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IndyCar – Luca Ghiotto a Barber per Dale Coyne! Malukas ancora assente, torna Pourchaire

Finalmente un pilota italiano torna sul sedile di una monoposto IndyCar. Si tratta di Luca Ghiotto, che correrà nei due prossimi round di Barber Park e del Sonsio GP di Indianapolis sulla DW12-Honda #51 del Dale Coyne Racing.

Il pilota vicentino, terzo classificato in F2 nel 2019 alle spalle di Nyck de Vries e Nicholas Latifi, è attualmente impegnato nell’European Le Mans Series con Inter-Europol, team col quale ha debuttato due settimane fa a Barcelona, giungendo ottavo.

Si tratta del primo pilota di casa nostra nella serie dal lontano 2015, con Francesco Dracone protagonista delle prime cinque gare in stagione proprio col team di Plainfield.

Porchaire

A Barber Park non sarà ancora disponibile David Malukas, e Arrow McLaren ha confermato sulla vettura #6 Theo Pourchaire, autore di una bella gara d’esordio domenica scorsa a Long Beach, dove si è classificato appena fuori dalla top ten.

L’azione in pista in Alabama comincerà venerdí 26 aprile alle 3.40 PM ET con le prime libere; qualifiche sabato 27 a partire dalle 3.30 PM ET e start della gara all’1.30 PM ET, vale a dire alle 19.30 nostrane, di domenica 28 aprile. Nel weekend tornerà anche l’Indy Lights, dopo oltre un mese dal season opener di St.Petersburg.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, NTT IndyCar Series

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IndyCar – Clamoroso: squalifica per Newgarden e McLaughlin a St.Petersburg. Vittoria a O’Ward

A distanza di un mese giunge un verdetto a dir poco clamoroso sull’ordine di arrivo del season opener IndyCar di St.Petersburg. Il vincitore Josef Newgarden e Scott McLaughlin, terzo sotto la bandiera a scacchi, sono stati squalificati.

Il motivo risiede in una violazione nei parametri del Push to Pass, che per tutte e tre le vetture del Team Penske da un lato impediva la corretta trasmissione dei dati alla centralina, e dall’altro ne permetteva l’attivazione al restart, cosa non consentita dall’attuale regolamento.

La possibile violazione è stata riscontrata solo durante il warm-up del Grand Prix di Long Beach e, dopo un’estensiva revisione dei dati riferiti a St.Petersburg, è stato verificato che le vetture #2 e #3 ne hanno tratto effettivamente vantaggio, e pertanto sono state squalificate, contrariamente alla #12 di Will Power.

Tutte e tre le entry del Team Penske sono state inoltre multate di 25.000 $ oltre che private di tutti i premi riferiti alla gara. La vittoria della gara va quindi a Pato O’Ward, secondo al traguardo, davanti a Will Power e Colton Herta.

Il Team Penske comunque ha pubblicato una nota a firma Tim Cindric dove ammette l’errore, ancorchè compiuto in buona fede, per non aver disinstallato il software relativo dopo i precedenti test con il sistema ibrido.

In classifica generale ora è Scott Dixon a condurre con 79 punti contro i 77 di Herta, i 67 di Palou ed i 64 di O’Ward.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

L’ordine di arrivo definitivo di St.Petersburg

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IndyCar – Dixon, strategia vincente a Long Beach

Scott Dixon si aggiudica a Long Beach la sua 57ma vittoria nell’IndyCar Series. Decisiva la strategia, che ha visto il sei volte campione partire con con le primary per gestire con successo le alternates nei successivi due stint.

La gara ha visto Will Power sorprendere già alla prima curva il polesitter Felix Rosenqvist, partito come la maggior parte dei top qualifiers con le black, imitato poco dopo da Josef Newgarden e Marcus Ericsson.

I muretti californiani mietono la prima ed unica vittima in Christian Rasmussen in curva 4 al 15mo degli 85 giri; il contatto vedeva anche Jack Harvey sostenere danni collaterali sulla DW12 #18 del Dale Coyne Racing. Questa l’occasione per diversi piloti, quali Dixon e Power, per effettuare la prima sosta; per il kiwi significava sostanzialmente sperare in altre interruzioni della gara per contenere i consumi. Frattanto anche Colton Herta ed Alex Palou si erano fatti spazio nella top five.

Dixon passava Power al restart ed in seguito la prima sosta, effettuata da Newgarden e dagli altri piloti di vertice intorno al giro 31, lasciava davanti il duo di veterani inseguiti da Kirkwood, Scott McLaughlin e Graham Rahal, altri che avevano approfittato della Full Course Yellow.

I due battistrada si marcavano un’altra volta ai box per la seconda sosta, ma mentre l’alfiere di Ganassi montava un secondo set di gomme green usate, Power optava per delle black. La seconda decisiva sosta di Newgarden, Herta e Palou lasciava il vincitore dell’ultima Indy 500 dietro Dixon, mentre Power doveva cedere la quinta piazza anche ad Ericsson.

Newgarden ad 8 giri dalla bandiera a scacchi andrà in stallo, danneggiato da un contatto al posteriore da parte di Herta, che permetteva al californiano e a Palou di passare senza fatica e chiudere a podio dietro Dixon. Dietro Power completano la top ten Kirkwood, Romain Grosjean, al miglior risultato di sempre per il JHR, Rosenqvist e Rossi. Quest’ultimo è stato costretto ad una sosta extra per il contatto nelle fasi iniziali di gara da parte del compagno di squadra Pato O’Ward, poi penalizzato con un drive-through e solamente 16mo al traguardo. Restando in casa Arrow McLaren, bella prova da parte del deb Theo Pourchaire, appena fuori dai primi dieci.

In classifica generale, Newgarden conduce con 87 punti contro i 75 di Dixon ed i 72 di Colton Herta. L’Indycar Series tornerà già il prossimo weekend a Barber Park, Alabama, prima del fatidico Month of May.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

L’ordine di arrivo

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IndyCar – Rosenqvist regala la prima pole all’MSR a Long Beach

Felix Rosenqvist prosegue sulla strada della redenzione regalando la prima pole position della storia in IndyCar al Meyer Shank Racing a Long Beach.

Lo svedese, alla sesta partenza al palo in carriera nella serie, è riuscito a mantenere la leadership nella Firestone Fast Six per appena 4 millesimi su Will Power nel suo last effort col tempo di 1.06.0172.

Rosenqvist aveva dominato anche il primo gruppo del Q1, mentre a sorpresa era Marcus Armstrong a dominare nella seconda metà, che vedeva uscire, dopo Alexander Rossi, anche le altre due McLaren di Pato O’Ward, nonostante i buoni responsi delle libere, cosí come il deb Theo Pourchaire.

Era invece Alex Palou a segnare il miglior tempo del weekend nella Fast Twelve con 1.05.9103, portandosi dietro Colton Herta, Josef Newgarden, Marcus Ericsson, Rosenqvist e Power. Solo decimo tempo per il polesitter dello scorso anno Kyle Kirkwood, al top nelle seconde libere, il quale ha preferito non utilizzare un ulteriore set di gomme per tentare il passaggio alla fase finale, nell’ipotesi di ripetere la strategia risultata vincente nel 2023.

Al termine dei 15’ finali, alle spalle di Rosenqvist e Power si piazzano in seconda fila per Newgarden ed Herta, seguiti da Ericsson e Palou.

Lo start della gara alle 3.30 PM ET, vale a dire alle 21.30 nostrane, fruibile in diretta a pagamento sui canali Sky o su IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

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IndyCar – Newgarden svetta nei test a Indianapolis davanti a Larson. Day two cancellato

Terminati con una giornata di anticipo i test collettivi in preparazione della 108ma Indy 500. La pioggia, che già ieri aveva complicato non poco le attività in pista, ha continuato a cadere anche nella nottata e, in funzione delle previsioni ulteriormente peggiorative, ha convinto gli organizzatori a cancellare completamente il day two.

A Josef Newgarden, come nell’open test dello scorso anno – primo passo verso il successo nel Greatest Spectacle in Racing – la migliore prestazione, con 228.811 mph nelle 46 tornate percorse, ma la sorpresa alle spalle del battistrada è rappresentata da Kyle Larson.

Ancorchè ben distante dal due volte campione IndyCar, l’asso della NASCAR ha dimostrato di aver messo a frutto la preparazione alla prima parte del “The Double”, attuata da Arrow McLaren e Hendrick Motorsports sin dallo scorso anno.

A seguire, gli unici altri piloti dei 34 scesi in pista a segnare medie superiori alle 226 mph sono stati i soli Scott Dixon ed Alex Palou.

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Christian Rasmussen e Kyffin Simpson sono stati i due stakanovisti di giornata, con 80 giri percorsi. Per i due rookie la giornata ha comportato il completamento del Rookie Orientation Program, effettuato con successo insieme a Nolan Siegel, mentre Marco Andretti (nella foto), Pietro Fittipaldi e Katherine Legge hanno invece effettuato il refresher test obbligatorio.

Le squadre ritorneranno all’IMS venerdí 10 maggio per libere e qualifiche del Sonsio Grand Prix, mentre le attività connesse alla Indy 500 inizieranno martedí 14 maggio. Nel frattempo, le monoposto più veloci del pianeta saranno di scena fra due weekend sulle strade di Long Beach.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati dei test di Indianapolis

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IndyCar – Prema conferma l’impegno nel 2025 con due vetture. Katharine Legge torna a Indy

Prema Racing approda nell’IndyCar a partire dalla prossima stagione. Il team italiano, presente in tutti i campionati monoposto, esclusa la F1, schiererà due DW12-Chevy, come confermato mediante un comunicato ufficiale della serie, ma già anticipato anche su queste pagine.

Ancora non si conoscono i nomi di piloti e sponsor del team diretto da René Rosin, che ha accolto nelle proprie fila nel corso dei suoi 50 anni di storia nomi di assoluto rispetto quali Jacques Villeneuve, vincitore a Indy nel 2005, Charles Leclerc, Oscar Piastri, Esteban Ocon, Pierre Gasly nonchè altri attuali protagonisti della serie quali Felix Rosenqvist, Marcus Armstrong e Callum Ilott.

Prema, che opererà da una nuova facility in Indiana, porterà a 29 le potenziali entry full-season della prossima stagione.

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Sempre in giornata, annunciato il ritorno di Katharine Legge ad Indianapolis col Dale Coyne Racing. La pilotessa britannica si cimenterà per la quarta volta nel Greatest Spectacle in Racing sulla DW12-Honda #51, che nelle prime due gare del 2024 è stata condotta da Colin Braun. La macchina sarà peraltro la prima di sempre a proporre quale main sponsor una ditta di prodotti di bellezza a Indy.

Con questa addizione, diventano 34 le macchine iscritte alla prossima Indy 500 (e quindi sarà necessario il “Bump” per escluderne una dalla griglia di partenza), in attesa di conoscere i piani di Abel Motorsports, che recentemente ha acquisito un proprio telaio dopo l’effort 2023 per RC Enerson.

L’ovale più famoso del pianeta domani 10 aprile e giovedí 11 sarà protagonista dell’open test in vista della 108ma edizione della 500 Miglia, test che saranno fruibili mediante la piattaforma IndyCar Live. Sulla McLaren #6 dovrebbe essere ancora presente Callum Ilott al posto dell’infortunato David Malukas, mentre il prossimo weekend a Long Beach potrebbe essere nientemeno che il campione in carica della F2, Theo Pourchaire, a prendere il via, stante la concomitanza con la 6 Ore di Imola WEC e gli impegni del britannico con Jota Sport.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

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IndyCar – Palou si impone nella $1 Million Challenge

Alex Palou porta a casa la $1 Million Challenge al Thermal Club. La particolare facility californiana, palcoscenico della prima gara IndyCar fuori campionato dal 2008, ha provveduto a regalarci un weekend sui generis.

A partire dalle ben nove ore di test, per poi seguire con le qualifiche a partire da venerdí, i cui gruppi sono stati definiti mediante sorteggio, fino alla giornata odierna.

Si è iniziato con le due batterie: la prima è stata caratterizzata da un lungo in partenza di Scott Dixon che ha investito Romain Grosjean. La DW12-Chevy #77 carambolava senza controllo colpendo l’incolpevole Rinus VeeKay, il quale rimbalzava anche su Christian Lundgaard, mentre Will Power era costretto ad andare largo per evitare il caos.

Full Course Yellow inevitabile, penalità per il sei volte campione e ripartenza con i dieci superstiti, capitanati da Felix Rosenqvist. Lo svedese è stato capace di tenere a bada Scott McLaughlin, poi Josef Newgarden, Christian Lundgaard, Agustin Canapino e Colton Herta, tutti qualificati per lo shootout finale. Appena fuori dai primi sei Nolan Siegel, al debutto assoluto in gara per Dale Coyne.

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Dopo qualche minuto pronti via per la seconda batteria col team Ganassi in spolvero con Alex Palou in pole position, Marcus Armstrong a fianco e Linus Lundqvist dalla quarta piazzola. Il turno è stato movimentato alle tre Arrow McLaren, tra cui il solo Alexander Rossi è riuscito a farsi largo fino alla finale dopo aver avuto la meglio prima sui due compagni di squadra e poi sull’ancora inesperto Tom Blomqvist.

Grande exploit del Rahal Letterman Lanigan, che arriva al completo alla finale piazzando anche Graham Rahal e Pietro Fittipaldi tra i primi sei.

Il particolare regolamento della competizione prevedeva che la pole position venisse assegnata in base al miglior tempo in qualifica, per cui Palou si è ritrovato a fianco Rosenqvist, dietro Armstrong e McLaughlin, poi ancora Rahal e Newgarden.

Allo start dietro Palou è McLaughlin ad emergere in P2, ma in fondo al gruppo Herta e Canapino optano per una tattica attendista, evitando giusto di non perdere il giro dei primi, allo scopo di non rovinare troppo le gomme in vista della seconda parte di gara.

I due vengono imitati presto da Pietro Fittipaldi, in crisi di carburante a causa di un errore al rifornimento da parte della crew dell’RLL, e da Graham Rahal, in crisi con l’acceleratore. Problemi anche per la terza vettura del team, con problemi all’anteriore sinistra derivanti dal contatto alla partenza della manche, che costringono Lundgaard a partire dal fondo dopo la pausa di metà gara.

Con sole dieci vetture al via, stante la squalifica di Fittipaldi, cui era stato intimato di rifornire, i primi quattro: Palou, McLaughlin, Rosenqvist ed Armstrong, proseguono la loro corsa di testa, ma dietro sono Rossi ed Herta a movimentare (finalmente!) la competizione.

Il primo vince il duello con Newgarden ma permette a Lundqvist e ad Herta di passare, poi il californiano, avvantaggiato da gomme fresche, non solo passa lo svedese ma all’ultimo giro si innalza fino in quarta posizione su Armstrong, che manterrà fin sotto la bandiera a scacchi, che premia invece con 500,00 $ il campione in carica.

Che dire a consuntivo di questo evento? Sicuramente bellissima la location, specie per chi si è potuto permettere di godere la gara in diretta da una della case milionarie dei soci sparse tutt’intorno alla pista, ma speriamo che il format – reso comunque necessario dalle caratteristiche della venue – non venga ripreso in futuro nè dall’IndyCar Series, nè da altri campionati.

Prossimo appuntamento con l’IndyCar Series, con montepremi più ridotto ma punti validi per il campionato, a Long Beach il 21 aprile.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati della Batteria #1

I risultati della Batteria #2

I risultati della $1 Million Dollar Challenge

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IndyCar – Rosenqvist e Palou in pole nelle due batterie di domani al Thermal Club

Appena concluse le qualifiche al Thermal Club. Sulla pista californiana, tra forti venti e sabbia, le 27 vetture full-season si sono contese le migliori posizioni di partenza per le due batterie della 1$ Million Challenge di domani. A spuntarla Felix Rosenqvist nel primo gruppo ed Alex Palou nel secondo.

I due gruppi erano stati sorteggiati ieri in modo assolutamente casuale, al punto che le tre Penske sono state racchiuse nel primo gruppo, cosí come le due vetture del Juncos Hollinger, e le tre Arrow McLaren nel secondo. A disposizione non più 12’ per ciascun turno bensí solo 8’ ed un solo set di gomme, primary per tutti, e 40” di push-to-pass. In pratica quindi uno, massimo due giri utili.

La prima metà dello schieramento ha visto Scott Dixon sparare subito le proprie cartucce poi ripreso da Christian Lundgaard, il migliore dei test alla fine della quarta ed ultima sessione di test terminata poco prima, ma man mano che il cronometro si avvicinava al tempo limite, erano Scott Mc Laughlin prima e Felix Rosenqvist poi, autore di 1.38.5831, a conquistare le prime due posizioni in griglia per la prima delle due batterie in programma domani.

A seguire Rinus VeeKay e Lundgaard, il quale si è lamentato del comportamento in pista di Santino Ferrucci, poi ancora le altre due DW12-Chevy Penske di Josef Newgarden e Will Power, quest’ultimo pure in evidenza nei test odierni. A seguire Grosjean, Canapino, Dixon, Ferrucci, un frustrato Colton Herta, il deb Nolan Siegel, Kyle Kirkwood, protagonista di una brutta uscita di strada al mattino, e Robb.

Nel secondo gruppo sono stati due degli alfieri McLaren a prendere i primi onori: Pato O’Ward e Callum Ilott, quest’ultimo ancora in sostituzione dell’infortunato David Malukas, ma il crash di un lanciatissimo Marcus Ericsson, sempre nella curva 8 che aveva visto l’uscita di strada del compagno di squadra al mattino, ha rimesso le carte in tavola.

Alla ripresa, con soli 1’19” a disposizione, sono stati gli alfieri di Ganassi ad emergere, con Alex Palou ed il tempo di 1.38.5675 davanti a Marcus Armstrong, mentre il sempre lamentoso Graham Rahal agguantava un insperato terzo tempo a scavalcare Linus Lundqvist. A seguire Blomqvist, Fittipaldi, Rossi che andava a scavalcare i due teammates, rimasti fermi ai box, Simpson, Rasmussen, Braun ed Ericsson a chiudere lo schieramento della seconda batteria.

Domani in programma le due batterie di 20’ ovvero 10 giri ciascuna a partire dalle 12.15 PM ET, le 17.15 italiane, seguite dalla finale sulla distanza di 20 giri divisi da un “halftime break”. Diretta televisiva sui canali SkySport.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati aggiornati delle test session

I risultati delle Qualifiche del Gruppo 1

 

I risultati delle Qualifiche del Gruppo 2

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IndyCar – Palou il più veloce nei primi test al Thermal Club

Alex Palou è risultato il più veloce al termine della giornata di test al Thermal Club, in vista della $1 Million Challenge. Prima della gara – la prima fuori campionato ricordiamo in 16 anni per l’IndyCar – di domenica, i 27 piloti full-season hanno potuto disporre nella giornata di venerdí di ben cinque ore per acclimatarsi all’impianto californiano, già comunque sede di test lo scorso anno.

Alla fine delle due sessioni previste, al catalano la migliore prestazione con 1.39.3373 nel turno pomeridiano, dopo aver dominato anche le prime due ore a disposizione.

Il campione in carica alla fine della giornata ha preceduto un eterogeneo schieramento capitanato da Christian Lundgaard, Marcus Armstrong, Alexander Rossi e Felix Rosenqvist, in rappresentanza – escluso il compagno di squadra neozelandese, di tre squadre diverse: RLL; Arrow McLaren e MSR.

Bene nel secondo turno, caratterizzato da temperature più sostenute, anche Romain Grosjean e Rinus VeeKay.

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Nonostante la novità della location, vero club per facoltosi nei pressi di Palm Springs, da segnalare solo un’interruzione causata da Christian Rasmussen, fermo in pista nelle prime fasi del secondo turno.

Quest’oggi in programma altre due sessioni di test di due ore ciascuna, dalle 12.00 PM ET e dalle 4.00 PM ET, prima delle qualifiche, suddivise in due gruppi, a partire dalle 8.00 PM ET, l’una di notte italiana, e godibili esclusivamente sulla piattaforma IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle test session 1 e 2

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IndyCar – Svelato il format del Thermal Club. Ilott prosegue ancora con McLaren

Rivelati i dettagli del format della million dollar race al Thermal Club. La prossima gara dell’IndyCar Series, la prima fuori campionato da ben 16 anni (Surfers Paradise 2008), vedrà impegnate le 27 entry full season alla caccia del montepremi più alto della serie, esclusa ovviamente la Indy 500. Ben 1.756.000 $ totali, cosí suddiviso: $500,000 al primo classificato, $350,000 al secondo, $250,000 al terzo, $100,000 al quarto $50,000 al quinto e $23,000 ciascuno agli altri.

Le 27 vetture saranno suddivise in due gruppi per affrontare le qualifiche di 12’ ciascuno, con la possibilità, per la prima volta nella serie al di fuori della gara, di agire sul push-to-pass per 40”. In caso di red flag, verrà stoppato il cronometro, ma non per le eventuali interruzioni successive.

Le due qualifiche determineranno due batterie di 20’ ovvero 10 giri. In caso di Full Course Yellow i giri non verranno conteggiati ma il cronometro continuerà a scorrere. Le vetture monteranno gomme nuove e potranno utilzzare solo le gomme utilizzate in qualifica per un eventuale cambio.

I migliori 6 di ogni batteria avanzeranno alla finale. La pole position verrà determinata in funzione del miglior tempo in qualifica e via via a seguire fra piazzole pari e dispari. La finale consisterà di 20 giri divisi in segmenti di 10 giri ciascuno, divisi da una pausa di metà gara.

Durante questo “halftime break” potranno essere effettuati, oltre al rifornimento, aggiustamenti alle regolazioni di ali e pressione dei pneumatici; eventuali cambi gomme saranno concessi solo usando i pneumatici utilizzati nelle batterie. Saranno resettati i 40” di push-to-pass. Non vi sarà un limite di tempo e, in caso di Full Course Yellow, lo schieramento verrà determinato dall’attuale posizione in pista.

Regolanmento macchinoso? Necessario, poichè non sarebbe possibile disputare 40 giri di fila con la capienza dei serbatoi attualmente in uso sulle DW12.

Al Thermal Club come previsto ci sarà ancora Callum Ilott al volante della McLaren #6 al posto dell’infortunato David Malukas. L’inglesino, che ha chiuso al 13mo posto il season opener di St.Petersburg domenica scorsa, avrà l’opportunità di testare la vettura a Barber Park, il 18 marzo prossimo.

L’azione in pista al Thermal Club si dipanerà a partire da venerdí 22 marzo con due sessioni di test; le qualifiche si terranno sabato 23 dalle 8.00 PM ET, le 01.00 italiane, mentre le due batterie e la $1 Million Challenge si terranno domenica 24 marzo a partire dalle 12.15 PM ET, le 17.15 nostrane.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series