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IndyCar – Jimmie Johnson, 2021-2022 con Ganassi

Il percorso di avvicinamento di Jimmie Johnson verso l’IndyCar Series va verso la definizione completa. Il team Ganassi ha annunciato di stare esplorando per il sette volte campione NASCAR, che lo vedrebbe protagonista nelle prossime due stagioni nella serie con un programma destinato ai circuiti stradali.

Jimmie Johnson, che compirà 45 anni il 17 settembre prossimo, ha da tempo manifestato interesse per la serie, e ha già provato la DW12 a fine luglio nell’infield dell’Indianapolis Motor Speedway, impressionando sin da subito. Inutile dire che la rilevanza mediatica dell’operazione travalica anche il valore indiscusso del pilota, co-detentore del record assoluto di vittorie nella Cup Series insieme ad altri due mostri sacri dell’automobilismo USA, Dale Earnhardt e Richard Petty.

Nel weekend ricordiamo che la serie tornerà a Mid-Ohio per un doubleheader per il quale, come preannunciato nei giorni scorsi, sarà concesso l’accesso al pubblico. L’organizzazione, in accordo con le autorità locali, in primis gli uffici del governatore dello stato, Mike DeWine. hanno reso noto che saranno ammessi all’evento fino a 6.000 fans.

Inevitabili le mascherine, anche all’esterno, ed il controllo della temperatura in entrata alla facility, così come il distanziamento sociale pari ad almeno 6 piedi (182 cm), ma sarà comunque bello tornare a vedere gli appassionati, seppur in numero limitato, intorno ad una pista IndyCar.

Il programma di Mid-Ohio prevede un’unica sessione di libere sabato 12 settembre, a partire dalle 10.45 AM locali, poi le qualifiche e gara 1, rispettivamente alle 2.00 PM e alle 4.50 PM. Domenica 13 invece le qualifiche si terranno alle 10.15 AM e lo start di gara 2 sarà alle 1.00 PM.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

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IndyCar – Mid-Ohio si farà

L’IndyCar Series ha diffuso poco fa un comunicato riguardante il doubleheader di Mid-Ohio, come si ricorderà rinviato a data da destinarsi dopo l’escalation del COVID19.

La serie correrà nel tracciato del Midwest il prossimo weekend, sabato 12 e domenica 13 settembre e non sarà a porte chiuse. Nei prossimi giorni verranno diffusi dall’organizzazione, la Green Savoree Racing Promotions, che da anni gestisce anche le gare di St.Petersburg e Toronto, maggiori dettagli rispetto l’affluenza del pubblico e le relative norme di comportamento.

Piero Lonardo

Debriefing: Luca Filippi

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Luca Filippi lo scorso weekend a Houston è rientrato nel giro dell’IndyCar Series con il team Rahal Letterman Lanigan, lo stesso che avrebbe dovuto accoglierlo ad inizio 2013. Il pilota di Savigliano è stato però protagonista di una prestazione tutta luci ed ombre.

Entusiasmante nelle qualifiche di gara-1, dove ha strappato addirittura la seconda fila, per terminare la corsa anzitempo, a muro, vittima di un proprio errore durante un restart a metà gara circa mentre attentava all’ottava posizione ai danni di Simon Pagenaud.

Un altro miracolo nelle qualifiche di gara-2, dopo che un altro contatto lo costringeva a saltare gran parte della sessione, ma un Filippi assolutamente determinato riusciva lo stesso a realizzare il sesto tempo all’interno del gruppo 1, nell’unico giro utile dopo la riparazione e a guadagnare la sesta fila.

Purtroppo però ancora una volta i muretti, a 2 soli giri dalla fine, ne vanificavano gli sforzi mentre era settimo, nonostante una gara tormentata da ben due forature che avevano costretto la squadra a cambiare altrettante volte strategia in corsa.

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Questa la cronaca. Giudicare un pilota al rientro dopo un anno di assenza tra la serie di monoposto più veloci del pianeta è abbastanza difficoltoso, però non possiamo dimenticare che nella lunga militanza in GP2, categoria che ha frequentato per ben 7 anni conquistando alla fine il 2° posto nel campionato 2011, Filippi ha collezionato la bellezza di ben 46 DNF su 133 partenze, compresi i 7 ritiri e 1 squalifica nelle 23 gare corse in GP2 Asia. Stiamo parlando del 35% circa totale di ritiri.

Ora, fortunatamente nel motorsport la matematica non è tutto, e il talento del piemontese – che, ricordiamolo, è l’unico nostro attuale esponente in una delle due categorie top di monoposto – non deve essere assolutamente in discussione.

Da tifosi vorremmo però altrettanto fortemente vederlo primeggiare. I mezzi del team RLL anche a Houston sono apparsi senza dubbio di ottimo livello, sicuramente meglio del BHA con cui Filippi si è messo in mostra nelle 4 gare disputate lo scorso anno e che a inizio stagione gli ha preferito Jack Hawksworth, una stagione in Indy Lights con 3 vittorie, tutte tra i muretti, a St.Pete, Toronto e Baltimore, dopo il titolo dei record in StarMazda l’anno precedente.

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Non perdiamo tempo quindi a paragonare la prestazione del 23enne inglese, che sulle strade sconnesse della città texana ha terminato sesto in gara-1 e addirittura terzo in gara-2, a ridosso della coppia di Sam Schmidt, dopo essere partito addirittura dall’ultima piazzola.

Filippi avrà la possibilità di dimostrare il suo indiscusso valore tra due settimane, a Toronto, sede del terzo ed ultimo doubleheader stagionale; nel frattempo godiamoci ben due gare dell’IndyCar sugli ovali, questo weekend al “Tricky Triangle” di Pocono, Pennsylvania e il prossimo all’Iowa Raceway.

Foto: IndyCar Series

IndyCar Racing, Italian style


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