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Indy Lights – 13 giovani leoni a Barber Park per la ripresa della serie

Nel weekend ritorna l’Indy Lights a Barber Park dopo lo stop del 2020. Sono 13 le vetture iscritte: non forse il traguardo auspicato dai vertici IndyCar, Roger Penske in testa, il quale auspicava un maggiore coinvolgimento dei team della serie maggiore, ma sicuramente un passo avanti, anche data la qualità del parco partenti, rispetto alle ultime edizioni.

Di fatto saranno cinque le squadre coinvolte: a realtà consolidate come Andretti Autosport, Juncos Racing, Carlin si aggiungeranno HMD, team alla seconda stagione ma che ora raddoppia con il Global Racing Group,  e Pserra Racing, che in appena 40 giorni ha reso possibile un programma per il canadese Antonio Serravalle, uno dei ben dieci rookie.

Serravalle

Unici ad avere esperienza con le IL-15 il newyorkese Robert Megennis, di ritorno per la seconda stagione dopo le esperienze con le ruote coperte in ELMS ed in IMSA, l’inglese Tony Sowery, rivelazione del 2019 con l’HMD, ora alfiere dello Juncos Racing, ed il Chicagoano David Malukas, di ritorno col team di famiglia.

Malukas

Proprio Malukas (nella foto sopra)  è stato insieme allo svedese Linus Lundqvist (foto sotto), altra punta di diamante dell’HMD/GRG il dominatore dei test collettivi svoltisi proprio sulla pista dell’Alabama una settimana fa.

Lundqvist

Da seguire tra questi tredici giovani leoni, sicuramente anche il canadese di Miami Devlin de Francesco, ancora portacolori dell’Andretti Steinbrenner Autosport  (foto di copertina) dopo il secondo posto nella Indy Pro 2000 lo scorso anno dietro Sting Ray Robb, che sarà invece compagno di Sowery allo Juncos Racing.

 

Un altro pilota eclettico da tenere d’occhio è sicuramente Kyle Kirkwood, campione IndyPro 2019, che alternerà gli impegni con la Lexus GT3 nel WeatherTech USCC con la presenza nell’Andretti Autosport, mentre il danese Benjamin Pedersen, compagno di Lundqvist, dovrà dimostrare quanto di buono ha fatto nel 2020 nella Formula Regional Americas.

Accoppiata inedita invece per il Carlin, con l’australiano Alex Peroni, già protagonista in varie formule promozionali con team nostrani, poi negli ultimi due anni col Campos Racing nel FIA F3, ed il ventenne della Louisiana Christian Bogle.

Si ripartirà giovedì 15 aprile alle 4.30 PM locali con 45’ di prove libere. Le due qualifiche venerdì 16 alle 12.00 PM e alle 4.00 PM e gare sabato 17 alle 01.05 PM e domenica 18 aprile alle 1.10 PM.

Piero Lonardo

L’entry list di Barber Park

Foto: Indy Lights Series

Sowerywin

Indy Lights – Juncos completa con Sowery e Robb. Lundqvist con HMD

Altri tre tasselli dell’Indy Lights Series 2021 sono stati messi al loro posto. Il team Juncos ha infatti ufficializzato la propria line-up con Sting Ray Robb e Toby Sowery, mentre Linus Lundqvist ha firmato per HMD.

SRRobb

Robb è stato confermato, come da ampiamente ipotizzato anche su queste pagine, nella squadra diretta da Ricardo Juncos per li terzo anno consecutivo dopo la conquista del titolo IndyPro 2000. L’appena 19enne di Boise,Idaho ha trionfato al termine della sua quarta stagione nell’ex-formula Pro Mazda, stravincendo su Devlin de Francesco e Danial Frost, che ritroverà nella stagione entrante come avversari nell’Andretti Autosport, in virtù di sette vittorie e altri quattro podi su 17 gare.

Il britannico Sowery dal canto suo è stato la rivelazione dell’ultima stagione disputata, conquistando nel 2019 il terzo posto nella classifica finale della serie cadetta con una vittoria e altri sei podi dietro i “duellanti” Oliver Askew e Rinus VeeKay, non negando mai spettacolo e grinta in gara a dispetto del contratto “race by race” col Team Pelfrey/HMD.

Lundqvist

Lundqvist infine si aggiunge all’altro pilota di origini scandinave Benjamin Pedersen in seno al GRG/HMD, e proprio col Global Racing Group ha trionfato con un passo eccezionale (15 vittorie ed un secondo posto su 17 gare, oltre all’en plein nelle pole position) nella Formula Regional Americas.

Come vicino di box avrà quel David Malukas figlio del team owner HMD, Henry Malukas, che si è aggiudicato le uniche altre due gare sfuggite alla 21enne promessa del motorsport svedese, già titolato nel BRDC F3 britannico nel 2018 col Double R Racing di Raikkonen e Robertson.

L’entry list provvisoria dell’Indy Lights Series consta attualmente di dieci piloti totali; si attendono comunque le determinazioni in tema di seconde guide per Carlin ed HMD.

Piero Lonardo

Foto: Indy Lights Series, Indy Pro, FRA

Megennis

Indy Lights – La stagione del ritorno partirà da Barber Park

L’Indy Lights Series 2021 prenderà il via da Barber Park il prossimo 9-11 aprile. L’Andersen Promotions, in funzione dello spostamento del Grand Prix of St.Petersburg, e di conseguenza delle gare di contorno della Road to Indy, al weekend del 25 aprile, ha provveduto a rivedere il calendario della stagione entrante aggiungendo il tracciato dell’Alabama, che sarà teatro di un doubleheader.

Barber Park prende il posto della venue inizialmente indicata come TBA nella prima stesura del calendario che vede il ritorno della serie cadetta dopo un anno di sospensione totale.

Anche i test prestagione (il cosiddetto Spring Training) di Homestead vengono posticipati, dal 22-24 febbraio a una data ancora da definire ma più vicina al primo weekend di gara.

Nonostante le tante iniziative volte ad aumentare l’interesse della serie, non ultimo l’innalzamento del montepremi, al momento sono ancora pochi i piloti iscritti alla serie.

A farla da padrone ancora l’Andretti Autosport con quattro vetture per Roberte Megennis (nella foto), di ritorno tra le Lights dopo il debutto del 2019, e tre promesse provenienti dalla Indy Pro 2000: Devlin de Francesco (in partnership con George Steinbrenner IV), Danial Frost e quel Kyle Kirkwood campione back-to-back nel biennio 2018-2019 dei due primi gradini della “ladder” che porta alla IndyCar.

Il campione in carica dell’Indy Pro 2020, Sting Ray Robb, è invece atteso al ritorno col team che lo ha gestito nelle ultime due stagioni, lo Juncos Racing, anche se finora nulla è stato ufficializzato.

Con HMD Motorsports dovrebbe tornare David Malukas, mentre su di una entry condivisa con il Global Racing Group (GRG) dovrebbe debuttare il pilota di origini danesi Benjamin Pedersen, mentre il Carlin farà il proprio ritorno nella serie dopo due anni di assenza con l’australiano Alex Peroni.

Chi invece sicuramente mancherà, oltre a Belardi Racing che come sappiamo ha chiuso definitivamente i battenti, è l’Exclusive Autosport, le cui due nuove IL-15, acquistate alla vigilia della stagione 2020, sono andate proprio al GRG. Il team canadese ha dovuto per ora accantonare i proprio progetti, che ruotavano intorno al russo Nikita Lastochkin ed al campione 2019 della USF2000, Braden Eves, per concentrarsi su quest’ultimo, pronto a riprendere dal pauroso incidente dello scorso settembre sullo stradale di Indianapolis.

Dallara_auto2 Fra le iniziative messe in atto a sostegno della serie spicca anche il concorso relativo alla creazione di vetture da corsa autonome, la Indy Autonomous Challenge, indetta a fine 2019. L’obiettivo di questo bando di concorso, cui hanno aderito ben 39 università in rappresentanza di 11 Paesi, consiste ricordiamo in una gara, da tenersi presso l’Indianapolis Motor Speedway il 23 ottobre prossim.

L’Energy Systems Network e l’IMS, organizzatori del concorso, che mette in palio ben un milione di dollari, hanno rivelato alla stampa la vettura che fungerà da base di partenza di questa sfida. Si tratta di un telaio modificato di Dallara IL-15, vale a dire proprio lo chassis utilizzato nell’Indy Lights Series, opportunamente equipaggiato per permettere la guida autonoma.

La gara del 23 ottobre sarà preceduta da una simulazione da tenersi nel corso della prossima Indy 500 nel mese di maggio.

Piero Lonardo

Foto: Indy Lights Series

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Indy Lights – Pronto il ritorno nel 2021 con ben 20 gare

Annunciato in giornata il calendario dell’Indy Lights Series 2021. La serie cadetta delle monoposto statunitensi ha come noto dovuto subire lo stop completo nella stagione 2020, formalmente causa COVID. Era però già nota in partenza la crisi di full season entry che lo scorso anno ha portato a griglie quasi sempre sotto le 10 unità nonostante la spettacolarità delle gare ed il valore dei partecipanti più accreditati.

Nel 2021 si ripartirà innanzi tutto con quel montepremi innalzato a quasi 1,3 milioni di $ per il vincitore, quale primo atto per incentivare la serie da parte del presidente entrante dell’IndyCar Series e dell’IMS, Roger Penske, il quale nei giorni scorsi ha caldeggiato senza mezzi termini la proposta che l’Indy Lights venga popolata da tutti team della serie maggiore, particolarmente dalle tre squadre principali, Andretti (l’unica già presente), Ganassi, e appunto Penske, similmente a quanto accade ora nella FIA F2.

La prova generale di questo nuovo assetto potrebbe avvenire già prima della pausa invernale, nell’ambito di un evento, ancora da confermare, da tenersi presso l’infield di Indianapolis, dove dovrebbero essere testati anche i nuovi Halo che equipaggeranno le Dallara IL-15.

La schedule 2021 dell’Indy Lights Series consta di ben 20 appuntamenti, tutti doubleheader, partendo da St.Petersburg per poi proseguire sul circuito stradale di Indianapolis, lungo il cammino della serie maggiore, poi Detroit, di ritorno dal 2012, Road America, Mid-Ohio, Toronto, Gateway, Portland, Laguna Seca ed un’ultima venue ancora da scoprire (TBA).

In evidenza, negativamente, l’assenza della Freedom 100, tradizionale appuntamento presso l’IMS, che lascia Gateway quale unico ovale, almeno per ora, in calendario.

Rilasciati anche i calendari delle altre serie della Road to Indy, la Indy Pro 2000 e la USF 2000, entrambi di 18 gare ciascuno. Le monoposto Tatuus PM-18 ed USF-17, che quest’anno non hanno subito lo stop delle “cugine”, resteranno eleggibili fino alla fine del 2026, anche se l’adozione dell’Halo in questo caso slitterà al 2022.

Niente Detroit per i due primi scalini della filiera, né Portland, ma Barber Park, più il ritorno del Lucas Oil Raceway e del New Jersey Motorsports Park, già presenti nel calendario 2020, che ha visto il successo di Sting Ray Robb e di Christian Rasmussen rispettivamente. L’ultimo weekend, quello entrante di St.Petersburg, sarà infatti ininfluente per la vittoria finale.

Nel season finale della Florida il campione Indy Lights uscente, Oliver Askew, è stato confermato per l’ultima gara dell’IndyCar Series 2020 al volante della Arrow McLaren SP dopo i problemi fisici che lo hanno tenuto lontano all’Harvest GP.

Ricordiamo che tra i 24 piloti iscritti figura anche quello Scott McLaughlin candidato ad un sedile fisso il prossimo anno nel team del Captain, a dar man forte a Josef Newgarden nei confronti del capoclassifica Scott Dixon.

Appuntamento in pista sulle strade della Florida a partire da sabato 24 ottobre alle 10.55 AM con le prove libere. Qualifiche dalle 3.05 PM sempre di sabato e gara domenica 25 dalle 2.20 PM.

Piero Lonardo