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IndyCar – Castroneves nella leggenda a Indy!

Helio Castroneves si aggiudica la sua quarta Indy 500. Alla sua 21ma partecipazione, la prima senza l’appoggio dello squadrone Penske, il 46 enne brasiliano ha saputo regolare nel finale i giovani leoni che hanno animato una gara dal ritmo mozzafiato.

Le due sole caution hanno solo parzialmente determinato infatti il risultato finale, togliendo dalla lotta per il vertice Scott Dixon, ed Alexander Rossi, “catturati” nell’overcut del primo stint dal testacoda in pitlane da parte di Stefan Wilson e mai piú in grado di rimontare a sufficienza.

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La vittoria del brasiliano, ottenuto – va sottolineato – in una partecipazione one-shot con la seconda vettura del Meyer Shank Racing, si è concretizzata nell’ultima parte di gara, dopo che Rinus VeeKay e Conor Daly, mattatori della prima metà, hanno esaurito metaforicamente le cartucce. Il primo è misteriosamente sparito dalle posizioni di vertice salvo riemergere nel finale in P8, mentre il nativo di Noblesville ha prima scontato una terza sosta leggermente più lenta del compagno di squadra, poi forse penalizzato dalla ruota posteriore sinistra di Graham Rahal pericolosamente atterrata sul musetto della DW12-Chevy sponsorizzata dalla USAF.

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Alla fine Castroneves si è trovato faccia a faccia con altri due dei migliori piloti dell’ultima generazione, Pato O’Ward ed Alex Palou. Il catalano ha battagliato con ardore, scambiandosi la posizione di testa col vincitore, praticamente per 75 giri, ma alla fine ha dovuto cedere alla maggiore esperienza del popolare Spider-man, che con quattro trionfi nel Greatest Spectacle in Racing raggiunge i recordman all-time di questa gara: AJ Foyt, Al Unser Sr. e Rick Mears.

Simon Pagenaud salva l’onore del Team Penske con una terza piazza ottenuta nelle ultime curve su Pato O’Ward, con Scott McLaughlin, il piú in palla del nuovo padre padrone dell’IMS e della serie, a scontare un drive-through per l’ennesima entrata garibaldina ai box, dove sono “caduti”, oltre ovviamente Wilson, anche Will Power e Simona de Silvestro.

Per tentare di piazzare Josef Newgarden invece è stata tentata una strategia estrema con un undercut estremo alla terza sosta che sembrava avere temporaneamente pagato, salvo poi dover cedere alla strategia “regolare” del gruppetto di testa, cui alla fine si è aggregato anche Ed Carpenter, alla fine il migliore dei suoi nonostante una disastrosa prima sosta.

Anche Felix Rosenqvist, JR Hildebrand e soprattutto Takuma Sato hanno tentato il jolly dell’ultima sosta ritardata, ma questa volta è andata male per il giapponese del Rahal Letterman Lanigan, che si deve accontentare della P14. Strategia apparentemente incomprensibile invece quella adottata dal Team Ganassi per Tony Kanaan, che sembrava destinato ad una gara di testa ma che alla fine occuperà solo l’ultimo posto della top ten dietro un altro “grande vecchio”, Juan Pablo Montoya.

Chiudiamo con due menzioni d’onore per altri due piloti della nuova generazione, entrambi stranamente alla ricerca di un volante full-time, Santino Ferrucci e Sage Karam. Ferrucci, alla sua terza partecipazione ha colto la sua terza top ten, questa volta in P5, il migliore dell’RLL, dopo la settima e la quarta piazza conquistate nelle ultime due edizioni con Dale Coyne. Karam invece ne conta otto di Indy 500, e col sesto posto odierno ha agguantato anche il secondo miglior risultato di sempre per il Dreyer & Reinbold dalla P4 di Oriol Servia nel 2012.

Uno sguardo alla classifica: Con i punteggi doppi riservati alla gara odierna, Alex Palou passa al comando della classifica dell’IndyCar Series davanti a Scott Dixon (-36 punti) e Pato O’Ward (-37). La serie si ritroverà fra due settimane per il doubleheader di Detroit-Belle Isle.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 105ma Indy 500

Foto: IndyCar

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IndyCar – Indy, 105 e non sentirli!

In realtà sono alcuni piú di 105, perché la prima Indy 500, peraltro la prima gara automobilistica in circuito, si è corsa nel 1911 – Monza arriverà solamente undici anni dopo, nel 1922 – fermandosi solamente per le due guerre mondiali, nel 1917-1918 e dal 1942 al ’45.

Sono cinque anni che non vince un rookie (Alexander Rossi l’ultimo nel 2016) e, per quanto la schiera dei giovani piloti sia ben rappresentata nelle posizioni di testa della griglia, solo Scott McLaughlin e Pietro Fittipaldi potranno eventualmente fregiarsi di questa particolarità, anche se Rinus VeeKay, Colton Herta e  Pato O’Ward hanno le carte in regola per scalzare dalla statistica dei piú giovane vincitore Troy Ruttmann, trionfatore nel 1952 a 22 anni ed 80 giorni.

C’è ancora invece tempo per veterani quali il polesitter, Scott Dixon, Juan Pablo Montoya, Helio Castroneves e Tony Kanaan per superare il record di Al Unser, vincitore della sua quarta 500 Miglia nel 1987 a 47 anni e 360 giorni. I due brasiliani porteranno sulla macchina il ricordo di Andrè Ribeiro, il driver connazionale scomparso in questi giorni a 55 anni dopo una lunga malattia.

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Per la prima volta inoltre al muretto sarà presente una crew comprendente ben quattro esponenti del gentil sesso, oltre al driver Simona de Silvestro; ovviamente stiamo parlando del Paretta Autosport.

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Le ultime prove libere del venerdí, il cosiddetto Carb Day, sono state peraltro un succoso antipasto alla gara, con la bellezza di 2353 giri percorsi dalle 33 vetture dopo un lungo ritardo per pioggia, col meteo che ha comportato anche una fine leggermente anticipata della sessione.

Ancora una volta davanti a tutti proprio Dixon, che oltre ad essere il campione in carica della serie ne è anche il capoclassifica 2021, che si candida prepotentemente al suo secondo successo dopo quello di 13 anni fa, propiziato pure dalla pole position, anche se nel frattempo il neozelandese ne aveva conquistate altre due. Dixon è anche alla testa delle quotazioni dei bookmakers davanti ad Herta e a O’Ward.

In evidenza nuovamente anche le vetture del Team Penske, che al contrario avevano brillato poco nelle qualifiche. Tutti e quattro gli alfieri del “Captain”: Simon Pagenaud, Josef Newgarden, Will Power e Scott McLaughlin risultano infatti all’interno della top ten di venerdí, che si completa con Conor Daly, P4, il redivivo Marco Andretti, appena dietro, ed altri due ex-vincitori dei nove qualificati, Tony Kanaan e Takuma Sato, che chiudono la lista dei primi dieci.

Tutto è pronto per domenica alle ore 11 AM ET, le 17 italiane, per la green flag che verrà data dall’attore Milo Ventimiglia davanti ad un pubblico di circa 135.000 anime (il 40% della capienza dell’IMS). Telecronaca in diretta e in italiano su DAZN, ovviamente a pagamento.

Piero Lonardo

I risultati del Carb Day

La griglia di partenza della 105ma Indy 500

Foto: IndyCar

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IndyCar – Tutti pronti per il Carb Day!

Con le qualifiche ormai alle spalle, la settimana di Indianapolis si è trascinata nelle consuete attività promozionali, in forma ridotta, come il pubblico, causa restrizioni COVID. Tra queste la scelta per pilota del tipo di latte da portare eventualmente in Victory Lane e le foto di rito della prima fila.

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Ad ogni modo, se alla 500 Miglia sarà ammesso il 40% della capienza dell’IMS, nel round Indycar successivo di Detroit-Belle Isle, il pubblico sarà ammesso senza all’intera facility, paddock compreso. Una gran bella notizia per la serie e per un Paese che sta ritrovando sempre più la normalità, al contrario del vecchio continente.

Questa settimana segna anche il 25ennale della prima Indy 500 post-scissione CART/IRL, avvenuta appunto nel 1996 con la vittoria di Buddy Lazier. Tanti, tra piloti ed addetti ai lavori, hanno commentato via social, rimarcando la sventurata scelta del famoso “split”.

Venerdì, dalle 11.00 AM alle 01.00 PM ET le 33 vetture qualificate torneranno in pista per il cosiddetto Carb(uration) Day, con i motori riportati in configurazione gara.

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Purtroppo è prevista pioggia all’Indianapolis Motor Speedway, ma ciò non pare spaventare più di tanto gli organizzatori in vista della green flag delle 11.00 AM ET, corrispondenti alle 17 italiane, di domenica 30 maggio, della 105ma edizione della gara in pista più vecchia del mondo. Diretta su DAZN, ovviamente a pagamento.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

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IndyCar – Dixon immenso, quarta pole a Indy. Power salvo, partirà 32mo

Avevamo già sottolineato che questa IndyCar Series 2021 sarebbe stata anche una battaglia generazionale, e le qualifiche della 105ma Indy 500 non hanno fatto eccezione.

Nella Firestone Fast Nine Shootout che assegnava le prime nove posizioni dello schieramento si affrontavano alcuni giovani leoni quali Colton Herta, Rinus VeeKay ed Alex Palou, tre dei cinque vincitori di questo inizio di stagione, e alcuni tra i driver più esperti della serie.

Alla fine l’ha spuntata Scott Dixon, ancora una volta, per la sua quarta pole all’IMS dopo quelle del 2008, 2015 e 2017, alla media sui quattro giri di 231.685. Niente da fare per Herta il quale, uscito per penultimo grazie alla seconda prestazione di ieri, era riuscito a superare a sua volta Rinus VeeKay, che completerà la prima fila domenica 30 maggio.

Gran prestazione quella dell’olandese, che oltre a precedere il caposquadra Ed Carpenter, pure lui tre pole alle spalle, ha mantenuto il sangue freddo al lap 4, mantenendo la sua monoposto che stava scivolando in curva 1.

A seguire completano le prime tre file dello schieramento Tony Kanaan, Alex Palou, Ryan Hunter-Reay, Helio Castroneves e Marcus Ericsson

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Prima si era tenuto il Last Chance Qualifier per assegnare gli ultimi tre posti liberi in griglia. Will Power, ospite inatteso di questa nuova interpretazione del Bump Day, ce l’ha fatta ad entrare e partirà dalla 32ma piazzola, al fianco di Sage Karam con la vettura del Dreyer & Reinbold e di Simona de Silvestro, per la prima col Paretta Autosport.

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La qualificazione del vincitore 2018 peró non è stata priva di difficoltà, in quanto nel suo tentativo è andato anche a lisciare il muro, fortunatamente senza conseguenze. Out Charlie Kimball con la DW12-Chevy #11 del Team Foyt ed RC Enerson con il debuttante Top Gun Racing.

Il programma odierno riprenderà con un’ultima sessione di prove libere dalle 4.30 PM ET fino alle 7.00 PM. Si ripartirà poi venerdì prossimo 28 maggio con il Carb Day prima dello start della 105ma edizione del Greatest Spectacle in Racing, domenica 30 maggio.

Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche – Day 2

Foto: IndyCar

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IndyCar – Indy 500: Dixon guida i 35 nel primo giorno delle qualifiche. Power rimandato a domani. Palou crash

Scott Dixon si presenta al meglio dopo la prima giornata di qualifiche della 105ma Indy 500. Il campione in carica della serie ricordiamo ha ottenuto la sua unica vittoria nel Greatest Spectacle in Racing nel 2008, partendo dalla pole.

Dietro Dixon, autore della media sui quattro giri di 231.828 mph, uscito per primo dopo il sorteggio di venerdí sera, precede Colton Herta, Tony Kanaan, Ed Carpenter, Rinus VeeKay, Helio Castroneves, Alex Palou, Ryan Hunter-Reay e Marcus Ericsson.

Questi nove piloti domani si giocheranno la pole position nello shootout di recente istituzione, e che definirà le prime tre file della griglia di partenza. Della partita anche Palou, che ha rovinato la sua DW12-Honda nel corso di un secondo tentativo, terminando sul muretto esterno di curva 2. Sorte diversa invece per VeeKay, che col secondo effort ha invece  scalzato Alexander Rossi dai primi nove.

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Va detto che l’innalzamento delle temperature nel corso del pomeriggio ha impedito a gran parte dei piloti di migliorarsi; è stato il caso tra gli altri, dello stesso Herta, di Takuma Sato, P15, e di Josef Newgarden, P21. Unico a migliorarsi in questa fase della sessione Jack Harvey, che aveva dovuto abortire il primo tentativo per un problema alla posteriore destra, ed riusciva a piazzarsi in una più sicura P20.

La pessima giornata del Team Penske invece, che si contrappone alle ottime prestazioni del Team Ganassi e dell’Ed Carpenter Racing, si riassume nella 31ma prestazione di Will Power, fuori per ora dallo schieramento insieme a Sage Karam, Charlie Kimball, Simona de Silvestro ed RC Enerson.

Negli ultimi 45’, cercando di sfruttare qualche nuvola passeggera che ha raffreddato parte della pista, diversi altri piloti hanno provato a migliorarsi, senza riuscirvi, tra cui tutti e cinque le ultime vetture, ma anche Juan Pablo Montoya, Stefan Wilson e Marco Andretti. Miglioramenti solo per Ed Jones e Felix Rosenqvist, che andranno ad occupare l’11ma e la 14ma piazzola rispettivamente.

Ma il dramma di queste qualifiche non era ancora terminato, perché il team Foyt decideva di rimandare in pista Dalton Kellett, accreditato dell’ultima prestazione valida per la giornata odierna, la 30ma. Anche se il canadese non riusciva a ripetersi, rimaneva comunque valido il tempo ottenuto in precedenza e quindi Will Power, vincitore 2018 della gara, partito quattro volte in prima fila nelle sue tredici partecipazioni alla Indy 500, dovrà evitare domani il rischio di non qualificarsi.

Con pochi secondi sul cronometro, era infine Simona de Silvestro a chiudere definitivamente la giornata, senza raggiungere ancora una volta la velocità necessaria ad entrare nelle prime dieci file dello schieramento.

Domani dalle 1.00 PM ET alle 2.30 PM ET il calvario degli ultimi cinque di oggi, alla ricerca di un posto nell’ultima fila della 105ma Indy 500; a seguire la Fast Nine Shootout che invece assegnerà le prime tre file compresa la pole position.

Incredibilmente DAZN, dopo aver bellamente ignorato la prima parte delle qualifiche, si collegherà a partire dalle 19 italiane per trasmetterne l’ultimo atto. Ovviamente a pagamento.

Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche – Day 1

Foto: IndyCar

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IndyCar – Indy 500: Ganassi e Andretti in evidenza nel Fast Friday

Due dei top team hanno iniziato a scoprire le carte ieri nel cosiddetto Fast Friday, la giornata di prove libere che precede le qualifiche della Indy 500.

Al top Scott Dixon, alla ricerca del secondo successo dopo 13 anni nel Greatest Spectacle in Racing, autore del miglior tempo alla media di 233.302 mph. Ricordiamo che le velocità sono assai più consistenti rispetto alle giornate precedenti grazie al boost di oltre 90 HP garantito anche nelle qualifiche.

Dietro il campione in carica della serie, Colton Herta, il migliore dello squadrone Andretti, poi tutte e tre le altre entry del Team Ganassi, capitanate da un altro che ha già la propria immagine sul Borg-Warner Trophy, Tony Kanaan, poi Marcus Ericsson ed Alex Palou.

La buona prova in assetto da qualifica dell’Andretti Autosport viene invece avvalorata dal miglior tempo “No tow” (senza scia) da parte di Alexander Rossi, accreditato di 231.598 mph, simile al tempo che lo pone comunque in P7 della classifica generale dietro alla McLaren di Pato O’Ward, migliore delle vetture con motore Chevy.

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In questa classifica non ufficiale, Dixon ha ottenuto la quarta prestazione dietro a Graham Rahal e a O’Ward e davanti a Sato, Palou, Herta, Ericsson, Palou e Ferrucci, nuovamente al top dopo il crash di giovedí.

Tornando alle prestazioni assolute, prestazione apparentemente meno convincente anche da parte del Team Penske, con Josef Newgarden P22, e dell’Ed Carpenter Racing, che dopo gli exploit delle libere, piazza le sue tre vetture in P12, 15 e 19.

Tutto è pronto per le qualifiche, che dalle 12.00 PM ET odierne, pari alle 18 italiane, vedranno partire in ordine le 35 vetture per almeno un tentativo ciascuna.

Il sorteggio, tenutosi ieri sera, vedrà proprio Scott Dixon uscire per primo dalla pitlane dell’IMS, poi Marco Andretti, Ryan Hunter-Reay e via via tutti gli altri alla ricerca, come da tradizione, della miglior media sui 4 giri.

In base ai tempi di oggi si definiranno i tre gruppi: prime tre file, le file dalla 4 alla 10 e i restanti tempi.Il primo gruppo si giocherà domenica la pole position, mentre l’ultimo la partecipazione all’ultima fila della 105ma Indy 500, ferme restando invece le file nel mezzo.

Piero Lonardo

I risultati del Fast Friday

Foto: IndyCar

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IndyCar – Indy 500: Kanaan al top attendendo il Fast Friday. Ferrucci crash. RLL penalizzato

Ieri ancora una giornata volta all’insegna dell’affinamento delle potenzialità in pista dei 35 iscritti alla 105ma Indy 500.

Alla fine è ancora una vettura del Team Ganassi in evidenza come mercoledí, nella fattispecie Tony Kanaan, autore del best lap alla media di 225.341 mph.

Unico altro pilota sopra le 225 miglia orarie (nessuno è arrivato alle 226 già toccate invece da sette driver nelle giornate precedenti), Conor Daly, che si candida sempre piú tra i sicuri protagonisti della gara con la DW12 #47 dell’Ed Carpenter Racing.

P3 per un altro pilota “one-shot”, Santino Ferrucci, protagonista poco dopo del primo incidente di rilievo in curva 2. Vettura da riparare ma pilota ok nonostante qualche problema apparente alla gamba sinistra.

Il Team Rahal Letterman Lanigan è stato inoltre protagonista di una situazione poco piacevole all’inizio della sessione, allorquando le tre vetture della squadra – che schiera oltre a Ferrucci, ricordiamo, Grahal Rahal e Takuma Sato – si sono presentate in parata a velocità ridotta per un photoshooting, a quanto pare non autorizzato.

Fortunatamente i concorrenti che emergevano alle spalle a passo pieno – Colton Herta, Scott McLaughlin e Simona de Silvestro – sono stati in grado di rallentare, evitando una potenziale situazione di pericolo, col vincitore di St.Pete a sfiorare il muretto in curva 4 dopo un contatto col kiwi.

La direzione gara dell’IMS ha sanzionato il team ed i tre piloti coinvolti proibendo l’accesso in pista alla prima mezz’ora delle libere odierne, il cosiddetto Fast Friday, con le vetture potenziate in assetto da qualifica.

Tornando alla lista dei tempi di ieri, continua l’altalena di prestazioni al Team Foyt, con Dalton Kellett il migliore dei suoi in P24 e Sebastien Bourdais addirittura penultimo, mentre tra i migliori si affaccia Helio Castroneves, alla sua undicesima 500 Miglia, P7 con la seconda vettura del Meyer Shank Racing.

Al compagno di squadra Jack Harvey peraltro la palma del migliore in “No Tow” (senza l’ausilio della scia) a riprova della competitività delle monoposto gestite in pista in partnership con l’Andretti Autosport.

Frattanto l’IndyCar Series ha annunciato la prosecuzione della sponsorizzazione con l’NTT. L’azienda di soluzioni informatiche avrebbe firmato un’estensione pluriennale di cui peró non è nota la scadenza.

Oggi si prosegue col Fast Friday, anteprima delle qualifiche, sempre a partire dalle 12.00 PM locali e fino alle 6.00 PM.

Piero Lonardo

I risultati della terza giornata

Foto: IndyCar

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IndyCar – Indy 500: Dixon prende il comando nel Day 2

Tanta attività ieri all’Indianapolis Motor Speedway per la seconda giornata di prove libere. Il meteo (fin troppo) favorevole e le capacità dei piloti hanno permesso alle 35 vetture di inanellare la bellezza di 3326 giri contro i 2255 di martedí.

La sessione è cominciata con un quarto d’ora di ritardo rispetto allo start predefinito delle 12.00 per permettere ad RC Enerson di completare il suo Rookie Orientation Program. La prova è stata superata con successo, anche se purtroppo una defaillance all’alimentazione dello Chevy V6 del Top Gun Racing ha impedito al rookie di proseguire le prove per il resto della giornata.

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Al contrario, Sebastien Bourdais, dopo la sostituzione del motore durante la notte, è stato uno dei più attivi in pista, completando 98 giri e piazzandosi in P6 al termine della giornata. La top five è stata totalmente monopolizzata dalle monoposto del Team Ganassi ed ECR.

Inizialmente era stato Marcus Ericsson a detenere la migliore prestazione, per essere superato nel corso del pomeriggio, dopo che le alte temperature avevano sconsigliato il parco piloti ad azzardare la discesa in pista nelle ore più calde, dalle vetture dell’Ed Carpenter Racing di Conor Daly e del patron, alla ricerca del tempone mediante tow.

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Ma nel finale è stata la vecchia volpe Scott Dixon a piazzare la zampata decisiva alla media di 226.,829 mph, fin qui la migliore di queste due giornate, davanti alla DW12 sponsorizzata dalla US Air Force. Completa la top five un altro pilota cui non manca esperienza, Tony Kanaan, sulla vettura #48 portata in pista sugli stradali da Jimmie Johnson.

Apparentemente in difficoltà il Team Penske, con Will Power appena 15mo, mentre tra i piloti meno attivi si segnala Santino Ferrucci, “one-shot” sulla terza macchina del Rahal Letterman Lanigan, autore di appena 31 giri.

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Frattanto è stato nominato il pilota che condurrà la Corvette Stingray Convertible Pace car al via del 30 maggio in Danica Patrick, 8 apparizioni al Greatest Spectacle in Racing tra il 2005 ed il 2018, col terzo posto del 2009 quale best.

Il programma prosegue oggi ancora con le prove libere dalle 12.00 PM locali fino alle 6.00 PM in attesa del Fast Friday e delle qualifiche di sabato 22 e domenica 23.

Piero Lonardo

I risultati della seconda giornata

Foto: IndyCar, AJ Foyt Racing, Ed Carpenter Racing

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IndyCar – Indy 500: Power il più veloce nelle prime libere

E’ finalmente iniziata la marcia di avvicinamento alla 105ma Indy 500 ieri con le prime libere. Nonostante diversi ritardi per pioggia si sono potute vedere in azione a vario titolo tutte e le 35 le vetture iscritte.

In primis, i tre rookie/refresher: JR Hildebrand, Stefan Wilson e la novità Top Gun Racing con RC Enerson.

05-17-HildebrandIl quasi vincitore di Indy 2011, al via col Team Foyt e la storica livrea ABC, ha completato senza problemi il proprio compito, mentre Wilson, fratello del compianto Justin, ha potuto chiudere la pratica nella sessione successiva.

Qualche problema invece per Enerson, che dopo aver completato due dei tre stadi del ROP, ha dovuto fermarsi per una perdita al posteriore e dovrà quindi riprendere nella giornata di mercoledí.

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Nella prima sessione la palma del più veloce è andata a Graham Rahal con 223.449 mph davanti ai due kiwis, Scott Dixon e Scott McLaughlin. Nel finale di giornata, con meno di due ore a disposizione, i tempi sono scesi ed è stato Will Power, con 226.470 mph, a precedere ad altri due ex-vincitori del Greatest Spectacle in Racing, Ryan Hunter-Reay e Takuma Sato, unici sopra le 226 miglia orarie.

Impressionante P4 per Sage Karam sulla vettura del Dreyer & Reinbold davanti a Conor Daly, il migliore dell’Ed Carpenter Racing fresco di vittoria nell’infield con Rinus VeeKay.

Sempre tra i “non regular”, in evidenza altri due che hanno il ritratto sul Borg-Warner Trophy: Tony Kanaan e Juan Pablo Montoya, rispettivamente con l’11mo ed il 12mo tempo, a precedere a loro volta Simona de Silvestro con la DW12-Chevy del Team Paretta. Ricordiamo che questa vettura è gestita in pista del Team Penske.

Unico problema in pista per Sebastien Bourdais, la cui vettura ha avuto un principio di incendio a poco meno di un’ora dal termine della sessione, che ha consigliato il Team Foyt a chiudere anticipatamente le operazioni per il tetracampione ChampCar.

Mercoledí si dovrebbe ripartire alle 12.00 PM locali fino alle 6.00 PM. Il meteo di Indianapolis prevede cieli carichi di nuvole con probabilità di pioggia leggera per tutta la durata della sessione.

Piero Lonardo

I risultati della prima giornata di libere

Foto: IndyCar

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IndyCar – VeeKay rovina la festa a Grosjean

Rinus Van van Kalmthout è il quinto diverso vincitore di questa IndyCar Series 2021 grazie al successo all’Indy GP appena concluso.

Il 20enne olandese aveva guasconeggiato ieri dopo le qualifiche che lo avevano visto appena fuori dalla Fast Six di avere solo sei macchine da superare, e in effetti, dopo aver dominato il warm-up del mattino, ha mantenuto la propria parola.

La gara ha avuto un momento di svolta già al primo giro, grazie ad un contatto al via, con Simon Pagenaud che faceva girare Conor Daly, reduce dalla prima Q3 in carriera, seminando il panico a metà schieramento. Tra le vetture coinvolte dal contatto, non sanzionato dalla direzione gara: Pato O’Ward, Graham Rahal e soprattutto Scott Dixon.

Il campione in carica modificava la strategia cambiando subito le primary black in regime di caution per le alternate e scalava la classifica, che era dominata dal polesitter Romain Grosjean e Jack Harvey. L’inglese aveva avuto subito la meglio su Josef Newgarden e si lanciava all’inseguimento dell’ex-F1

Harvey e VeeKay arrivavano sino al lap 14 per cambiare le gomme, mentre Grosjean resisteva sino alla 26ma tornata, mantenendo la leadership dopo la seconda sosta di Dixon, su Harvey, Alex Palou e VeeKay, già in quarta posizione a meno di un terzo di gara.

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La seconda sosta invece vedeva un problema non comune ad Harvey, il quale era costretto a rientrare con la posteriore destra a terra, forse sgonfia già all’origine. Col britannico fuori dai giochi, Grosjean aveva il suo daffare con Takuma Sato, col quale si toccava un paio di volte fino a permettere al due volte vincitore della Indy 500 di sdoppiarsi.

Questo il momento in cui VeeKay ha alzato il ritmo, andando a prendere prima Palou per poi passare al comando al giro 45.

L’unico altro brivido, con l’olandese ad aumentare proporzionalmente il vantaggio giro dopo giro, era data dalla pioggia, che iniziava a cadere ma che non si intensificava al punto di modificare le strategie. Gli ultimi a crederci – e a rifornire – Grosjan e Dixon, mentre Colton Herta perdeva l’occasione di una top ten nei confronti di Marcus Ericsson.

Alla fine VeeKay, che riporta alla vittoria l’Ed Carpenter Racing dal 2016, precederà Grosjean di 5” e Palou di 15”. La top five si completa con Newgarden e Graham Rahal, abile ancor più di Dixon – che terminerà comunque nono, mantenendo la leadership in classifica – ad approfittare della strategia del box RLL.

Da martedí si inizia a pensare alla 105ma Indy 500 in programma il 30 maggio con le prime libere e con un sicuro protagonista in più di cui tenere conto. Ricordiamo che VeeKay ha picchiato nell’outlap dei recenti test rimediando la frattura ad un dito.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo

Foto: IndyCar