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IndyCar – Colton Herta con i colori del padre a Laguna Seca

Lo scorso maggio Colton Herta aveva fatto un regalo di compleanno speciale a papà Bryan, la Reynard-Ford con la quale aveva conquistato la sua prima vittoria a Laguna Seca, nel 1998.

Ieri la rivelazione che Colton vestirà i medesimi colori (sponsor a parte, ovviamente), 25 anni dopo, nel season finale 2023. L’unveiling è avvenuto presso la factory Andretti.

Inter nos, si tratta degli stessi colori resi celebri nel famoso “The Pass” al Corkscrew ad opera del nostro Alex Zanardi due anni prima, e Herta si ripetè l’anno successivo sullo stesso tracciato per la sua seconda ed ultima vittoria nell’allora serie CART.

L’IndyCar non è nuova alle livree throwback, anche se, a differenza dell’attuale F1, si tratta di un fenomeno abbastanza recente e, permetteteci, meglio gestito (a livello mediatico intendo) e circostanziato.

Senza contare i colori neroeoro Lotus della DW12 del Dragon Team 2012 equipaggiata ahimè con lo scarso propulsore sviluppato da John Judd, il primo serio tentativo risale a due anni dopo, con la DW12-Chevy di Helio Castroneves a rivestire per la 98ma Indy 500 il giallo Pennzoil delle monoposto vincitrici con Johnny Rutherford nel 1980 e con Rick Mears nel 1984 e nel 1988.

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Castroneves, che all’epoca contava tre dei quattro successi complessivi nel Greatest Spectacle in Racing, quell’anno arrivò secondo alle spalle di Ryan-Hunter-Reay. Livrea e sponsor riapparvero nel 2016 per il 50mo anniversario del Team Penske, ma lo “Yelio Submarine” arrivò solamente undicesimo.

I medesimi colori sono poi stati portati in pista nelle edizioni 2021, 2022 e 2023 da parte di Scott McLaughlin, che nel suo primo outing ottenne il titolo di Rookie of The Year.

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Sempre nel 2016 la Dallara-Honda di Scott Dixon venne vestita nuovamente del celebre “Lightning Bolt”, il fulmine giallo dello sponsor Target reso famoso dai successi di Zanardi e Jimmy Vasser a fine anni ‘90. Poca fortuna peró per The Iceman in questo caso perchè alla fine giunse solamente sesto in campionato, con nonostante due vittorie ed altrettanti podi in 16 gare.

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Infine il più recente tentativo in occasione dell’ultima Indy 500, ad opera dell’Arrow McLaren, che propose le sue monoposto con livree ispirate ai grandi successi del marchio, in occasione dei propri 50 anni, tra cui la papaya livery portata al successo da Johnny Rutherford nel 1974.

A dire il vero anche Fernando Alonso, nel suo primo tentativo di accaparrarsi la Triple Crown nel 2017 sfoggiò colori simili nell’effort condiviso tra McLaren ed Andretti Autosport, colori infine ripetuti anche nell’infruttuoso tentativo del 2019.

Piero Lonardo

Foto: Andretti Autosport, IndyCar Series, Arrow McLaren

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