Wilson

IndyCar – Stefan Wilson, quinta Indy con DRR e Cusick. Ritornano Pietro Fittipaldi e Ryan Hunter-Reay?

Stefan Wilson sarà ancora della partita alla prossima Indy 500. Il 33enne pilota britannico, ancora una volta grazie alla partnership con Cusick Motorsports, sarà al via per la quinta volta nel Greatest Spectacle in Racing su una DW12-Chevrolet gestita in pista dal Dreyer & Reinbold.

Nelle due precedenti edizioni Wilson aveva potuto godere delle crew di Andretti Autosport e DragonSpeed, dopo i primi due outing del 2016 e del 2018 col KVSH e Andretti. Ricordiamo che nel 2017 Wilson venne sacrificato per dare spazio a Fernando Alonso nel primo dei suoi tre tentativi di conquistare la Triple Crown.

L’annuncio di Wilson mette metaforicamente nei guai Sage Karam, che col DRR ha disputato ben otto delle sue nove partecipazioni.

Il mercato IndyCar intanto langue momentaneamente in attesa di collocare anche le ultime pedine al proprio posto. Tra i proclami di ex-F1 quali Nicholas Latifi e di probabili prospect quali Marcus Armstrong, spunta anche il nome di Pietro Fittipaldi.

Secondo una testata brasiliana, il nipote d’arte potrebbe tornare a tempo pieno nella serie, e avrebbe ricevuto due offerte da squadre molto forti, tutte però vincolate al reperimento di una sponsorizzazione Ricordiamo che Pietro Fittpaldi ha disputato due stagioni parziali col Dale Coyne Racing nel 2018 e nel 2021.

E uno dei due approdi possibili (questo vale anche per Latifi) oltre al già citato DCR, che deve sciogliere ancora il nodo Takuma Sato, potrebbe essere il Team Ganassi, che potrebbe tornare a schierare, dopo l’abbandono di Jimmie Johnson, ancora una quarta vettura, la #11, oltre a quelle previste per Marcus Ericsson, Scott Diyon ed Alex Palou.

Ed il programma – indiscrezione dell’ultimo minuto – potrebbe vedere il clamoroso ritorno nella serie di Ryan Hunter-Reay, probabilmente limitatamente agli ovali. Il campione 2012 è reduce da un anno di stop dopo dieci anni con l’Andretti Autosport.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

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IndyCar – Pierson primo development driver per Carpenter. Bagno di folla in patria per Juncos e Canapino

Josh Pierson è destinato a bruciare le tappe nella sua carriera, e lo si era già intuito lo scorso inverno, quando per fargli prendere esperienza sulle vetture da corsa United Autosports ha sacrificato le chances di vittoria nell’Asian Le Mans Series “aspettandolo” per il secondo round di Abu Dhabi, in quanto non ancora in possesso dei requisiti per la patente di guida.

A soli 16 anni il nativo di Portland ha poi stabilito il record di pilota più giovane alla 24 Ore di Le Mans, vincendo nel frattempo anche al debutto nel WEC, a Sebring, tra le LM P2, alternando poi l’impegno nella serie mondiale con quello nel WeatherTech SportsCar Championship.

Ma forse non tutti sanno che Pierson ha iniziato tra le monoposto, giungendo quarto nella USF 2000 l’anno precedente, e a queste monoposto, insieme al programma WEC con United Autosports, ritornerà per i prossimi due anni, quale primo development driver dell’Ed Carpenter Racing.

In programma la partecipazione all’IndyCar Series nel 2025 nelle fila del team, che nel frattempo provvederà a gestirlo nella Indy NXT con un programma parziale, stanti le concomitanze con i round WEC di Spa e del Fuji, nella prossima stagione nelle fila dell’HMD Motorsports, per poi addivenire ad una stagione completa nel 2024. Nel frattempo, a Pierson verrà concesso di provare anche le monoposto della serie maggiore.

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Frattanto in Argentina la monoposto dello Juncos Hollinger Racing ha attirato la bellezza di 15.000 persone per l’esibizione di sulla pista di Termas de Rio Hondo. Un bagno di folla totalmente inaspettato che ha accolto la DW12-Chevy #77 alla guida di Agustin Canapino, che in precedenza era stato alla guida della monoposto anche sul vecchio circuito di Buenos Aires. La capitale nel lontano 1971 aveva visto disputarsi la Indy 300 vinta dal leggendario Al Unser sull’ovale denominato Autodromo Rafaela.

E proprio il ritorno a gareggiare in Argentina, in questo caso nel più moderno impianto di Termas de Rio Hondo, è l’obiettivo finale di Ricardo Juncos, che con questa dimostrazione ha dato prova dell’estremo amore per le monoposto più veloci del pianeta. Sappiamo che sono stati già avviati i primi contatti tra il management IndyCar e le autorità locali, anche se al momento la serie non ha intenzioni a breve di spostarsi al di fuori del continente nordamericano.

Piero Lonardo

Foto: ECR, Juncos Hollinger Racing

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Indy Lights – La serie cambia nome, Indy NXT by Firestone! Schedule immutata

Dopo la bellezza di 31 anni, l’Indy Lights Series cambia nome e diventa Indy NXT by Firestone. L’annuncio via social pochi minuti or sono.

La serie cadetta, nata nel 1986 come CART American Racing Series, ha visto laurearsi campioni provenienti da ogni parte del globo, a partire dal nostro Fabrizio Barbazza fino ad arrivare al campione 2022, Linus Lundqvist, passando per protagonisti del motorsport a stelle e strisce quali Paul Tracy, Greg Moore, Tony Kanaan, Scott Dixon, Josef Newgarden e Pato O’Ward.

Prosegue quindi il nuovo corso imposto da Roger Penske, iniziato con la presa in carico delle operazioni direttamente da parte dell’IndyCar Series avvenuta lo scorso anno, e che ha portato il nuovo title sponsor Firestone. L’acronimo NXT invece fa non a caso il verso alla lega di Sviluppo del wrestling professionale, e propone per la prossima stagione 14 gare nelle stesse identiche venue visitate nel 2022.

Si partirà quindi a St.Petersburg il 5 marzo per proseguire con Barber Park, i due doubleheader consecutivi di Indianapolis (stradale) e Detroit sul nuovo layout per poi toccare le storiche piste di Road America e Mid-Ohio tra maggio e luglio.

La seconda parte della stagione inizierà il 6 agosto con l’Iowa Speedway, uno dei due soli ovali in programma (l’altro sarà Gateway a fine mese) intervallato dalle strade di Nashville prima del gran finale sulla costa ovest con Portland ed il doppio round di Laguna Seca, che chiuderà la stagione il 9-10 settembre.

La griglia di partenza appare finalmente quantomai nutrita, soprattutto grazie agli sforzi di HMD, che come noto schiererà la bellezza di nove vetture totali, cui, in attesa degli annunci da parte di Juncos Hollinger e Legacy Autosport, si aggiungeranno gli effort di Andretti Autosport, Abel Motorsport e Cape Motorsports, per un potenziale plateau di ben 19 vetture.

Piero Lonardo

Foto: Indy NXT by Firestone

Il calendario Indy NXT by Firestone 2023:

5 Marzo, Streets of St. Petersburg

30 Aprile, Barber Motorsports Park

12 Maggio, Indianapolis Motor Speedway Road Course Race 1

13 Maggio, Indianapolis Motor Speedway Road Course Race 2

3 Giugno, Streets of Detroit Race 1

4 Giugno, Streets of Detroit Race 2

18 Giugno Road America

2 Luglio, Mid-Ohio Sports Car Course

22 Luglio, Iowa Speedway

6 Agosto, Streets of Nashville

27 Agosto, World Wide Technology Raceway

3 Settembre, Portland International Raceway

9 Settembre, WeatherTech Raceway Laguna Seca Race 1

10 Settembre, WeatherTech Raceway Laguna Seca Race 2