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IndyCar – A Gateway per giocarsi un pezzo di titolo

Il World Wide Technology Raceway di Madison, Illinois potrebbe diventare ancora una volta decisivo nella corsa al titolo IndyCar 2022. Nei cinque anni passati dal ritorno dell’ovale nella schedule infatti, per due volte una vittoria qui ha consolidato la posizione del leader finale (Josef Newgarden nel 2017 e Scott Dixon nel 2020); Newgarden peraltro qui ha conquistato altri due successi, nella seconda gara del doubleheader 2020 e lo scorso anno.

La classifica attuale a tre gare dal termine vede Will Power condurre a distanza ravvicinata sui due pluricampioni e su Marcus Ericsson, ed anche Power ha un buon ricordo dell’ovale di 1,25 miglia, avendo trionfato nel 2018, senza dimenticare che lo svedese quest’anno ha concluso sempre tra i primi 8 nei quattro appuntamenti fin qui disputati su ovale, con la perla ovviamente della Indy 500, il cui risultato al contrario, potrebbe risultare determinante nella corsa al settimo titolo per il recente trionfatore di Nashville.

Tornando indietro di un paio di settimane, la gara di Nashville (subito ribattezzata “Crashville”), secondo diversi addetti ai lavori ha evidenziato un’eccessiva componente di aggressività, specie in alcuni piloti già noti per azioni al limite. Primo imputato proprio l’enfant du pays Newgarden, colpevole di aver buttato a muro Romain Grosjean nello sforzo di non perdere troppe posizioni dai leader della gara.

Grosjean, che ha aspettato il pilota del Team Penske mimando un WTF anni ’70, è però stato in precedenza tacciato più volte di troppa irruenza; immediata la risposta di Marcus Ericsson – qualche giro prima vittima del franco-svizzero a sua volta in rimonta – al suo tweet di rimostranze “What goes around comes around”, traducibile con un nostrano “chi la fa l’aspetti”.

In generale, si fa riferimento alla fine di un’epoca in cui i piloti IndyCar, aldilà di qualche comportamento plateale di Power (chi ha dimenticato le epiche lotte, anche in corsia box, con Dixon?) o del Takuma Sato di turno, ponevano mutuo rispetto negli avversari in favore di un comportamento in pista nettamente più aggressivo, anche fra compagni di squadra, come dimostrato dai duelli in casa Andretti di Mid-Ohio.

In compenso non sono emersi nuovi segnali nella querelle che vede coinvolto Alex Palou, al momento quinto in classifica a 33 punti da Power, ed il Team Ganassi. Le due parti si sarebbero incontrate prima di Ferragosto per discutere del futuro del campione in carica, ma ad oggi non si conosce l’esito di questi colloqui.

Bomma

Fatto sta che Palou, insieme agli altri piloti full-season, è pronto ad entrare in pista venerdì 19 agosto alle 1.00 PM ET per le prime libere della Bommarito 500. Lo sponsor della gara per l’occasione campeggerà anche sulle fiancate della DW12-Honda #14 del Team Foyt condotta da Kyle Kirkwood.

Qualifiche sempre venerdì alle 4.15 PM ET e gara sabato 20 agosto alle 6.30 PM ET, corrispondenti alle 00.30 nostrane di domenica.  Tra qualifiche e gara altre due sessioni di libere tra cui una mezz’ora per gommare, come in Texas, la parte superiore dell’ovale, anche se qui la “high line” risulta meno determinante. Diretta della gara in pay-tv sui canali Sky e, limitatamente invece a libere e qualifiche, anche sul canale gratuito IndyCar Live! https://www.indycar.com/ways-to-watch/stream

Piero Lonardo

Foto: IndyCar, Team Foyt

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IndyCar – Dixon trionfa a Nashville e si porta alle spalle di Power in campionato

Il Music City Grand Prix si è fatto desiderare, ma dopo un lungo ritardo – 2 ore – per fulmini e pioggia, ci ha ripagato con tanto spettacolo e una vittoria, ancora una volta dalle retrovie, di una vettura del Team Ganassi.

Dopo l’incredibile successo nell’atto inaugurale del 2021, questa volta è toccato a Scott Dixon. Partito 14mo, il sei volte campione IndyCar è rimasto coinvolto, come tanti, in un contatto multiplo al lap 26 innescato da Callum Ilott, subendo danni al posteriore della sua DW12-Honda da parte di Dalton Kellett.

Ciononostante, dopo una serie interminabile di soste per sistemare la sua vettura (alla fine si conteranno ben 7 pitstop, compreso un emergency pit che gli costerà una penalità), si è avvantaggiato al momento giusto con l’ultimo pit per accomodarsi dietro l’enfant du pays Josef Newgarden, il quale però doveva fermarsi ancora una volta, ed in seguito mantenere il comando fino alla bandiera a scacchi.

Le fasi finali non sono state però una passeggiata per il runner-up all-time in vittorie – da oggi in solitario con la 53ma su Mario Andretti e a -14 da A,J. Foyt – il quale nelle fasi finali ha dovuto mantenere la posizione prima sul rookie d’assalto Christian Lundgaard e poi sul dominatore delle qualifiche, il connazionale Scott McLaughlin, risalito dopo vari alti e bassi dalla sesta piazza con due furiosi restart susseguenti ad altrettante neutralizzazioni.

L’ultimo restart, il classico shooutout di un giro e mezzo dopo una red flag per non fare terminare la gara under caution, non è bastato all’”altro Scott” per avere la meglio, e Dixon può involarsi alla caccia del suo settimo titolo, a sole 6 lunghezze dal leader, Will Power

A podio per la gioia (forse) del Team Ganassi anche Alex Palou, pur’egli ancora a portata di titolo, a -33 lunghezze. Completano la top five altri due piloti risaliti “alla Ericsson” da altrettanti incidenti nelle fasi iniziali, Alexander Rossi e Colton Herta, a precedere a loro volta Newgarden, il quale limita i danni chiudendo nel finale su Lundgaard, crollato in carenza di push-to-pass anche su Felix Rosenqvist.

Solo P11 per il capoclassifica Will Power, pure crollato nel finale forse per le varie botte prese dalla sua vettura, cosí come Marcus Ericsson, terminato in P14 praticamente senza cambio; quest’ultimo, pur rimanendo assolutamente in lizza (si mantiene terzo a -12) ad ogni gara vede il titolo allontanarsi.

Gara totalmente da dimenticare invece per Pato O’Ward, protagonista dell’incidente che ha penalizzato anche Graham Rahal nelle fasi iniziali, e per un Romain Grosjean tornato in grande spolvero, “fatto” fuori” da Newgarden a 4 tornate dalla fine. Peccato infine per gli altri due rookie, David Malukas e Kyle Kirkwood, eliminatisi a causa di una manovra azzardata di quest’ultimo dopo oltre tre quarti di gara dopo essere stati stabilmente protagonisti della top ten.

Da segnalare anche l’aggiunta di una quarta gara, Laguna Seca, alla schedule del Paretta Autosport e di Simona de Silvestro, sparita oggi dai radar nella melèe del giro 26.

Nel frattempo il prossimo appuntamento con l’IndyCar Series sarà sabato 20 agosto sull’ultimo ovale stagionale, il World Wide Technology Raceway di Madison, Illinois.

Piero Lonardo

Foto: Chip Ganassi Racing

L’ordine di arrivo

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Indy Lights – Lundqvist domina e torna alla vittoria a Nashville

Linus Lundqvist torna al successo nell’Indy Lights Series sulle strade di Nashville. Il capolista, che mancava dal gradino più alto del podio da Detroit, si è aggiudicato la vittoria numero 5 del 2022, estendendo ulteriormente il proprio vantaggio sugli inseguitori.

La gara per il primato non ha praticamente avuto storia, con Lundqvist che si è involato dalla pole position ereditata in virtù della classifica generale a causa delle forti precipitazioni di ieri, e solo Hunter McElrea ha provato nelle prime fasi di mantenere il ritmo del leader, finendo per consumare le gomme e permettendo a Sting Ray Robb di appropriarsi della seconda piazza a cinque tornate dal termine, dopo un paio di tentativi a vuoto.

La gara, svoltasi su pista assolutamente asciutta, e che non ha avuto interruzioni nonostante un paio di toccate a muro, ha visto ancora una volta la lotta fra gli altri due driver di origine scandinava, Christian Rasmussen e Oscar Pedersen.

I due si sono ritrovati a competere per la quinta piazza dietro Matthew Brabham e al lap 27 Pedersen arrivava lungo nell’insidiosa turn 4, bloccando Rasmussen e favorendo Jack Abel, che come il proverbiale terzo tra i due litiganti, si impossessava della posizione

Purtroppo per Abel, Danial Frost a due giri dalla bandiera a scacchi cercava un sorpasso impossibile e lo faceva girare, chiudendo la gara di entrambi. Buono per Rasmussen e Pedersen che andavano a completare in ordine la top six, seguiti da Christian Bogle e Kyffin Simpson.

A chiudere la classifica Ernie Francis Jr, che nelle fasi iniziali ha toccato a muro dopo una buona partenza, e James Roe, costretto ad una lunga sosta ai box in difetto di potenza.

Grazie al risultato odierno ora Lundqvist conduce a quattro gare dal termine con 95 punti di vantaggio su McElrea, 103 su Robb e 115 su Brabham. Prossimo appuntamento con l’Indy Lights fra due settimane al World Wide Technology Raceway di Madison, Illinois, per la seconda ed ultima gara su ovale della stagione.

Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche

L’ordine di arrivo

Foto: Indy Lights

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IndyCar – McLaughlin, seconda pole in carriera a Nashville

Scott McLaughlin conquista la sua seconda pole in carriera nell’IndyCar Series a Nashville. Sotto il torrido clima del sud che ha messo a dura prova piloti e macchine nonostante un acquazzone che ha avuto l’unico effetto di ritardare di circa 90’ la sessione e la cancellazione di quelle dell’Indy Lights, il kiwi del Team Penske ha dominato la Firestone Fast Six col tempo di 1.14.5555.

A far compagnia a McLaughlin in prima fila Romain Grosjean, il migliore dell’Andretti Autosport, le cui altre vetture sono rimaste coinvolte nella doppia rossa che ha movimentato il primo gruppo del Q1, che ha visto l’eliminazione del vincitore del Gallagher GP dello scorso weekend, Alexander Rossi, di Felix Rosenqvist e di Simon Pagenaud. Proprio Colton Herta, dominatore qui lo scorso anno in prova e per gran parte della gara, e Devlin de Francesco sono stati i catalizzatori delle due interruzioni.

Chi si attendeva poi un dominio Penske dopo la seconda sessione di libere del Music City Grand Prix, conclusa con un tris delle vetture del Captain, è andato parzialmente deluso, perchè il capoclassifica Will Power, è stato escluso dal Q2 dopo aver ottenuto la sesta prestazione per aver provocato delle local yellow per essersi girato ed aver potenzialmente ostacolato il sopraggiungente Pato O’Ward.

Lo stesso O’Ward è stato poi promosso al turno finale, dove ha ottenuto il quinto tempo davanti a Josef Newgarden. In seconda fila, uno straordinario Christian Lundgaard, approdato per la seconda volta di fila alla Fast Six nonostante un drive-through nel Q2 per aver bloccato Alex Palou, e lo stesso spagnolo.

Da segnalare l’ottima prova del Rahal Letterman Lanigan, che per la prima volta ha piazzato tutte e tre le vetture tra le prime dodici, la “prima volta” di Dalton Kellett, col team Foyt abile a sfruttare la già citata situazione del primo turno, inforcando immediatamente le nuove alternate “green” arpionando cosi l’ultimo posto utile per la Top Twelve.

Domani la gara partirà alle 3.15 PM ET, preceduta da un warm up mattutino. Diretta a pagamento a partire dalle 21 italiane sui canali Sky.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

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IndyCar – Lundgaard stupisce nelle libere 1 della Music City

Christian Lundgaard chiude al top nelle prime libere del Music City Grand Prix di Nashville. Il rookie del Rahal Letterman Lanigan, reduce dal bel secondo posto del Gallagher GP a Indianapolis, ha chiuso al top la sessione, unico a scendere sotto l’1’16” col tempo di 1.15.9659, precedendo Felix Rosenqvist di oltre due decimi.

Dietro lo svedese dell’Arrow McLaren SP, che improvvisamente pare tornato sul mercato dopo gli annunci delle scorse settimane, un altro rookie, David Malukas, quindi l’armata Penske, capitanata da Scott McLaughlin. Tra loro il contestato vincitore dell’ultimo round, Alexander Rossi, poi Colton Herta, che qui lo scorso anno dominò le qualifiche e gran parte della gara, nonostante qualche problema tecnico alla frizione.

Diversi imprevisti per “lunghi” ed uscite di strada, nessuna particolarmente cruenta, protagonisti giovani leoni come Devlin deFrancesco e Dalton Kellett ma anche un veterano come Helio Castroneves. Il quattro volte vincitore della Indy 500 sconterà sei posizioni in griglia per aver sostituito il motore per la quinta volta in stagione. In questa sessione hanno fatto il loro debutto in pista le nuove gomme alternate verdi, con mescola parzialmente ecosostenibile.

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Nei giorni scorsi infine un altro pezzo pregiato del mercato si è andato ad accasare: si tratta di Rinus VeeKay, il quale ha rinnovato per l’Ed Carpenter Racing. La squadra pertanto nel 2023 si ripresenterà con la medesima line-up, essendo Conor Daly in possesso di un contratto pluriennale, anche se non si conosce ancora se patron Ed sarà ancora della partita sugli ovali.

Domani in programma la seconda sessione di libere e le qualifiche, rispettivamente alle 12.15 PM ET e alle 4.30 PM ET. Diretta gratuita per entrambe su Indycar Live! https://www.indycar.com/ways-to-watch/stream, mentre, nonostante i proclami di inizio stagione, saranno le sole qualifiche ad essere diffuse, oltre la gara, a pagamento sui canali Sky.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar, Ed Carpenter Racing

I risultati delle Libere 1

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IndyCar – Newgarden in cerca del quinto sigillo a Nashville. Penalità a Rossi nel post-gara di Indy

Josef Newgarden sa di dover concretizzare sul circuito di casa per cercare di agguantare il suo terzo titolo IndyCar. Le ben quattro vittorie fin qui ottenute nelle tredici gare fin qui disputate infatti gli valgono solamente il terzo posto in classifica alle spalle del compagno di squadra Will Power ed al vincitore della Indy 500, Marcus Ericsson.

Inutile dire che nei giorni scorsi tra le varie polemiche del periodo, si è accesa anche quella sul punteggio doppio attribuito al vincitore del “Greatest spectacle in racing”. Lo svedese del team Ganassi però ricordiamo solo in tre occasioni è rimasto fuori dalla top ten, e quindi merita assolutamente di essere in lizza per il titolo a quattro gare dal termine. In più, ricordiamo che Ericsson è stato anche il vincitore della gara inaugurale di questo cittadino nel 2021.

Lo stesso Power, spesso simbolo dell’irruenza in pista e fuori, ha messo da parte le tattiche del “tutto o niente” per accontentarsi di piazzamenti di rilievo (solo in tre occasioni è uscito dalla top five) in ottica titolo. Con oltre 200 punti ancora in palio inoltre non possiamo non contare fra i pretendenti anche il quartetto successivo, composto da Scott Dixon, Pato O’Ward, Alex Palou e Scott McLaughlin. Difficile proseguire oltre con Felix Rosenqvist ed il recente vincitore del Gallagher GP, Alexander Rossi.

Le 4P di Nashville: Penalità

Nella nottata italiana si è appreso che Rossi è stato privato di 20 punti e l’Andretti Autosport multato di 25.000 Dollari per aver passato le verifiche tecniche solo grazie al rabbocco dei liquidi a disposizione del pilota. “Se è vero che dal punto di vista sportivo la vettura rispettava il peso minimo – ha affermato Jay Frye, presidente IndyCar, sul sito istituzionale – dal punto di vista tecnico il modo in cui è stato raggiunto non è permesso, in quanto la bottiglia dei liquidi è stata utilizzata come zavorra”.

Premesso che noi avremmo immaginato il contrario tra regolamento tecnico e sportivo, non è la prima volta che la serie punisce, con moderazione, a bocce ferme: la sanzione più recente risale al Texas 2016, allorquando James Hinchcliffe (allora all’SPM) venne multato di 20.000 $ e vennero detratti 25 punti per l’uso improprio di un’appendice aerodinamica.

Le 4P di Nashville: Paretta

Paretta

Continuando con la preview del Music City GP incontriamo il Paretta Autosport, alla terza ed al momento ultima gara stagionale. La squadra in rosa ha mostrato un nuovo sponsor per l’occasione sulla DW12-Chevy gestita in partnership con l’Ed Carpenter Racing.

Le 4P di Nashville: Pneumatici

A Nashville debutterà il nuovo pneumatico ecosostenibile sviluppato dalla Firestone, parzialmente realizzato con componenti naturali derivati dall’arbusto di guayule, già annunciato su queste pagine. Tutte le squadre utilizzeranno nel weekend la gomma “verde” quale gomma alternativa.

Le 4P di Nashville: Palou

E terminiamo con la vicenda più “hot” del paddock IndyCar. Le recenti vicende della cosiddetta categoria regina del motorsport hanno distolto l’attenzione sulla vicenda che vede coinvolto il pilota con i due team, Ganassi e McLaren, a dichiararne i servigi per la prossima stagione, ma in settimana gli avvocati del driver spagnolo hanno reso noto di aver chiesto lo spostamento del caso alla Indianapolis Division of the United States District Court for the Southern District of Indiana, vale a dire la corte federale dello stato.

Lo scopo di questa mossa da parte del team di legali che difende Palou e la società che lo gestisce, la ALPA Racing, consisterebbe nel voler rimuovere preventivamente ogni ostacolo pregiudizievole dalla corte locale della Contea di Marion, nei confronti della quale il team Ganassi ha depositato l’esposto legale. Palou dichiara che il prossimo anno correrà per McLaren, che forse ora, dopo la conferma di un Rosenqvist tornato in spolvero, l’assunzione di Rossi ed il caso Piastri, si ritrova forse con troppi piloti da gestire nelle varie serie.

L’azione in pista sulle strade della Music City inizierà venerdì 5 agosto alle 4.15 PM ET con la prima delle due sessioni di libere; qualifiche sabato 6 alle 4.30 PM ET e start della gara domenica 7 agosto alle 3.15 PM ET pari alle 21.15 italiane. Diretta in pay-tv per qualifiche e gara sui canali Sky, mentre per l’Italia libere e qualifiche potranno essere seguite gratuitamente anche su Indycar Live! https://www.indycar.com/ways-to-watch/stream

Piero Lonardo

Foto: IndyCar, Paretta Autosport

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IndyCar – Rossi spezza il sortilegio ad Indianapolis. Power, terzo, sale in cattedra

Alexander Rossi ce l’ha fatta a spezzare la maledizione che sembrava seguirlo nelle ultime tre stagioni e finalmente torna ad aggiudicarsi una gara dell’IndyCar Series, il Gallagher Grand Prix di Indianapolis.

Rossi ha approfittato della defaillance tecnica del compagno di squadra Colton Herta, che qui a maggio aveva trionfato sotto una pioggia torrenziale, il quale si è dovuto fermare per un non meglio precisato al cambio al lap 42, per dominare fino alla bandiera a scacchi, conquistando la prima vittoria da Road America 2019.

A differenza della gara primaverile, questa volta si è corso in un clima favorevole con cieli tersi e temperature estive che hanno favorito i duelli e lo spettacolo, anche se come al solito l’impegnativo tracciato stradale ricavato dall’ovale più famoso del pianeta ha messo a dura prova freni e gomme. Curiosamente però, solo Simon Pagenaud si è unito ad Herta nella lista dei ritirati, tra l’altro per un inconsueto errore di valutazione del carburante che lo ha lasciato fermo alla 34ma tornata.

Dietro Rossi si sono classificati il sempre più consistente rookie Christian Lundgaard, che qui aveva impressionato all’esordio lo scorso anno, garantendo il miglior risultato stagionale all’RLL, e Will Power, che col risultato odierno balza in testa alla classifica generale scalzando Marcus Ericsson.

L’australiano, che aveva iniziato la gara non proprio benissimo, procurando il contatto che ha tolto di mezzo dalle prime posizioni Pato O’Ward, ha preceduto a sua volta i compagni di squadra Scott McLaughlin e Josef Newgarden, entrambi protagonisti delle posizioni di vertice. Newgarden ricordiamo era stato dichiarato abile solamente ieri mattina dopo il terribile crash in Iowa di domenica scorsa.

In generale le vetture del Team Ganassi hanno sofferto oltremodo, con Scott Dixon che ancora una volta si è dimostrato il migliore dei suoi, terminando in ottava piazza davanti al polesitter Felix Rosenqvist, scivolato nelle retrovie dopo una pessima prima sosta, ad Alex Palou, decimo e ad Ericsson, P11. Sia Dixon che Ericsson ricordiamo dovevano supplire ad una pessima posizione di partenza.

Nel mezzo Rinus VeeKay, sesto, e Graham Rahal, settimo, a completare la giornata positiva del team di famiglia.

Ericsson ora insegue in classifica generale Power con 9 punti di svantaggio; a seguire Newgarden, che nonostante le ben quattro vittorie stagionali sconta 32 lunghezze sul compagno di squadra, Dixon a -38 e O’Ward a -46.

La convulsa schedule estiva dell’IndyCar prevede per il prossimo weekend il ritorno sulle strade di Nashville per il quart’ultimo atto del 2022.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

L’ordine di arrivo

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IndyCar – Rosenqvist, re delle qualifiche ad Indianapolis

Felix Rosenqvist ha sempre avuto un ottimo feeling con l’Indianapolis Motor Speedway, particolarmente con lo stradale, dove ha siglato la prima pole position in carriera nel 2019. Oggi lo svedese dell’Arrow McLaren SP si è ripetuto, dominando la Firestone Fast Six del Gallagher Grand Prix col tempo di 1.10.2265, precedendo il probabile compagno di squadra futuro Alexander Rossi.

Il team di Zak Brown e Sam Schmidt ha rischiato una storica prima fila con Pato O’Ward, scavalcato da Rossi per un decimo nel finale del Q3, cui hanno avuto accesso anche Will Power, Josef Newgarden e Christian Lundgaard. I tre hanno terminato nell’ordine, con Power ancora ad una lunghezza dal polesitter all-time Mario Andretti e Newgarden dichiarato abile dallo staff medico dell’IMS dopo l’unica sessione di libere del mattino, dove ha terminato alle spalle di Rossi.

Lundgaard dal canto suo si conferma rookie da tenere d’occhio, a proprio agio nell’infield dell’Indiana, dove al debutto lo scorso anno aveva conquistato addirittura la quarta piazzola.

Tra gli scontenti di giornata innanzi tutto Marcus Ericsson, fermato precauzionalmente dal team Ganassi appena dopo due curve; tra i compagni di squadra anche Scott Dixon non ha passato la prima tagliola, mentre è andata meglio ad Alex Palou, appena fuori dai primi sei. Curiosamente i due gruppi in cui è stato diviso il primo turno hanno raggruppato i piloti – in maniera del tutto casuale, dato che la suddivisione è stata effettuata in base ai tempi delle libere – per squadra.

Male, a parte Rossi, il resto dell’Andretti Autosport, con Romain Grosjean, che ha consolidato qui con la pole del 2021 il proprio status IndyCar, che scatterà dall’undicesima fila per problemi ai freni della sua DW12-Honda. Anche il vincitore della lotteria bagnata di maggio, Colton Herta, non è arrivato alla Fast Six, lamentando, come peraltro l’enfant du pays Conor Daly, problemi di degrado alle Firestone alternate.

Menzione per David Malukas, ultimamente sempre consistente in qualifica, P10.

La gara sarà disponibile per la visione sui soliti canali a pagamento Sky, a partire dalle e 12.00 PM ET, pari alle 18 italiane, di sabato 30.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

I risultati delle Libere

I risultati delle Qualifiche

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IndyCar – Newgarden ci sarà, Ilott prosegue. Palou, citato in causa, sogna la F1

Josef Newgarden è stato dichiarato abile dai medici dell’Indianapolis Motor Speedway ad affrontare la pista venerdí per le prove libere del Gallagher Grand Prix. Ricordiamo che il due volte campione IndyCar, dopo l’incidente di domenica allo Iowa Speedway, è stato costretto al ricovero presso il MercyOne Des Moines Medical Center a seguito di uno svenimento e successiva caduta.

Santino Ferrucci, presente ad Indianapolis per la concomitante gara NASCAR, rimane comunque a disposizione del Team Penske qualora i medici, che si sono riservati di controllare nuovamente le condizioni di Newgarden al termine delle libere, non dovessero dare l’assenso necessario alla prosecuzione del weekend da parte del pilota di Nashville.

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Frattanto un’altra tessera di questa silly season cosí anticipata va a porsi in loco, con Callum Ilott confermato dal Juncos Hollinger Racing con un contratto pluriennale. Il talentino inglese era nel mirino di diversi top team, fra cui Andretti, che pare chiuderà anticipatamente il proprio rapporto con Devlin DeFrancesco, e Ganassi, che dovrà capire cosa fare per il dopo-Palou.

Il team Ganassi infatti ha provveduto in settimana a fare causa al pilota spagnolo, reo di aver firmato per McLaren nonostante un contratto in corso col team. Ryan Hunter-Reay, reserve driver, non dovrebbe essere chiamato per ora in causa, e lo stesso Palou ha confermato ad alcuni media che il lavoro prosegue – attenzioni dei media a parte – nella normalità.

Ieri però è stato distribuito un comunicato da parte di Rachel E. Epstein, del team legale di Palou, nel quale deplora le azioni effettuate da parte del Chip Ganassi Racing, in quanto impedirebbero al pilota di competere in Formula 1, che, come già riportato su queste pagine, sarebbe il vero obiettivo anche di McLaren Racing, in sostituzione di Daniel Ricciardo. Vedremo come proseguirà la telenovela nelle prossime settimane.

Infine, dal punto di vista tecnico, la serie ha annunciato che i test sul sistema ibrido, che dovrebbe essere adottato a partire dal 2024, sono stati spostati nella off-season invece che alla fine del mese corrente.

La motivazione ufficiale risiederebbe nella difficoltà di adattamento del sistema MAHLE al basamento dei V6 biturbo 2,4 litri di Honda e Chevrolet. Questa notizia però non ci coglie comunque di sorpresa, in quanto l’interesse reale per queste unità sembra piú formale che pratico.

Appuntamento in pista per le libere del Gallagher Grand Prix alle 9.30 AM ET di venerdí; qualifiche alle 1.00 PM ET sempre di venerdí e start della gara sabato 30 alle 12.00 PM ET, pari alle 18 italiane. Diretta in pay-tv sui canali Sky, ma anche per la prima volta sulla piattaforma gratuita IndyCar Live! https://www.indycar.com/ways-to-watch/stream

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

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IndyCar – Ferrucci in stand-by per Newgarden

Sarebbe Santino Ferrucci l’eventuale sostituto di Josef Newgarden qualora i medici dell’IndyCar non diano al pilota del Team Penske il nulla-osta a correre il prossimo weekend ad Indianapolis per il Gallagher Grand Prix.

Newgarden, ricoverato d’urgenza al MercyOne Des Moines Medical Center dopo uno svenimento e successiva caduta – nella quale si è procurato un taglio alla testa – dopo essere stato rilasciato dal centro medico dell’Iowa Speedway successivamente al crash di ieri, è stato rilasciato poco fa per tornare nella sua casa di Nashville.

Ferrucci, 43 partenze nell’IndyCar Series, quest’anno ha già corso per tre squadre differenti, il Rahal Letterman Lanigan in Texas per Jack Harvey, a Detroit per il Juncos Hollinger al posto di Callum Ilott, entrambi infortunati, mentre alla Indy 500 ha centrato ancora una volta la top ten (quattro su quattro) col Dreyer & Reinbold.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar