Colton Herta torna alla vittoria dopo due anni e lo fa alla grande dominando sulle strade di Toronto. L’alfiere dell’Andretti Global ha condotto sin dalle prime libere, passando per la pole position e persino il warm-up del mattino, ben protetto alle spalle da Kyle Kirkwood, che non ha mai tentato di attaccare il compagno, con cui ha condiviso al millimetro la strategia.
A 12 giri dalla bandiera a scacchi un altro big crash dopo quello di domenica scorsa in Iowa innescato dal testacoda di Pato O’Ward e che ha coinvolto Marcus Ericsson, Pietro Fittipaldi, Nolan Siegel e soprattutto Santino Ferrucci, che è volato sulla McLaren #5, lisciando le reti e terminando sottosopra. Fortunatamente nessuno dei piloti ha sostenuto conseguenze.
Solo 15 comunque le vetture all’arrivo, anche se dopo una prima parte di gara frammentata, con le caution propiziate dai contatti fra Marcus Ericsson e Christian Rasmussen e fra Scott Dixon ed Agustin Canapino, entrambi a svantaggio degli ultimi, si è proseguito a lungo in regime di corsa libera.
Decisivo ai fini delle posizioni finali l’overcut eseguito dal box Ganassi per Scott Dixon. Il sei volte campione, partito dalla 15ma piazzola, dopo il primo stint, in cui la gran parte dei top qualifiers ha optato per le gomme primary, si è trovato in P6. Dopo la seconda sosta Dixon è poi emerso quale terza forza sino al traguardo dietro il binomio Andretti, precedendo alla fine i compagni di squadra Alex Palou e Marcus Armstrong, abili ad evitare le insidie del circuito.
Chi esce con le ossa rotte dalla trasferta canadese è il Team Penske, che nelle fasi finali ha detto addio a tre sicure top ten, con Will Power a tentare una manovra esagerata su Scott McLaughlin, comodo quarto, lanciandolo sui muretti. Risultato: drive-through per il recente trionfatore di Iowa-2 e ritiro per il kiwi.
Nella stessa fase anche Josef Newgarden, già gravato ai box da una ruota mal fissata in un undercut malgestito all’ultimo pit, quando concorreva ampiamente per la top five, ha poi tentato di rimontare toccandosi con David Malukas, meritatamente sesto sotto la bandiera a scacchi, e poi arrivando lungo in curva 3, chiudendo in una mesta 11ma posizione, davanti a Power.
Primo tra i motorizzati Chevy Rinus VeeKay, appena ottavo dietro il vincitore 2023, Christian Lundgaard, davanti a Romain Grosjean e Graham Rahal.
Termina 14mo ad un giro Theo Pourchaire, protagonista dei un tour de force per raggiungere il circuito canadese dopo il forfait di Alexander Rossi. La sua alla fine è l’unica Arrow McLaren al traguardo.
Da segnalare infine il secondo traguardo raggiunto in altrettante gare fin qui per Toby Sowery, che chiude la lista dei piloti classificati, mentre Hunter McElrea ha chiuso presto la propria gara di debutto.
In classifica generale Palou ora conduce con 49 lunghezze su Power, 53 su Dixon e 57 su Herta, mentre O’Ward precipita in quinta posizione a -74.
Prossimo appuntamento con l’IndyCar Series il 17 agosto sull’ovale del World Wide Technology Raceway di Madison, Illinois.
Piero Lonardo
Foto: NTT IndyCar Series