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IndyCar – La serie prosegue con Dallara

L’IndyCar Series ha annunciato nella mattinata italiana di volere proseguire il proprio rapporto con Dallara anche nella realizzazione del nuovo telaio siglando un nuovo accordo pluriennale.

L’azienda di Varano de’ Melegari rimane cosí il fornitore di piú lunga data della serie, raggiungendo quota 26 anni nel 2022, unendosi a Honda e Chevrolet per i percorsi futuri.

La partnership con Dallara iniziò infatti nel 1997 con la fornitura delle cellule di sicurezza, rimanendo quale fornitore unico di telai a partire dal 2008 e della Indy Lights a partire dal 2015. Nel mezzo, la prima storica vittoria di Eddie Cheever alla Indy 500 del 1998.

Dopo l’introduzione dell’aerokit unico UAK18 tre anni or sono, il prossimo impegno comporterà l’adozione dei nuovi propulsori ibridi di 2,4 litri nel 2023 prima dell’introduzione del nuovo chassis, al momento prevista non prima del 2024.

“Dallara è un partner eccezionale e strumentale in qualsiasi cosa facciamo in pista. Una parte importante del successo e della crescita dell’IndyCar Series puó essere atrribuita direttamente alla collaborazione tra Dallara e l’intero paddock” ha affermato il Presidente dell’IndyCar, Jay Frye. “Questa estensione fornisce all’IndyCar e alle sue squadre continuità ed una piattaforma stabile mentre andiamo incontro al futuro.”

E una delle novità della serie sarà costituita dai pannelli segnalatori che, come nelle gare FIA, servirà a gestire meglio ed in modo piú sicuro le segnalazioni, finora amministrate dai marshal solo tramite le bandiere.

Il sistema, denominato EM Motorsports Marshalling System, sarà collegato direttamente alla direzione gara, cosí da permettere a Kyle Novak ed al suo team di azionare la segnalazione più opportuna, ottimizzando gli eventuali interventi di gara. Il sistema, che prevede anche il cosiddetto ADR – Accident Data Recorder – collegato anche agli accelerometri auricolari dei piloti, per ora non verrà utilizzato per gestire le Virtual Safety Car, anche se le stesse potrebbero essere inserite nelle prossime stagioni.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

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IndyCar – Malukas completa per Dale Coyne. JJ conferma un 2022 full-time

Ieri David Malukas ha coronato il proprio sogno e diventerà un pilota IndyCar col Dale Coyne Racing.

Il giovanissimo vicecampione dell’ultima stagione dell’Indy Lights ha formalizzato ieri il contratto che lo lega per tutto il 2022 alla DW12-Honda #18, che verrà gestita in partnership con l’HMD Motorsports.

HMD2022

Nel 2021 Malukas, che aveva già provato una monoposto della serie maggiore nelle scorse settimane, ha conseguito ben sette vittorie e nove podi su venti gare nella serie cadetta.

Un’altra notizia della giornata – a dire il vero si tratta di una conferma – riguarda invece Jimmie Johnson, che correrà tutta la stagione, ovali compresi, col Team Ganassi.

12-15-JimmieIl sette volte campione NASCAR lo scorso anno ha disputato le dodici gare su stradali e cittadini, conseguendo quale miglior risultato il 17mo posto nelle due ultime gare di Laguna Seca e Long Beach. Tony Kanaan, che lo ha sostituito nelle quattro gare su ovali, dovrebbe comunque disputare la sua 21ma Indy 500 sulla quinta vettura del team campione in carica.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar, DCR

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IndyCar – Sato non molla e si accasa con Dale Coyne

Takuma Sato non ci sta ad appendere il casco al chiodo e si appresta a disputare una nuova stagione dell’IndyCar Series, la sua 13ma stagione con Dale Coyne Racing.

Di poche ore fa l’annuncio ufficiale che lega il 44enne nipponico, ricordiamo due volte trionfatore alla Indy 500, per tutto il 2022 con la vettura #51, gestita in partnership col Rick Ware Racing.

Allo stato attuale questa è l’unica entry schierata dal team dopo l’abbandono dell’altro partner Vasser Sullivan, in assenza di news riguardo l’ingaggio del vicecampione Indy Lights, David Malukas, che porterebbe a 15 le entry full-season Honda contro le sole 10 motorizzate Chevrolet. Per il marchio del farfallino si attendono peró le determinazioni delle nuove squadre quali Paretta Autosport, Top Gun e Cusick Motorsports e le eventuali ulteriori vetture che verrebbero schierate, con programmi completi o parziali, da Meyer Shank Racing, McLaren Arrow SP e Juncos Hollinger.

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Proprio quest’ultima squadra ha presentato i nuovi colori per la macchina #77 di Callum Ilott. Il giovane inglese è stato uno dei protagonisti dei recenti test di Sebring, dove a brillare però è stato Nick de Vries sulla vettura messa a disposizione dall’MSR. Dei quattro prospetti invitati il più atteso, Stoffel Vandoorne, è stato quello che ha girato di più ma si è dovuto accontentare della terza piazza davanti a Jack Aitken con la monoposto dell’Ed Carpenter Racing.

Alla fine quello part-time della DW12-Chevy #20 è l’unico sedile sicuramente ancora a disposizione per la folta schiera di pretendenti, che comprende tra gli altri Ryan Hunter-Reay e Conor Daly.

Infine, di pochi minuti fa l’annuncio che vede Sage Karam e Santino Ferrucci entrambi col Dreyer & Reinbold per la 106ma Indy 500. Per Karam si tratta della partecipazione numero 9 al Greatest Spectacle in Racing,  la quarta invece per Ferrucci, che nelle tre precedenti apparizioni ha sempre finito nella top ten, con l’highlight del quarto posto nel 2020 con Dale Coyne.

Piero Lonardo

Foto:IndyCar, Juncos Hollinger

Aitken

IndyCar – Anche Aitken ai test di Sebring. Kellett rinnova con Foyt. Cambiano le qualifiche?

L’IndyCar Series continua ad attirare – per amore o per forza – piloti provenienti dai campionati FIA, e l’ultimo della serie è Jack Aitken.

La 26enne promessa britannica, reduce dalla quarta stagione in F2, dove ha conquistato quattro vittorie e nel 2019 si è classificato al quinto posto assoluto, si accomoderà sulla DW12-Chevy dell’Ed Carpenter Racing, ancora alla ricerca di un pilota part-time (e di sponsor) da affiancare al patron Ed nei circuiti stradali e cittadini.

Aitken, che dopo due stagioni da test driver Renault F1 ha portato in gara la Williams nel season finale del 2020 in Bahrain, si confronterà lunedì prossimo a Sebring con una serie di giovani leoni, primo fra tutti Stoffel Vandoorne, oggetto di valutazione sulla McLaren, ma anche il campione Formula E in carica Nicky de Vries sulla vettura del Meyer Shank Racing ed il connazionale Callum Ilott, altra aggiunta dell’ultimo momento ai test, sulla vettura del Juncos Hollinger con la quale disputerà l’intera prossima stagione.

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Nel 2022 rivedremo inoltre Dalton Kellett sulla DW12-Chevy del Team Foyt. Il 28enne canadese, che nelle ultime due stagioni non è mai andato oltre la 12ma piazza, si affiancherà quindi al campione in carica Indy Lights Kyle Kirkwood e va ad occupare uno degli ultimi sedili liberi della serie.

Un’ultima notizia dell’ultima vuole che la serie stia valutando di modificare il format delle qualifiche nei circuiti stradali e cittadini. In funzione di un potenziale incremento delle macchine in griglia infatti, i due gruppi in cui viene normalmente suddiviso il Q1 potrebbero infatti essere estesi a tre, allo scopo di permettere ad ogni pilota di ottenere un giro pulito cosa che, specie nei tracciati cittadini o di corto kilometraggio, aspetto che già ultimamente veniva spesso messo a rischio.

Lohla

A questa griglia espansa, che dovrebbe contare almeno 27-28 macchine full-time o con programmi parziali, come già anticipato su queste pagine si dovrebbe aggiungere il Cusick Motorsports, che ha rinnovato ieri l’accordo col partner Lohla Sport al fine di schierare Stefan Wilson in altri appuntamenti oltre alla Indy 500.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar, Jack Aitken, Cusick Motorsports