo potrebbe strappare il titolo dalle mani del catalano; Scott Dixon, separato di ben 126 lunghezze, non sembra ai livelli di forma del teammate, così come Marcus Ericsson, il cui rendimento in qualifica, così come quello di Newgarden, peserà assai sul risultato finale. Il due volte campione comunque può consolarsi con la vittoria alla Indy 500.

L’inseguitore più in palla al momento sembra essere Scott McLaughlin, autore di due prove superbe recentemente in Iowa-1 e a Nashville, ma l’erroraccio di St.Petersburg e il suo orribile mese di maggio lo lasciano comunque a -142, una distanza pressochè incolmabile con così pochi eventi ancora da disputare.

E allora, con la lotta per il titolo così circoscritta, è il mercato piloti a tenere banco. Se Penske ha già cristallizzato la propria line-up 2024, oltre al solito tormentone Palou, che presumibilmente ruberà il posto a Felix Rosenqvist in McLaren in attesa che Lando Norris approdi altrove in un altro team di F1, sono Ericsson e Romain Grosjean a tenere banco.

Qualora lo svedese non trovasse l’accordo con i ragionieri del Team Ganassi probabilmente sarebbe l’Andretti Autosport la sua prossima destinazione, e proprio alle spese del franco-svizzero, l’eterno secondo di questo primo triennio speso nella serie, avendo raggiunto il gradino intermedio del podio in ben cinque occasioni. L’alternativa è ancora svedese, in quanto potrebbe essere proprio Rosenqvist, protagonista di un’annata luci ed ombre, ad occupare il sedile della DW12-Honda #28. In Ganassi potrebbe invece approdare quel David Malukas che spinge per avere una monoposto competitiva in ogni gara.

Parlando di svedesi, è d’obbligo citare Linus Lundqvist il quale, reduce da una prestazione maiuscola al debutto a Nashville, fino al contatto a muro, è stato confermato alla guida della vettura di Simon Pagenaud anche per questo weekend.

Nelle parole raccolte da un noto media USA, per il patron Michael Shank il posto del campione 2016, che comunque al termine della stagione sarà free agent, non è assolutamente in discussione, sempre – aggiungiamo noi – che sia finalmente dichiarato abile alla guida dopo il violento crash di Mid-Ohio, procurato, va evidenziato, da una defaillance tecnica del sistema frenante. Al contrario però sembrano traballare quelli di Helio Castroneves, che potrebbe definitivamente lasciare la serie, e di Jack Harvey in seno al Rahal Letterman Lanigan, dove anche il figlio del boss, Graham, pare però averne le scatole piene.

In ogni caso, sarebbe un peccato lasciarsi scappare uno dei migliori talenti espressi dalla serie cadetta negli ultimi anni.

Il programma del Gallagher GP, che ricordiamo funge da contorno alla Brickyard 400 NASCAR dove sarà della partita anche il due volte campione WEC Kamui Kobayashi, sarà compresso nelle sole giornate di venerdì 11 agosto, con due sessioni di libere e le qualifiche, queste ultime alle 12.30 PM ET, le 18.30 nostrane, e la gara sabato 12 alle 2.00 PM ET, le 20 italiane.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

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Indy NXT – Rasmussen, seconda vittoria di fila a Nashville, allunga in campionato

Christian Rasmussen si aggiudica la terza gara dell’anno, seconda di fila, nell’Indy NXT by Firestone sulle strade di Nahsville e consolida la propria leadership in classifica generale.

19 vetture al via del decimo round del 2023 e tanti volti nuovi. Prima di tutti Francesco Pizzi, talento nostrano già impegnato in USF Pro 2000 nonchè vincitore a Daytona in LM P2 con Proton Competition lo scorso gennaio, con una terza vettura per l’Abel Motorsports. Sempre nello stesso team, Colin Kaminsky cede il volante a Yuven Sundaramoorthy, indiano americano del Wisconsin, per ritornare a Gateway.

Poi il brasiliano Victor Franzoni (coach di Pizzi peraltro), di ritorno nella serie dopo cinque anni, nelle fila del Juncos Hollinger, ed infine Matthew Brabham al posto di Enaam Ahmed tra i volti amici del Cape Motorsports con cui vinse nel lontano 2012 la USF 2000.

Purtroppo le qualifiche, che con tanta “carne fresca” avrebbero potuto essere assai interessanti, sono state cancellate dalla pioggia di sabato e la griglia è stata attribuita in funzione della classifica generale, con Christian Rasmussen in pole e Nolan Siegel al suo fianco.

Start_NXTAl via, parte bene Hunter McElrea dalla quarta piazzola che in poche curve si piazza alle spalle al leader, che macina subito terreno sulla concorrenza. Siegel al contrario precipita in P5, cedendo anche a Louis Foster. I grandi protagonisti di questa fase sono Ernie Francis Jr, che  guadagna quattro posizioni e transita presto P7, e Brabham che arpiona la top ten. Foster intanto passa anche Abel e si installa al terzo posto.

Primo problema purtroppo proprio per Pizzi, che è costretto aai box per un calo di potenza e ne riemergerà solo 13 tornate dopo, mentre un altro atteso protagonista della vigilia, Reece Gold, precipita in P13.

La gara prosegue senza interruzioni per la prima metà, anche se Brabham è costretto a sospendere l’inseguimento alle prime posizioni per un lungo in T4 nel tentativo di agguantare la nona piazza detenuta da Kyffin Simpson.

Al lap 18 la prima Full Course Yellow per il contatto da parte di Christian Bogle in T7. Tutto da rifare per Rasmussen ed i suoi 5” di vantaggio su McElrea, che inizia un forcing alle spalle del danese dell’HMD w/DCR.

La gara libera peró prosegue solo per un paio di giri, allorquando Francis Jr. chiude la propria gara dopo aver appena conquistato la sesta piazza su Danial Frost; ed è proprio il nativo di Singapore, vincitore del season opener di St.Petersburg, a procurare una ulteriore neutralizzazione poche tornate dopo, a seguito di una concitata fase terminata di gara, mediante il contatto con Rasmus Lindh.

La green flag viene sventolata per l’ultima volta a 4 tornate dal termine e Foster tenta il tutto per tutto su Abel, ma il pilota della vettura #51 resiste e l’inglese è costretto alla via di fuga. Abel viene considerato colpevole dalla direzione gara di blocking e deve cedere una posizione alla vettura successiva, quella di Nolan Siegel, il quale resta terzo per una manciata di secondi, ripassato da Abel, per poi perdere nelle ultime curve anche la quarta piazza a favore di James Roe.

Davanti Rasmussen riesce a guadagnare un cuscino minimo di vantaggio su McElrea per la sua terza vittoria stagionale. Da segnalare l’ottimo ottavo posto da parte di Jamie Chadwick, scattata dalla 17ma piazzola.

In classifica generale ora Rasmussen può vantare 45 punti di vantaggio su Siegel e 59 su McElrea, che vol risultato di domenica scavalca Abel per il terzo posto.

L’Indy NXT ritornerà per il quart’ultimo appuntamento stagionale non più tardi di venerdí prossimo 11 agosto sullo stradale di Indianapolis.

Piero Lonardo

Foto: Indy NXT

L’ordine di arrivo

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IndyCar – Kirkwood regala la seconda vittoria ad Andretti sulle strade di Nashville

Kyle Kirkwood si aggiudica la seconda gara della sua ancor breve carriera IndyCar sulle strade di Nashville, precedendo Scott McLaughlin ed Alex Palou.

Niente pioggia oggi sui cieli del Tennessee ma un caldo torrido che impone ai team di disporre della presa d’aria aggiuntiva sopra l’aeroscreen per convogliare più aria verso i piloti. Subito un piccolo dramma nello schieramento, con la vettura di Will Power che non ne vuole sapere di accendersi ed il campione in carica costretto ad affrettarsi nell’abitacolo cosí da evitare di schierarsi in fondo allo schieramento.

Pronti via ed abbiamo scherzato perchè la direzione gara non ritiene di aver visto un allineamento corretto dei 27 partecipanti. Questa, insieme all’insolito collasso dell’ala posteriore di David Malukas, fino a quel momento stabilmente nella top five al lap 13, rimarrà fino a 10 tornate dalla fine, rimarranno le uniche neutralizzazioni di una gara che nelle due edizioni precedenti ha generato più Full Course Yellow e Red Flags che corsa libera.

McLaughlin, partito come la maggior parte dei driver con le alternate, controlla bene Pato O’Ward e Colton Herta, ma è Marcus Ericsson l’autore della partenza migliore, conquistando quattro posti dalla 20ma piazzola. E proprio lo svedese di Ganassi tra i primi a disfarsi delle “green”.

Al primo restart la prima delle tante disavventure di Herta, che si lascia passare da Romain Grosjean, Kyle Kirkwood e Will Power ed è subito costretto al pit dopo un contatto con Scott Dixon. Anche O’Ward cede presto, chiedendo troppo alle sue gomme e cede la seconda piazza all’accoppiata Andretti. Nel frattempo il box di Palou ha tentato la carta dell’undercut in regime di green flag.

Ci si avvicina cosí alla metà gara con diverse strategie in corso. L’eroe di questa parte di gara è Linus Lundqvist, deb al Meyer Shank Racing, che transita terzo dietro Palou e Kirkwood senza più l’airscope, staccatosi (da notare, l’unico di tutte e 27 le vetture in gara) dalla sua Dallara rosanera.

Ma è al secondo pit del catalano, al lap 45 che si concretizza la strategia del team Andretti, con il giovane floridiano davanti all’ex-F1, il quale si fa uccellare da “ScottieMac”.

Passa ancora qualche tornata e Kirkwood può finalmente liberarsi delle gomme più morbide, mentre gli strateghi increduli per l’assenza di neutralizzazioni iniziano a pensare ad eventuali strategie di emergenza, in primis in casa Ganassi, dove Palou deve guardarsi dalla rimonta di Josef Newgarden, che lo tampina da presso.

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A dare respiro al paddock ci pensa ahimè Lundqvist, che chiude la sua splendida gara coronata dal giro più veloce, a 10 giri dal termine dopo un contatto in curva 11. Sappiamo che yellow chiama yellow, ed il successivo restart a 6 tornate dalla bandiera a scacchi genera un contatto multiplo nelle retrovie, propiziato da Ryan Hunter-Reay, che annulla le speranze di bandiera a scacchi di Felix Rosenqvist, Agustin Canapino e Benjamin Pedersen.

E’ rossa, e come lo scorso anno, ci sarà uno shooutout finale. Le 3 tornate restanti vedono Kirkwood riprendere margine su McLaughlin, che si avvicinerà al leader fino a 7 decimi, quanto basta per transitare secondo come nel 2022 dietro il floridiano, che regala la seconda vittoria al patron Michael Andretti. Palou riuscirà a mantenere la posizione su Newgarden e Dixon, mentre Ericsson sarà costretto a ridare la sesta piazza a Grosjean, reo di blocking. A seguire O’Ward, Lundgaard e Power, che nega la top ten ad un Helio Castroneves forse spronato dalla situazione contingente.

In classifica generale, Palou puó allungare a quota 513, 84 punti in più di Newgarden e 126 più di Dixon, a quattro gare dal termine.

L’IndyCar Series non riposa nel mese di agosto e sabato prossimo sarà nuovamente di scena con il Gallagher Grand Prix sullo stradale di Indianapolis.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

L’ordine di arrivo

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IndyCar – McLaughlin torna in pole a Nashville

Scott McLaughlin regala la prima pole fuori dagli ovali del 2023 al Team Penske sulle strade di Nashville. Le qualifiche, posposte di ben 4 ore causa pioggia, si sono svolte su pista asciutta e le 27 Dallara hanno potuto esprimere tutto il loro potenziale.

La DW12-Chevy #3 ha dominato come lo scorso anno nella Firestone Fast Six segnando il tempo di 1.14.6099, lasciando Pato O’Ward a 3 decimi e Colton Herta a 6. A seguire il leader in classifica, Alex Palou, unico a risparmiare un treno di “green” per la gara, in grado comunque di precedere un positivo David Malukas e Romain Grosjean.

Fuori per un pelo dal terzo turno il re delle pole Will Power. Il campione in carica non si è risparmiato, producendosi in un paio di “lunghi” non sanzionati dalla direzione gara, e toccando anche il muro a protezione della curva 7 nel primo turno, ma non è bastato, cosí come al teammate Josef Newgarden.

Il major contender di Palou per il titolo 2023 non è riuscito, come il resto del lotto peraltro, a trarre vantaggio dallo shootout generato dal contatto a muro di Scott Dixon, avvenuto a 18” dal termine della Top Twelve, che comprendeva anche uno spettacolare Linus Lundqvist.

Il debuttante svedese del Meyer Shank Racing ha acciuffato all’ultimo il biglietto per il Q2 buttando fuori Christian Lundgaard, chiudendo con l’undicesimo tempo, mentre Newgarden lo precederà in griglia di due piazzole. Subito fuori invece Marcus Ericsson, vincitore qui nel 2021, che partirà addirittura dalla 10ma fila.

L’altra red flag della sessione è stata scatenata all’inizio del primo turno da Benjamin Pedersen, lungo in curva 1 col motore in stallo, mentre Agustin Canapino è stato penalizzato per un’insolita (in qualifica) speeding in pitlane e partirà solamente 23mo.

Appuntamento a domani per il Music City Grand Prix domani alle 12.00 PM ET locali, pari alle 18 italiane. Non è esclusa la minaccia di pioggia nonostante le temperature agostane. Diretta a pagamento sui canali Sky.

Piero Lonardo

Foto: Team Penske

I risultati delle Qualifiche

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IndyCar – Pioggia protagonista a Nashville: Libere-2 ridotte e Qualifiche rimandate

Una pioggia torrenziale, non infrequente di questa stagione negli stati del Sud, l’ha fatta da padrona a Nashville, sede del 13mo round dell’IndyCar Series.

La seconda sessione di libere è stata prima posposta di 50’ e quindi ridotta a 30’ appena. Nel diluvio è stato Marcus Ericsson a segnare la migliore prestazione con 1.31.7999 davanti a Rinus VeeKay e Will Power.

Tanti i “lunghi”, specie all’impegnativa curva 11, ma nessun contatto da segnalare. Quasi tutti i piloti hanno limitato la partecipazione in pista, con Romain Grosjean ed Alexander Rossi che addirittura non hanno segnato alcun tempo.

Dopo che le qualifiche della Indy NXT sono state cancellate, con griglia determinata dalle posizioni in classifica, era il turno della IndyCar, ma la direzione gara ha preferito posticipare in questo caso la sessione, prevista per le 2.45 PM ET, alle 6.15 PM ET, vale a dire alle 00.015 nostrane.

Vedremo se il meteo del Tennessee ne permetterà il regolare svolgimento su IndyCar Live https://www.indycarlive.com

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

I risultati delle Libere 2

Power

IndyCar – Power al top a Nashville prima del contatto a muro

Cominciata l’azione in pista sulle strade di Nashville per il Music City Grand Prix IndyCar con le prime libere. A primeggiare il campione in carica, Will Power, autore di 1.16.4042, oltre due decimi meglio del leader in classifica, Alex Palou.

Power peraltro ha effettuato la sua migliore prestazione prima di andare a toccare le barriere all’esterno di curva 1, senza particolari conseguenze fisiche, nel finale di sessione.

In precedenza era già stata chiamata un’interruzione per il testacoda di Callum Ilott in curva 11, ma il turno si è chiuso definitivamente per il lungo da parte Benjamin Pedersen, sempre nell’impegnativo tratto finale del circuito, che ricordiamo cambierà nel 2024.

La seconda fila virtuale va all’Arrow McLaren con Alexander Rossi e Pato O’Ward, ma gli eroi di giornata sono entrambi scandinavi, con Christian Lundgaard, a lungo al top, in P5, ed il deb Linus Lundqvist, undicesimo con la vettura del Meyer Shank Racing.

Domani il programma proseguirà con le seconde libere e le qualifiche, rispettivamente alle 11.40 AM ET ed alle 2.45 PM ET, vale a dire le 20.45 nostrane; entrambe le sessioni saranno fruibili gratuitamente su IndyCar Live https://www.indycarlive.com

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

I risultati delle Libere 1