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IndyCar – Si interromperà la striscia vincente Honda a Road America?

Nel weekend torna in pista l’IndyCar Series con uno degli appuntamenti più attesi a Road America. Sull’iconico tracciato del Wisconsin si attende una riscossa delle vetture motorizzate Chevy dopo l’en plein Honda in questa stagione con Alex Palou e Kyle Kirkwood.

Ad avvalorare questa possibilità, dopo la debacle Penske di Gateway nonostante le migliori premesse, la storia recente, con due successi nelle ultime tre edizioni a cura di Will Power lo scorso anno nell’uno-due-tre Penske, e di Josef Newgarden nel 2022. Prima e nel mezzo, il solito Alex Palou, che ormai ha lasciato il segno ovunque.

Al giro di boa della serie, Palou vanta un vantaggio in classifica non incolmabile a priori nei confronti di Pato O’Ward e di Kirkwood, i due maggiori inseguitori, col messicano di McLaren ancora alla ricerca però del primo successo dopo quattro podi. Sarà anche determinante in quanti potranno frapporsi davanti al catalano nei prossimi appuntamenti; in tal senso potrebbe giocare a favore degli inseguitori la ritrovata competitività di squadre quali il Team Foyt e l’ECR.

L’azione in pista a Road America inizierà venerdí 20 giugno alle 4.30 PM ET, le 22.30 italiane, con le prime libere. Qualifiche sabato 21 alle 2.30 PM ET e start della gara alla 1.30 PM ET, le 19.30 nostrane, di domenica 22 giugno. Diretta di quest’ultima sui canali SkySport, mentre tutto il weekend sarà godibile in streaming sulla piattaforma IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

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IndyCar – Kirkwood, primo trionfo su ovale a Gateway

Successo di Kyle Kirkwood, il primo su ovale, al World Wide Technology Raceway. Il pilota di Andretti Global ha approfittato al meglio dell’ultima neutralizzazione, successiva alla lisciata a muro da parte di David Malukas, per installarsi al comando e conquistare la terza vittoria stagionale.

Sembrava dovesse essere una festa Penske e Chevy, invece le speranze del team del “Captain” si sono infrante nel peggiore dei modi. Fuori già al lap 4 il polesitter Will Power, Josef Newgarden è stato involontario protagonista di uno spettacolare incidente causato da Louis Foster, in testacoda sugli insidiosi marbles della parte alta del mini-ovale, centrato dal due volte campione.

Scott McLaughlin infine, in testa nella prima fase di gara e poi stabilmente nella top five, si è dovuto ritirare per un problema alla sospensione.

Le speranze del “farfallino” erano quindi affidate a David Malukas, primo leader al comando della gara, che però, insieme a McLaughlin, si rendeva protagonista di un episodio in pitlane che la direzione gara sanzionava con un drive-through.

Si arrivava cosí ad uno strepitoso finale in cui Kyle Kirkwood emergeva dopo che tutti gli altri contender erano costretti ad un splash conducendo per gli ultimi 5 giri fino alla bandiera a scacchi.

Scott Dixon, salito in cattedra prima dell’ultima caution, chiuderà quarto alle spalle di Pato O’Ward e Christian Rasmussen. Il danese dell’ECR è stato autore di una gara inverosimile, rimontando dalla 25ma piazzola a suon di sorpassi sulla high line.

Il sesto posto finale non premia invece Conor Daly, autore pur’egli di una gara maiuscola, coronata da uno spettacolare sorpasso su O’Ward. A Santino Ferrucci l’onore della quinta piazza al termine di una gara per una volta assai attenta. Da segnalare anche l’ottima top ten, nel giro dei primi, per Robert Shwartzman, rookie di PREMA.

Alex Palou infine, dopo uno start complicato, ha cercato di tenersi fuori dai guai ed ha chiuso all’ottavo posto. Il leader della classifica generale, autore comunque del giro più veloce, conduce ora con 335 punti contro i 262 di O’Ward ed i 260 di Kirkwood.

Prossimo appuntamento con l’IndyCar Series già il prossimo weekend a Road America, giro di boa della stagione 2025.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

L’ordine di arrivo

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IndyCar – Power torna in pole a Gateway

Erano due anni che Will Power, recordman assoluto delle pole position IndyCar, non terminava davanti a tutti in qualifica, e al World Wide Technology Raceway, pista che lo ha visto protagonista spesso e volentieri, ha dominato la sessione, chiudendo, unico sui 27 piloti, oltre le 179 mph sui due giri con 180.329 mph.

Resurrezione totale del Team Penske – che in questa tormentata stagione ha raccolto solo podi bassi – ed in generale dei motori Chevy, che occupano tutta la top five. Al fianco di Power, alla 71ma pole in carriera, si piazza infatti Scott McLaughlin; David Malukas, col team alleato di AJ Foyt, occuperà la terza piazzola e Josef Newgarden, il migliore nelle prime libere, posposte per pioggia, la quinta. Nel mezzo, Pato O’Ward con la migliore delle McLaren.

A Marcus Armstrong, sesto tempo, la palma del migliore coi motori Honda, mentre Kyle Kirkwood, mattatore nell’ultimo round di Detroit, partirà dalla decima piazzola a fianco del leader Alex Palou.

La gara di Madison partirà alle 8.00 PM ET di domenica, vale a dire le 2 di notte italiane di lunedí. Diretta televisiva sui canali SkySport ed in streaming sulla piattaforma IndyCar Live

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Qualifiche

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IndyCar – Kirkwood ancora una volta re dei muretti a Detroit. Palou ko

Kyle Kirkwood si conferma ancora una volta il migliore nei circuiti cittadini trionfando a Detroit nel settimo round dell’IndyCar Series 2025.

Il portacolori di Andretti Global, partito dalla terza posizione dopo una qualifica complicata da una strisciata a muro, è stato coadiuvato al meglio dal box Andretti, che piazza anche Colton Herta sul gradino basso del podio alle spalle di uno straordinario Santino Ferrucci.

La gara ancora una volta è stata segnata dalle strategie e dalle Caution, ritornate prepotentemente tra gli spazi stretti del tracciato del Michigan dopo la quasi assenza nelle prime gare stagionali.

Decisivo, a posteriori, il sorpasso della #27 al lap 13 ai danni del compagno di squadra, appena uscito dal pit ed ostacolato da Nolan Siegel, il tutto dopo aver regolato in sequenza Alex Palou, autore di un altro spettacolare start, e Christian Lundgaard.

Siegel verrà poi “fatto fuori” da Scott McLaughlin – ancora una prestazione discutibile per lui – poche tornate dopo.

Il catalano, dominatore fin qui della serie, per la prima volta non ha visto la bandiera a scacchi, terminando a muro a seguito di un contatto da parte di David Malukas a tre quarti di gara.

Nel frattempo, erano stati Scott Dixon e Christian Rasmussen a gestire la corsa, tra i migliori nelle prime fasi con le black. Il sei volte campione sembrava quindi avviato a ripetere il copione dello scorso anno, ma non riusciva a capitalizzare con i successivi treni di gomme; lo svedese dal canto suo rovinava tutto lisciando il muro a gomme fredde. Strategie queste simili a quella di Will Power, il quale però, a differenza degli altri due, si era liberato subito delle alternate.

Tante le Caution dicevamo, e tante anche le defaillance ai mozzi. Vittime eccellenti Callum Ilott, rovinato nelle barriere a causa dell’anteriore sinistra mal fissata al lap 67, e addirittura l’intero  team RLL, ad iniziare da Devlin de Francesco, la cui ruota posteriore destra è stata ritrovata a vagare per il circuito, a seguire  Graham Rahal, fermo a lungo ai box durante il primo cambio, ed infine  soprattutto Louis Foster.

Al campione IndyNXT in carica, a 17 tornate dalla bandiera a scacchi, pare sia saltata l’intera sospensione anteriore destra, andando a muro a metà rettilineo per colpire l’incolpevole Felix Rosenqvist. Lo svedese ha avuto la peggio ed è stato trasportato, forse per un problema alle gambe, in barella al centro medico, ma è stato in seguito rilasciato.

Inevitabile la red flag per rimettere in sicurezza la pista; nello shootout finale Kirkwood, che aveva già regolato Santino Ferrucci, leader momentaneo grazie ad una terza sosta largamente anticipata, non aveva problemi ad allungare su Will Power e sulla #14 del Team Foyt nonostante un’ala anteriore danneggiata poche tornate prima durante il sorpasso di Kyffin Simpson.

Ferrucci dal canto suo si riprendeva di forza la seconda piazza su Power, che veniva poi passato anche da Herta; quest’ultimo però resisteva con gli ultimi residui di Push-To-Pass alla rimonta dell’australiano per regalare al pubblico del Michigan una all-american top three che non accadeva, a nostra memoria, dal 2020. A completare la top five, Kyffins Simpson, per una volta il migliore del Team Ganassi.

In classifica generale, Palou, nonostante la battuta d’arresto odierna, continua a condurre con 311 punti contro i 221 di Pato O’Ward, oggi settimo, ed i 209 di Kirkwood, fin qui unico altro vincitore oltre al leader.

Prossimo appuntamento per l‘IndyCar Series fra due settimane sull’ovale di Gateway.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

L’ordine di arrivo

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IndyCar – Herta regola Malukas nelle qualifiche di Detroit

Prima pole position stagionale per Colton Herta sulle strade di Detroit. L’alfiere di Andretti Global ha ripetuto la prestazione dello scorso anno, dominando tutti i segmenti delle qualifiche, superando nel finale della Firestone Fast Six David Malukas, in gran forma con la vettura del Team Foyt, col tempo di 1.00.4779.

Seconda fila per Kyle Kirkwood, specialista dei circuiti cittadini, nonostante una lisciata a muro, e Christian Lundgaard, mentre Alex Palou ha ottenuto il sesto tempo dietro Graham Rahal, forte evidentemente dell’ennesima rivitalizzazione del team di famiglia grazie al recente ingresso di Jay Frye al posto di Steve Eriksen nel ruolo di presidente della squadra. La DW12-Honda #15 partirà comunque domani sei posizioni indietro per una penalità assegnata post-Indy 500.

Un altro recentissimo avvicendamento nelle fila in questo caso del Dale Coyne Racing, con l’ingresso di Michael Cannon e Mike Colliver, è risultato nel miglioramento delle prestazioni dei suoi piloti. Rinus VeeKay ha infatti sfiorato il turno finale, mentre Jacob Abel potrà finalmente lasciare il fondo dello schieramento per una più onorevole decima fila.

Ancora parziali delusioni, anche nella gara di casa, per il Team Penske. Josef Newgarden, protagonista di una toccata nel secondo gruppo del turno, partirà 24mo, mentre Will Power, al top nel Q1, si dovrà accontentare della quarta fila effettiva a fianco del teammate Scott McLaughlin.

Poco in evidenza anche il Meyer Shank Racing, con Marcus Armstrong penultimo nella top Twelve e Felix Rosenqvist fuori come il connazionale Marcus Ericsson, già al primo turno. Andretti Global frattanto ha reso noto di avere finalmente accettato le penalità della Indy 500 che hanno coinvolto proprio l’ex-F1 e Kirkwood.

Difficili le qualifiche anche delle altre vetture di Arrow McLaren, con Pato O’Ward appena nono nel proprio segmento e Nolan Siegel dead last per un problema all’accensione, dietro alle due vetture del Juncos Hollinger di Sting Ray Robb e Conor Daly. Per quest’ultimo un nuovo sponsor – pannoloni per adulti – collegato ad un ”incidente” avvenuto prima della partenza della Indy 500.

Lo start del Detroit GP domani alle 1.30 PM ET, le 18.30 nostrane. Diretta streaming su IndyCar Live e in tv sui canali SkySport.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Qualifiche

Kirkwood

IndyCar – Si prepara la rivincita degli Andretti a Detroit?

Andretti Global sugli scudi nelle libere del Detroit GP, settimo appuntamento dell’IndyCar Series 2025. Kyle Kirkwood e Colton Herta hanno infatti chiuso al top nelle due sessioni disputate.

Nella serata italiana di venerdí, Kirkwood, ricordiamo uno dei due piloti del team penalizzati nel post-gara della 109ma Indy 500, ha riportato la migliore prestazione, ottenuta nel più competitivo secondo gruppo di vetture degli 80’ complessivi di azione, di 1.01.7509 nonostante un contatto da parte di Will Power che lo ha costretto ai box per sostituire il posteriore della sua DW12-Honda.

L’australiano peraltro ha ottenuto il terzo tempo, a sandwich fra i compagni di squadra Scott McLaughlin e Josef Newgarden. David Malukas aveva chiuso davanti a tutti nel primo gruppo con l’undicesima prestazione.

Nelle libere 2 invece è stata la volta di Colton Herta a precedere tutti col tempo di 1.01.7823 davanti a McLaughlin e Kirkwood. Da segnalare la quarta prestazione da parte di Callum Ilott con la vettura #90 di PREMA in una sessione ancora una volta priva di incidenti di nota, anche se i “lunghi” sono stati tanti, vittima ieri anche Alex Palou. Solo posizioni di metà classifica fin qui per il dominatore della serie.

Appuntamento a fra poco per le qualifiche, godibili in streaming su IndyCar Live, alle 12.00 PM ET, le 18.00 italiane.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2

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IndyCar – Si torna in pista a Detroit dopo i veleni di Indy

L’IndyCar Series va a chiudere il mese di maggio sulle strade di Detroit; dopo i veleni della Indy 500, culminati con le penalizzazioni pre-gara in casa Penske e terminata con quelle a posteriori di Ericsson, Kirkwood (Andretti Global ha nel frattempo presentato ricorso) ed Ilott, va alla ricerca di una ipotetica tranquillità in Michigan nel secondo appuntamento condiviso con l’IMSA.

Penskes

In campo le 27 vetture full-season, con qualche novità nelle livree Penske, per l’occasione tutte tendenti al rosso nella gara di casa. Difficile il compito per tutti coloro che non si chiamano Alex Palou, ormai padrone incontrastato della serie e avviato, nonostante siamo solo alla sesta gara di diciassette, verso il quarto titolo, terzo consecutivo.

A complicare la vita ad uno dei major contender, Scott Dixon, attualmente in P6 in classifica generale, ancorchè doppiato a livello di punteggio dal compagno di squadra, anche una penalità di sei posizioni in griglia per aver utilizzato il quinto motore Honda dopo le rotture nelle prove della Indy 500.

Identica penalità anche a Graham Rahal, ma in questo caso per aver sostituito il proprio motore, seppure non oggetto di riparazioni.

Le ostilità in pista inizieranno alle 3.00 PM ET, le 21.00 italiane, di venerdí 30 maggio. Qualifiche alle 12.00 PM ET di sabato 31 e start della gara alle 12.30 PM ET, le 18.30 italiane, di domenica 1º giugno. Diretta streaming dell’intero weekend su IndyCar Live, mentre la corsa sarà visibile sui canali SkySport.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

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IndyCar – Alex Palou vince anche la Indy 500!

Qualche settimana fa ci domandavamo chi potesse fermare Alex Palou in questa IndyCar Series 2025. Dopo il successo odierno nella 109ma edizione della Indy 500, prima vittoria peraltro su ovale del tre volte campione della serie, rispondiamo: probabilmente nessuno.

Il catalano, partito dalla sesta piazzola, come sempre coadiuvato dal box Ganassi e da Barry Wanser, non solo ha sfruttato al meglio la propria strategia, condivisa anche con altri temibili contender quali Conor Daly, le due vetture del team Foyt di David Malukas e Santino Ferrucci e Pato O’Ward, chiudendo la gara a 14 tornate dalla fine sorpassando un incredulo Marcus Ericsson, seppure in apparente vantaggio di carburante e di gomme.

Il vincitore dell’edizione 2022, bloccato davanti da Devlin DeFrancesco e Louis Foster, in lotta fra loro e per evitare il doppiaggio, non ha potuto nemmeno tentare la zampata finale all’ultimo giro a causa del crash da parte di Nolan Siegel, chiudendo per la seconda volta in tre anni alle spalle del vincitore.

Niente da fare per il “Team Penske-B”, con Malukas e Ferrucci, terzo e settimo all’arrivo, a menare le danze nella parte centrale di gara insieme a Daly. Quest’ultimo ha pagato un eccessivo consumo delle gomme e ha dovuto anticipare l’ultima fatidica sosta, terminando comunque ancora una volta tra i primi dieci.

Un altro eroe di giornata è stato sicuramente Ryan Hunter-Reay. Il box Dreyer&Reinbold, dopo aver costruito la vettura da gara sulla spare car da utilizzare per la Pit Stop Competition, aveva azzeccato la strategia migliore, adeguandosi alla concorrenza più agguerrita con uno splash a 60 giri esatti dalla bandiera a scacchi. Peccato una defaillance dell’ibrido che non gli ha permesso di ripartire alla sosta finale.

Tanti i ritiri, ad iniziare da Scott McLaughlin, out addirittura del giro di formazione, dopo un via ritardato di quasi 45’ dalla Direzione Gara a causa delle condizioni della pista, resa scivolosa da un clima non proprio primaverile, che si è manifestato con una fastidiosa pioggerellina e addirittura grandine. Un presagio che questa sarebbe stata una giornata no per il Team Penske, che ha perso Josef Newgarden per un problema di pescaggio del carburante e con Will Power non è andato oltre la P19.

Subito fuori allo start vero e proorio Marco Andretti, da segnalare un paio di incidenti in pitlane che potevano avere conseguenze ben più gravi: Alexander Rossi, tra i primi nelle fasi iniziali di gara, ha visto la sua DW12-Chevy andare a fuoco per una copiosa perdita di carburante dal serbatoio del box #20, mentre il polesitter Robert Shwartzman, dopo un primo pit non tra i migliori, nella sosta successiva è poi carambolato sulla crew PREMA facendo strike sui propri meccanici. Per il team veneto la soddisfazione di aver completato la gara con l’altra vettura del più esperto Callum Ilott, dodicesimo.

Chiusa anzitempo anche la gara di Kyle Larson per un errore dell’asso della NASCAR che ha coinvolto anche Sting Ray Robb e Kyffin Simpson, in seguito pronto a volare a Charlotte per la Coca Cola 600, seconda parte del “Double”; Scott Dixon ha invece pagato un problema ai freni posteriori evidenziatosi sin dai primi giri e che ha comportato diverse soste extra ed un ritardo di 2 giri dal vincitore.

Assai differente infine la gara dei due “vecchietti terribili”: Takuma Sato ha condotto le primissime fasi di gara ma è incappato in un “lungo” ai box che lo ha sostanzialmente tolto dalla lotta per la vittoria, mentre Helio Castroneves non è mai stato realmente competitivo. Entrambi hanno comunque concluso aldilà della top ten.

Il vantaggio in classifica di Palou inizia a diventare consistente: 306 punti contro i 191 di O’Ward, oggi quarto, ed i 180 di Kirkwood, sesto.

L’IndyCar Series tornerà già la prossima settimana con l’appuntamento condiviso con l’IMSA sulle strade di Detroit.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

L’ordine di arrivo della 109ma Indy 500

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IndyCar – Newgarden chiude alla grande il Carb Day

Josef Newgarden non ha assolutamente abbandonato le speranze di threepeat alla Indy 500, e lo ha ribadito chiudendo al comando le ultime libere, nel cosiddetto Carb Day, con la velocità media di 225.687 mph.

Immediatamente alle spalle del vincitore delle ultime due edizioni, penalizzato come noto in griglia dallo scandalo che ha coinvolto il Team Penske, due vecchie volpi del calibro di Takuma Sato, un altro che punta al tris, e Scott Dixon. Questi gli unici tre piloti a superare la media di 225 miglia orarie. Da segnalare però un problema tecnico per Sato non meglio specificato nel finale di sessione che ha lasciato il veterano del RLL senza potenza.

La sessione è stata movimentata anche dal problema tecnico occorso alla vettura di Ryan Hunter-Reay, costretto a fermarsi ed uscire velocemente dall’auto all’entrata dei box per un incendio che si è propagato dalla bancata di destra del propulsore. Atteso che l’inconveniente potrebbe essere stato causato dalla classica  perdita d’olio, la macchina sarà sicuramente messa in opera per la gara, con la speranza che non risulti danneggiata tutta la “caveria” a supporto dell’elettronica. Problemi anche per Graham Rahal, col motore Honda ko.

Tornando alle risultanze della pista, solo 29ma prestazione per il polesitter Robert Shwartzman, mentre al contrario anche il terzo attore della Front Row, Pato O’Ward, non ha mancato di concludere tra i primi dieci, esattamente in P8. Nella top ten anche il quattro volte vincitore Helio Castroneves e Will Power, altro pilota penalizzato dalla direzione gara.

Relativamente alle posizioni assunte al Team Penske, saranno Luke Mason e Raul Prados a prendere il posto di Tim Cindric sulla vettura di Newgarden. Prados già al comando a Indy lo scorso anno dopo la sospensione del presidente della squadra susseguente allo scandalo del Push-to-Pass di St.Pete.

A gestire le strategie della vettura di Power invece nientemeno che John Diuguid, Penske team principal, attivo soprattutto sul programma Porsche 963 LMDh, al posto di Ron Ruzewski, mentre infine Ben Bretzman, ingegnere di pista della “Yellow Submarine” di Scott McLaughlin, scalerà al posto di Kyle Moyer.

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La giornata, coronata da una folta cornice di pubblico, dopo le due ore di libere è poi proseguita con la prima edizione della “Wienie 500″. La gara, che ha visto in azione ben sei Wienermobile dello sponsor Oscar Mayer, per la cronaca è stata vinta dallo “SlawDog” al fotofinish sullo “Chicago Dog”.

A seguire infine la tradizionale Pit Stop Competition. Beh, Newgarden, oggi incontenibile, ha ripetuto la prestazione del 2024 ed insieme alla sua crew è andato a vincere la competizione ed i 50.000 $ in palio. Curiosità, in finale ha trovato la vettura di Will Power….

L’appuntamento ora è per lo start della 109ma Indy 500, alle 12.45 PM ET, le 18.45 italiane, di domenica 25 maggio. Il Greatest Spectacle in Racing verrà trasmesso su SkySport a partire dalle 18.20 sul canale 257. Diretta streaming ovviamente anche su IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati del Carb Day

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IndyCar – Penske licenzia tre top manager. Buonanotte da Colton Herta

Come anticipato nei giorni scorsi, Roger Penske ha fatto le proprie scelte e ha deciso di licenziare nientemeno che i suoi tre top manager: Tim Cindric, Ron Ruzewski e Kyle Moyer, rispettivamente Presidente, Consigliere Delegato IndyCar e General Manager IndyCar del team. L’operazione è susseguente all’infrazione riscontrata durante il Pole Day e alla relativa penalizzazione in griglia della prossima Indy 500 delle vetture di Josef Newgarden e Will Power.

“Nulla è più importante dell’integrità del nostro sport e dei nostri team. Abbiamo avuto dei deficit organizzativi negli ultimi due anni ed abbiamo dovuto apportare i necessari cambiamenti. Mi scuso con i nostri fans, i nostri partner e la nostra organizzazione per averli delusi” Ha dichiarato Roger Penske.

Cindric, da lungo tempo braccio destro del “Captain”, è entrato a far parte del Team Penske alla fine della stagione 1999 dell’IndyCar Series come presidente di Penske Racing Inc ed è stato promosso a presidente di Penske Performance nel 2005.

Ruzewski è invece entrato a far parte del team all’inizio della stagione IndyCar 200. È stato nominato amministratore delegato prima della stagione 2019, dopo aver ricoperto il ruolo di direttore tecnico del team.

Moyer infine è entrato a far parte del Team Penske prima della stagione 2015. Ha poi assunto il ruolo di direttore generale del programma IndyCar del Team Penske nel 2019.

Cindric e Ruzewski fungevano inoltre da strateghi delle vetture #2 di Josef Newgarden e #12 di Will Power, oggetto della penalizzazione. Questa settimana saranno annunciati ulteriori dettagli sul personale e sulle sostituzioni per la 500 Miglia di Indianapolis.

Emergono nel frattempo ulteriori dettagli sulla vicenda. Aldilà del relativo vantaggio derivante dalla modifica dell’attenuatore posteriore (cosa che peraltro avevamo già evidenziato su queste pagine), viene messo in discussione soprattutto l’operato degli addetti alle verifiche della serie, che non avrebbero mai preso iniziative sino alle proteste da parte di altri team non meglio specificati, i quali, mediante profonde lamentele, sarebbero i veri artefici delle penalizzazioni ai danni delle due vetture occorse nella giornata di domenica e nell’aftermath.

In questa Indy 500 dei veleni sappiate che serpeggiano ora anche perplessità riguardo alla prestazione di Robert Shwartzman e di PREMA Racing, autori di una storica pole position. Al momento siamo solo a livello di rumors del paddock; vedremo se monterà anche questa polemica.

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Nel frattempo, anche per sbollire un po’ gli animi, vi annunciamo che come contorno alla Indy 500 si disputerà una gara tra le Wienermobile, le auto a forma di hot dog del popolare produttore Oscar Mayer.

Ieri sera, approfittando della pausa nelle attività in pista, Colton Herta ha infine pensato bene di augurare una particolare buonanotte a diversi colleghi: Palou, McLaughlin, Daly, Rossi, Kirkwood, Hinchcliffe, il tutto sistematicamente videoregistrato e postato sui social, con tanto di sinceri commenti da parte degli ignari interlocutori. Il video lo potete vedere QUI.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series, Oscar Mayer