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IndyCar – Newgarden svetta nei test a Indianapolis davanti a Larson. Day two cancellato

Terminati con una giornata di anticipo i test collettivi in preparazione della 108ma Indy 500. La pioggia, che già ieri aveva complicato non poco le attività in pista, ha continuato a cadere anche nella nottata e, in funzione delle previsioni ulteriormente peggiorative, ha convinto gli organizzatori a cancellare completamente il day two.

A Josef Newgarden, come nell’open test dello scorso anno – primo passo verso il successo nel Greatest Spectacle in Racing – la migliore prestazione, con 228.811 mph nelle 46 tornate percorse, ma la sorpresa alle spalle del battistrada è rappresentata da Kyle Larson.

Ancorchè ben distante dal due volte campione IndyCar, l’asso della NASCAR ha dimostrato di aver messo a frutto la preparazione alla prima parte del “The Double”, attuata da Arrow McLaren e Hendrick Motorsports sin dallo scorso anno.

A seguire, gli unici altri piloti dei 34 scesi in pista a segnare medie superiori alle 226 mph sono stati i soli Scott Dixon ed Alex Palou.

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Christian Rasmussen e Kyffin Simpson sono stati i due stakanovisti di giornata, con 80 giri percorsi. Per i due rookie la giornata ha comportato il completamento del Rookie Orientation Program, effettuato con successo insieme a Nolan Siegel, mentre Marco Andretti (nella foto), Pietro Fittipaldi e Katherine Legge hanno invece effettuato il refresher test obbligatorio.

Le squadre ritorneranno all’IMS venerdí 10 maggio per libere e qualifiche del Sonsio Grand Prix, mentre le attività connesse alla Indy 500 inizieranno martedí 14 maggio. Nel frattempo, le monoposto più veloci del pianeta saranno di scena fra due weekend sulle strade di Long Beach.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati dei test di Indianapolis

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IndyCar – Prema conferma l’impegno nel 2025 con due vetture. Katharine Legge torna a Indy

Prema Racing approda nell’IndyCar a partire dalla prossima stagione. Il team italiano, presente in tutti i campionati monoposto, esclusa la F1, schiererà due DW12-Chevy, come confermato mediante un comunicato ufficiale della serie, ma già anticipato anche su queste pagine.

Ancora non si conoscono i nomi di piloti e sponsor del team diretto da René Rosin, che ha accolto nelle proprie fila nel corso dei suoi 50 anni di storia nomi di assoluto rispetto quali Jacques Villeneuve, vincitore a Indy nel 2005, Charles Leclerc, Oscar Piastri, Esteban Ocon, Pierre Gasly nonchè altri attuali protagonisti della serie quali Felix Rosenqvist, Marcus Armstrong e Callum Ilott.

Prema, che opererà da una nuova facility in Indiana, porterà a 29 le potenziali entry full-season della prossima stagione.

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Sempre in giornata, annunciato il ritorno di Katharine Legge ad Indianapolis col Dale Coyne Racing. La pilotessa britannica si cimenterà per la quarta volta nel Greatest Spectacle in Racing sulla DW12-Honda #51, che nelle prime due gare del 2024 è stata condotta da Colin Braun. La macchina sarà peraltro la prima di sempre a proporre quale main sponsor una ditta di prodotti di bellezza a Indy.

Con questa addizione, diventano 34 le macchine iscritte alla prossima Indy 500 (e quindi sarà necessario il “Bump” per escluderne una dalla griglia di partenza), in attesa di conoscere i piani di Abel Motorsports, che recentemente ha acquisito un proprio telaio dopo l’effort 2023 per RC Enerson.

L’ovale più famoso del pianeta domani 10 aprile e giovedí 11 sarà protagonista dell’open test in vista della 108ma edizione della 500 Miglia, test che saranno fruibili mediante la piattaforma IndyCar Live. Sulla McLaren #6 dovrebbe essere ancora presente Callum Ilott al posto dell’infortunato David Malukas, mentre il prossimo weekend a Long Beach potrebbe essere nientemeno che il campione in carica della F2, Theo Pourchaire, a prendere il via, stante la concomitanza con la 6 Ore di Imola WEC e gli impegni del britannico con Jota Sport.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

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IndyCar – Palou si impone nella $1 Million Challenge

Alex Palou porta a casa la $1 Million Challenge al Thermal Club. La particolare facility californiana, palcoscenico della prima gara IndyCar fuori campionato dal 2008, ha provveduto a regalarci un weekend sui generis.

A partire dalle ben nove ore di test, per poi seguire con le qualifiche a partire da venerdí, i cui gruppi sono stati definiti mediante sorteggio, fino alla giornata odierna.

Si è iniziato con le due batterie: la prima è stata caratterizzata da un lungo in partenza di Scott Dixon che ha investito Romain Grosjean. La DW12-Chevy #77 carambolava senza controllo colpendo l’incolpevole Rinus VeeKay, il quale rimbalzava anche su Christian Lundgaard, mentre Will Power era costretto ad andare largo per evitare il caos.

Full Course Yellow inevitabile, penalità per il sei volte campione e ripartenza con i dieci superstiti, capitanati da Felix Rosenqvist. Lo svedese è stato capace di tenere a bada Scott McLaughlin, poi Josef Newgarden, Christian Lundgaard, Agustin Canapino e Colton Herta, tutti qualificati per lo shootout finale. Appena fuori dai primi sei Nolan Siegel, al debutto assoluto in gara per Dale Coyne.

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Dopo qualche minuto pronti via per la seconda batteria col team Ganassi in spolvero con Alex Palou in pole position, Marcus Armstrong a fianco e Linus Lundqvist dalla quarta piazzola. Il turno è stato movimentato alle tre Arrow McLaren, tra cui il solo Alexander Rossi è riuscito a farsi largo fino alla finale dopo aver avuto la meglio prima sui due compagni di squadra e poi sull’ancora inesperto Tom Blomqvist.

Grande exploit del Rahal Letterman Lanigan, che arriva al completo alla finale piazzando anche Graham Rahal e Pietro Fittipaldi tra i primi sei.

Il particolare regolamento della competizione prevedeva che la pole position venisse assegnata in base al miglior tempo in qualifica, per cui Palou si è ritrovato a fianco Rosenqvist, dietro Armstrong e McLaughlin, poi ancora Rahal e Newgarden.

Allo start dietro Palou è McLaughlin ad emergere in P2, ma in fondo al gruppo Herta e Canapino optano per una tattica attendista, evitando giusto di non perdere il giro dei primi, allo scopo di non rovinare troppo le gomme in vista della seconda parte di gara.

I due vengono imitati presto da Pietro Fittipaldi, in crisi di carburante a causa di un errore al rifornimento da parte della crew dell’RLL, e da Graham Rahal, in crisi con l’acceleratore. Problemi anche per la terza vettura del team, con problemi all’anteriore sinistra derivanti dal contatto alla partenza della manche, che costringono Lundgaard a partire dal fondo dopo la pausa di metà gara.

Con sole dieci vetture al via, stante la squalifica di Fittipaldi, cui era stato intimato di rifornire, i primi quattro: Palou, McLaughlin, Rosenqvist ed Armstrong, proseguono la loro corsa di testa, ma dietro sono Rossi ed Herta a movimentare (finalmente!) la competizione.

Il primo vince il duello con Newgarden ma permette a Lundqvist e ad Herta di passare, poi il californiano, avvantaggiato da gomme fresche, non solo passa lo svedese ma all’ultimo giro si innalza fino in quarta posizione su Armstrong, che manterrà fin sotto la bandiera a scacchi, che premia invece con 500,00 $ il campione in carica.

Che dire a consuntivo di questo evento? Sicuramente bellissima la location, specie per chi si è potuto permettere di godere la gara in diretta da una della case milionarie dei soci sparse tutt’intorno alla pista, ma speriamo che il format – reso comunque necessario dalle caratteristiche della venue – non venga ripreso in futuro nè dall’IndyCar Series, nè da altri campionati.

Prossimo appuntamento con l’IndyCar Series, con montepremi più ridotto ma punti validi per il campionato, a Long Beach il 21 aprile.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati della Batteria #1

I risultati della Batteria #2

I risultati della $1 Million Dollar Challenge

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IndyCar – Rosenqvist e Palou in pole nelle due batterie di domani al Thermal Club

Appena concluse le qualifiche al Thermal Club. Sulla pista californiana, tra forti venti e sabbia, le 27 vetture full-season si sono contese le migliori posizioni di partenza per le due batterie della 1$ Million Challenge di domani. A spuntarla Felix Rosenqvist nel primo gruppo ed Alex Palou nel secondo.

I due gruppi erano stati sorteggiati ieri in modo assolutamente casuale, al punto che le tre Penske sono state racchiuse nel primo gruppo, cosí come le due vetture del Juncos Hollinger, e le tre Arrow McLaren nel secondo. A disposizione non più 12’ per ciascun turno bensí solo 8’ ed un solo set di gomme, primary per tutti, e 40” di push-to-pass. In pratica quindi uno, massimo due giri utili.

La prima metà dello schieramento ha visto Scott Dixon sparare subito le proprie cartucce poi ripreso da Christian Lundgaard, il migliore dei test alla fine della quarta ed ultima sessione di test terminata poco prima, ma man mano che il cronometro si avvicinava al tempo limite, erano Scott Mc Laughlin prima e Felix Rosenqvist poi, autore di 1.38.5831, a conquistare le prime due posizioni in griglia per la prima delle due batterie in programma domani.

A seguire Rinus VeeKay e Lundgaard, il quale si è lamentato del comportamento in pista di Santino Ferrucci, poi ancora le altre due DW12-Chevy Penske di Josef Newgarden e Will Power, quest’ultimo pure in evidenza nei test odierni. A seguire Grosjean, Canapino, Dixon, Ferrucci, un frustrato Colton Herta, il deb Nolan Siegel, Kyle Kirkwood, protagonista di una brutta uscita di strada al mattino, e Robb.

Nel secondo gruppo sono stati due degli alfieri McLaren a prendere i primi onori: Pato O’Ward e Callum Ilott, quest’ultimo ancora in sostituzione dell’infortunato David Malukas, ma il crash di un lanciatissimo Marcus Ericsson, sempre nella curva 8 che aveva visto l’uscita di strada del compagno di squadra al mattino, ha rimesso le carte in tavola.

Alla ripresa, con soli 1’19” a disposizione, sono stati gli alfieri di Ganassi ad emergere, con Alex Palou ed il tempo di 1.38.5675 davanti a Marcus Armstrong, mentre il sempre lamentoso Graham Rahal agguantava un insperato terzo tempo a scavalcare Linus Lundqvist. A seguire Blomqvist, Fittipaldi, Rossi che andava a scavalcare i due teammates, rimasti fermi ai box, Simpson, Rasmussen, Braun ed Ericsson a chiudere lo schieramento della seconda batteria.

Domani in programma le due batterie di 20’ ovvero 10 giri ciascuna a partire dalle 12.15 PM ET, le 17.15 italiane, seguite dalla finale sulla distanza di 20 giri divisi da un “halftime break”. Diretta televisiva sui canali SkySport.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati aggiornati delle test session

I risultati delle Qualifiche del Gruppo 1

 

I risultati delle Qualifiche del Gruppo 2

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IndyCar – Palou il più veloce nei primi test al Thermal Club

Alex Palou è risultato il più veloce al termine della giornata di test al Thermal Club, in vista della $1 Million Challenge. Prima della gara – la prima fuori campionato ricordiamo in 16 anni per l’IndyCar – di domenica, i 27 piloti full-season hanno potuto disporre nella giornata di venerdí di ben cinque ore per acclimatarsi all’impianto californiano, già comunque sede di test lo scorso anno.

Alla fine delle due sessioni previste, al catalano la migliore prestazione con 1.39.3373 nel turno pomeridiano, dopo aver dominato anche le prime due ore a disposizione.

Il campione in carica alla fine della giornata ha preceduto un eterogeneo schieramento capitanato da Christian Lundgaard, Marcus Armstrong, Alexander Rossi e Felix Rosenqvist, in rappresentanza – escluso il compagno di squadra neozelandese, di tre squadre diverse: RLL; Arrow McLaren e MSR.

Bene nel secondo turno, caratterizzato da temperature più sostenute, anche Romain Grosjean e Rinus VeeKay.

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Nonostante la novità della location, vero club per facoltosi nei pressi di Palm Springs, da segnalare solo un’interruzione causata da Christian Rasmussen, fermo in pista nelle prime fasi del secondo turno.

Quest’oggi in programma altre due sessioni di test di due ore ciascuna, dalle 12.00 PM ET e dalle 4.00 PM ET, prima delle qualifiche, suddivise in due gruppi, a partire dalle 8.00 PM ET, l’una di notte italiana, e godibili esclusivamente sulla piattaforma IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle test session 1 e 2

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IndyCar – Svelato il format del Thermal Club. Ilott prosegue ancora con McLaren

Rivelati i dettagli del format della million dollar race al Thermal Club. La prossima gara dell’IndyCar Series, la prima fuori campionato da ben 16 anni (Surfers Paradise 2008), vedrà impegnate le 27 entry full season alla caccia del montepremi più alto della serie, esclusa ovviamente la Indy 500. Ben 1.756.000 $ totali, cosí suddiviso: $500,000 al primo classificato, $350,000 al secondo, $250,000 al terzo, $100,000 al quarto $50,000 al quinto e $23,000 ciascuno agli altri.

Le 27 vetture saranno suddivise in due gruppi per affrontare le qualifiche di 12’ ciascuno, con la possibilità, per la prima volta nella serie al di fuori della gara, di agire sul push-to-pass per 40”. In caso di red flag, verrà stoppato il cronometro, ma non per le eventuali interruzioni successive.

Le due qualifiche determineranno due batterie di 20’ ovvero 10 giri. In caso di Full Course Yellow i giri non verranno conteggiati ma il cronometro continuerà a scorrere. Le vetture monteranno gomme nuove e potranno utilzzare solo le gomme utilizzate in qualifica per un eventuale cambio.

I migliori 6 di ogni batteria avanzeranno alla finale. La pole position verrà determinata in funzione del miglior tempo in qualifica e via via a seguire fra piazzole pari e dispari. La finale consisterà di 20 giri divisi in segmenti di 10 giri ciascuno, divisi da una pausa di metà gara.

Durante questo “halftime break” potranno essere effettuati, oltre al rifornimento, aggiustamenti alle regolazioni di ali e pressione dei pneumatici; eventuali cambi gomme saranno concessi solo usando i pneumatici utilizzati nelle batterie. Saranno resettati i 40” di push-to-pass. Non vi sarà un limite di tempo e, in caso di Full Course Yellow, lo schieramento verrà determinato dall’attuale posizione in pista.

Regolanmento macchinoso? Necessario, poichè non sarebbe possibile disputare 40 giri di fila con la capienza dei serbatoi attualmente in uso sulle DW12.

Al Thermal Club come previsto ci sarà ancora Callum Ilott al volante della McLaren #6 al posto dell’infortunato David Malukas. L’inglesino, che ha chiuso al 13mo posto il season opener di St.Petersburg domenica scorsa, avrà l’opportunità di testare la vettura a Barber Park, il 18 marzo prossimo.

L’azione in pista al Thermal Club si dipanerà a partire da venerdí 22 marzo con due sessioni di test; le qualifiche si terranno sabato 23 dalle 8.00 PM ET, le 01.00 italiane, mentre le due batterie e la $1 Million Challenge si terranno domenica 24 marzo a partire dalle 12.15 PM ET, le 17.15 nostrane.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

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IndyCar – Un Newgarden incontenibile lascia agli altri le classiche briciole a St.Petersburg

Josef Newgarden sbanca St.Petersburg nel season opener IndyCar 2024. Il nativo del Tennessee ha guidato il gruppo dei 27 dal via alla bandiera a scacchi, concedendosi solamente una breve pausa in occasione della prima sosta collettiva in regime di Full Course Yellow.

La supremazia di Newgarden nel weekend tra i muretti della Florida, già emersa nelle qualifiche, ha espresso al meglio il potenziale del Team Penske, che piazza anche Scott McLaughlin e Will Power in top five. Ma andiamo per gradi.

Al via, Newgarden parte con le black ma non fatica a tenersi dietro Felix Rosenqvist e Pato O’Ward, entrambi sulle alternate, mentre poco dietro Mclaughlin, pur’egli sulle primary, inizia a sgomitare su Rinus VeeKay e a centro gruppo Scott Dixon deve andare largo per limitare i danni su Romain Grosjean, ma è Christian Lundgaard ad avere la peggio, costretto subito ai box per una foratura.

Dietro i due battistrada si fa largo Colton Herta, avvantaggiato ai pneumatici più soffici, ma non riesce ad andare oltre la terza piazza.

Il primo colpo di scena al lap 27, a causa del contatto di Marcus Armstrong nelle gomme a protezione di curva 10. Ne approfittano tutti per anticipare la prima sosta ed Herta esce davanti a Rosenqvist in turn 1, ma è costretto a cedere la posizione. Newgarden esce loro dietro, ma attende il restart e sulle coperture morbide si sbarazza presto di entrambi con O’Ward e McLaughlin a rimorchio.

La nuova neutralizzazione avviene dopo appena 4 tornate, questa volta causata dalla monoposto di Sting Ray Robb, fumante nella via di fuga di curva 1. Ne approfitta Lundgaard, il quale ha ritardato la sosta per non perdere il giro, cosí da rendere Newgarden effettivo primatista.

Nella fase centrale di gara il ritiro del vincitore 2023, Marcus Ericsson, per problemi di potenza, mentre Power avanza sino alla sesta piazza, sempre su gomme black, avendo riservato come McLaughlin le alternate per il terzo ed ultimo stint.

Herta prova a ritardare la sosta ma l’overcut non sortisce effetto, e dopo il secondo giro di pit, avvenuto in regime di corsa libera, si ritrova alle spalle di Newgarden e O’Ward ma davanti a McLaughlin.

Al lap 69 Grosjean manda Linus Lundqvist, al debutto per Ganassi, nelle solite gomme di curva 10. Inevitabile il drive-through per il francese che poco dopo sarà costretto all’abbandono per problemi al cambio.

Con ancora un quarto di gara da disputare McLaughlin rompe gli indugi su Herta che perde la posizione anche su Power. Peggio ancora per Rosenqvist, che scivola in P7, incapace di far rendere al meglio le black, cedendo anche ad Alex Palou. Il campione in carica, autore di una qualifica non ottimale, ha optato per una tattica attendista che alla fine lo premierà col sesto posto.

Davanti Newgarden può godersi il meritato trionfo davanti a O’Ward, secondo come lo scorso anno, McLaughlin e Power per il poker Chevy. A seguire, Herta, Palou, Rosenqvist, poi ancora Alexander Rossi, altro pilota che ha corso in difesa dopo essere partito dalla quindicesima piazzola, Dixon e Rinus VeeKay.

Buone prove per Santino Ferrucci, appena fuori dalla top ten, ma anche per il rientrante Pietro Fittipaldi (15mo, 11 posizioni guadagnate dal via) e per Kyffin Simpson che gli termina davanti dalla 23ma piazzola al debutto nella serie. Chiude la gara ad un solo giro dai primi anche il super-debuttante Colin Braun, la cui vettura ha dato spettacolo ai box per una perdita di etanolo.

Prossimo appuntamento con l’IndyCar Series, la One million Dollar race al Thermal Club, gara fuori campionato, fra due settimane.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

L’ordine di arrivo

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Indy NXT – Siegel flag to flag a St.Petersburg

Nolan Siegel si aggiudica il season opener Indy NXT di St.Petersburg. Il giovane californiano dell’HMD ha condotto sin dalla green flag, mantenendo il comando anche nell’ultimo concitato terzo di gara dopo che per 32 giri incredibilmente le strade della Florida avevano risparmiato le vetture in pista.

Allo start, Siegel teneva duro dalla pole position conquistata ieri su Jacon Abel cosí come Miles Rowe su Louis Foster. Quest’ultimo però riusciva a passare terzo dopo tre tornate, mentre Reece Gold, autore di una partenza anticipata che lo aveva catapultato in P5, era costretto a cedere tre posizioni.

In questa fase l’unico contatto riguardava Josh Pierson e Jamie Chadwick, con la pilotessa dell’Andretti Global costretta a rincorrere dal fondo e poco dopo per il contatto a muro susseguente la battaglia con Niels Koolen era costretta ai box, come anche James Roe Jr, gravato da una perdita di liquido, e lo stesso pilota olandese, vittima di un raro inconveniente di gara: il distacco dell’headrest.

Siegel davanti macinava secondi preziosi di vantaggio ed al lap 11, sempre in regime di corsa libera, Caio Collet, fino a quel momento quinto, andava largo all’ultima curva girandosi e perdendo sei posizioni.

Si arriva quindi al terzo finale di gara ed è Bryce Aron ad inaugurare la serie delle Full Course Yellow, picchiando in uscita dell’insidiosa curva 10. Yellow chiama Yellow e, mentre Michael d’Orlando, neoacquisto con una sola gara garantita per Andretti Cape, aveva la meglio su Rowe per la quarta piazza, dietro Jack William Miller sbatteva in curva 4, provocando la seconda neutralizzazione consecutiva.

A 7 tornate dal termine Siegel usciva bene anche dal secondo restart ma non Rowe, che perdeva posizioni a raffica su Gold, Jonathan Browne e infine anche su Collet, transitando alla fine in P8. La direzione gara decideva di non chiamare neutralizzazione per un ulteriore contatto a muro da parte di Josh Mason a 4 giri dalla fine e le ultime curve vivevano della battaglia per le posizioni di rincalzo, che però non mutavano sino alla bandiera a scacchi, che vedeva Siegel trionfare con 1”4 di vantaggio su Abel. La top five si completa con Foster, d’Orlando e Gold. Chiude la gara del debutto anche Lindsay Brewer, in 16ma posizione a 3 giri.

Il prossimo appuntamento con l’indy NXT by Firestone è per il 28 aprile a Barber Park.

Piero Lonardo

Foto: Indy NXT

L’ordine di arrivo

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IndyCar – Newgarden beffa O’Ward e Rosenqvist per la prima pole dell’anno a St.Pete

In tanti a St.Petersburg attendevano la rivincita di Pato O’Ward, tradito in gara lo scorso anno dalla sua McLaren, o di Romain Grosjean, sfortunato polesitter “fatto fuori” da McLaughlin, o ancora Felix Rosenqvist, scaricato dal team di Zak Brown ma il più veloce ieri nelle prime libere, per non parlare di Colton Herta, il migliore stamane nelle libere-2, e Marcus Ericsson, primo sotto la bandiera a scacchi nel 2023.

Insieme a tutti questi nella Firestone Fast Six c’era anche Josef Newgarden, unico del terzetto Penske a farcela fra i primi sei, ed il due volte campione con un ultimo effort che vale 59.5714 ha strappato la prima pole dell’anno dell’IndyCar Series a O’Ward per 7 centesimi, lasciando Rosenqvist, che lo seguiva in pista, ad appena 5 millesimi!

E’ stato l’alfiere del Meyer Shank Racing a dire il vero a segnare la migliore prestazione del weekend, primeggiando nella Top Twelve che ha visto uscire le vetture di Ganassi residue di Scott Dixon e Marcus Armstrong e le altre due entry di Penske di Will Power e Scott McLaughlin insieme a Rinus VeeKay e Cjristian Lundgaard, ancora una volta i migliori per ECR e RLL.

Fuori per un soffio al primo turno invece il campione in carica, Alex Palou, cosí come le altre due Arrow McLaren di Alexander Rossi e Callum Ilott, che divideranno l’ottava fila, mentre un ottimo Santino Ferrucci rischiava di finire fra i primi 12 nonostante non aver percorso un solo giro nelle libere-2 per una perdita.

Tra i big, solo nona fila per Kyle Kirkwood, protagonista di un contatto in mattinata in curva 14, mentre infine sono tutti e cinque i deb/rientranti a chiudere lo schieramento dei 27 partenti.

A tenere banco però non solo i risultati della pista, ma anche i malumori dei team principal nei confronti di Penske Entertainment, accusata di non volere sviluppare la serie e al contrario di imporre costi non completamente motivati, specie sul fronte ibrido. Alle forti dichiarazioni da parte di Michael Andretti, il quale auspicherebbe addirittura una cessione della serie ad altri, avrebbero però fatto eco altri team owner, soddisfatti del confronto avvenuto col Captain.

Domenica lo start dei 100 giri di gara avverrà alle 12.15 PM ET, le 17.15 italiane, e sarà preceduta dal warm-up alle 9.10 AM ET. Diretta a pagamento del Grand Prix of St.Petersburg sui canali Sky.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

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Indy NXT – Siegel beffa tutti nelle qualifiche di St.Petersburg

E’ Nolan Siegel il primo polesitter della stagione 2024 della IndyNXT by Firestone. La giovane promessa californiana, già a proprio agio anche con le vetture sport e pronto alla sua prima Indy 500, inizia la sua seconda stagione completa nella serie cadetta conducendo il primo gruppo di qualifica s St.Petersburg col tempo di 1.04.5758.

Louis Foster, fin qui mattatore delle due sessioni di libere, si deve addirittura accontentare della quarta piazzola, essendo terminato alle spalle di Jacob Abel per 0.02 nel secondo gruppo. Il main contender dell’Andretti Global ha ricevuto l’analogo distacco che ha separato Miles Rowe, il protetto di Penske/Force Indy, che lo affiancherà in griglia.

Jamie Chadwick, sempre in top five nelle libere, scatterà dalla quinta fila di questa quantomai affollato schieramento, che conta la bellezza di 21 vetture. Ultime addizioni l’ex-FIA F3 Caio Collet, protagonista di una lisciata a muro che gli ha precluso ogni avanzamento dalla nona piazzola, e Michael D’Orlando, pure lui fermo in T10 nel finale del primo turno con la seconda monoposto di Andretti Cape, che gli partirà due file davanti.

Le due red flag del secondo turno invece sono state provocate da Josh Mason di Abel Motorsports, in testacoda all’uscita dell’insidiosa curva 10, e Callum Hedge, campione in carica della Formula Regional Americas, schiantatosi sulle barriere esterne del tornantino finale.

Nelle libere 2 da segnalare invece due incidenti distinti che hanno coinvolto due delle ben dieci vetture schierate dall’HMD di Christian Bogle e Nolan Allaer.

Domani lo start della prima gara stagionale dell’Indy NXT alle 10.00 AM ET, le 15.00 italiane. Diretta streaming su IndyCar Live!

Piero Lonardo

Foto: Indy NXT

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche