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IndyCar – A St.Pete in cerca dell’erede di Palou

Nel weekend ritorna dopo la lunga pausa invernale l’IndyCar Series, la massima espressione delle monoposto USA.

Saranno ben 26 le vetture al via, grazie ai vari programmi di espansione che hanno coinvolto diverse squadre di punta che hanno trasformato programmi parziali in full-season come Meyer Shank Racing ed RLL, ovvero inserendo una terza entry sui circuiti stradali e cittadini per Tatiana Calderon al Team Foyt.

La scorsa stagione, rimasta aperta fino all’ultima gara, ha visto trionfare ben 9 diversi piloti in 16 gare col successo finale di Alex Palou, unico insieme a Colton Herta, ad aggiudicarsi tre gare contro le due di Pato O’Ward, Josef Newgarden, che nel finale ha scavalcato il messicanino nel ruolo di runner-up, e Marcus Ericsson.

Nel 2021 fu proprio Colton Herta a riportare una vittoria dominante sulle strade della Florida, poi non corroborata dalle prestazioni di metà stagione. Peggio è sicuramente andata al compagno di squadra Alexander Rossi, terminato solo una volta a podio.

L’Andretti Autosport peraltro perderà l’esperienza di Ryan Hunter-Reay e James Hinchcliffe ma potrà avvalersi, oltre che del rookie Devlin de Francesco, della rivelazione 2021 Romain Grosjean, tre podi nella sua prima stagione parziale e solo per questo terminato dietro Scott McLaughlin nella classifica dei nuovi arrivati.

E proprio la scommessa del Team Penske è atteso a confermare quanto di buono aveva fatto vedere nella scorsa off-season e nelle prime gare del 2021, per non perdere il passo contro i più esperti Will Power e Josef Newgarden, pure in discreto debito con la fortuna, specie il secondo con il finale incredibile di Road America.

Da tenere sicuramente d’occhio la rinnovata coppia del Meyer Shank Racing formata da Simon Pagenaud e dall’indistruttibile Helio Castroneves, entrambi reduci da una spettacolare vittoria a Daytona, cosí come l’eterogeneo trio del RLL formato da Graham Rahal, Jack Harvey e da Christian Lundgaard.

E’ già ultima chance forse invece per Felix Rosenqvist, in evidente calo nella sua prima stagiona alla McLaren Arrow SP, specie se comparata con quella del fenomeno O’Ward, mentre all’Ed Carpenter Racing Rinus VeeKay e Conor Daly potranno dimostrare quanto di buono hanno fatto vedere, specie il primo, nell’ultima stagione.

Tutta da scoprire invece l’accoppiata Takuma Sato-Dale Coyne Racing, cosí come i progressi dei primi due classificati dell’ultima Indy Lights Series, Kyle Kirkwood e David Malukas.

Per ultimi i campioni in carica del team Ganassi, che non solo hanno nel campione in carica e nel veteranissimo Scott Dixon la bellezza di sette titoli in due, ma ora possono contare anche su un Marcus Ericsson in continua crescita, capace di togliere posizioni e punti che contano agli avversari. Ah poi c’è anche Jimmie Johnson.

Da casa nostra, in assenza ormai da anni di nostri portacolori, seguiremo con simpatia i progressi del talentino della FDA Callum Ilott, alla prima stagione completa col Juncos Hollinger.

Tutto questo prenderà il via venerdí 25 con le prime libere alle 4.15 PM ET. Qualifiche sabato 26 alle 12.30 PM, stesso orario dello start della gara domenica 27 febbraio, pari alle 18.30 italiane. Quest’anno la copertura televisiva italiana sarà affidata a SkySport, che dovrebbe peraltro seguire in diretta anche prove libere e qualifiche: ci auguriamo vivamente che si comportino meglio delle precedenti gestioni nel trattare le monoposto più veloci del pianeta.

Piero Lonardo

L’entry list di St.Petersburg

Foto: IndyCar Series

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IndyCar – Herta e Pagenaud dominatori dei test di Sebring

L’IndyCar Series, a meno di due settimane dal season opener di St.Petersburg, si è ritrovata nella vicina Sebring per un’ultima due giorni di test collettivi.

L’occasione è stata ghiotta per ammirare nuovamente i driver della serie al lavoro, insieme alle nuove livree che li accompagneranno per tutta la stagione.

Herta_Sebring

Nella giornata di lunedí, presenti le vetture di AJ Foyt Racing, Andretti Autosport, Arrow McLaren SP, Chip Ganassi Racing, Dale Coyne Racing, Juncos Hollinger Racing, Rahal Letterman Lanigan Racing e Team Penske, è stato Colton Herta a primeggiare con un tempo non ufficiale di 51”851 davanati alla sorpresa David Malukas, unico attore presente per il DCR.

Malukas_Sebring

A sorpresa sulla DW12-Honda #10 del  campione in carica Alex Palou si è accomodato Kevin Magnussen, sempre più proiettato verso le monoposto USA dopo il debutto dello scorso anno a Road America con la McLaren, ancorchè committato, almeno per il 2022 anche con la Peugeot Hypercar.

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Martedí, mentre Penske, Andretti, McLaren ed RLL hanno levato le tende, al parco partenti si sono aggiunti invece Dalton Kellett, il neo-full time driver Ganassi Jimmie Johnson, il due volte vincitore della indy 500, Takuma Sato, piú l’Ed Carpenter Racing ed il Meyer Shank Racing al completo.

Ed alla fine è stato proprio uno-due da parte del team recente vincitore della Rolex 24, con Simon Pagenaud a precedere col tempo di 52”113 Helio Castroneves.

MarcAnd_IndySempre di questi giorni la notizia che Marco Andretti sarà ancora una volta della partita alla 106ma Indy 500. Per Andretti si tratterà della 250ma partenza nella serie, oltre che della 17ma partecipazione al Greatest Spectacle in Racing, dove ha riportato 4 podi ed una pole position a partire dal 2006.

L’appuntamento ora è per le prime libere sulle strade di St.Pete, a partire dalle 3.40 PM locali di venerdí 25 febbraio. La gara partirà alle 12.25 PM di domenica 27.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

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IndyCar – Sorpresa: terza macchina di Foyt per Tatiana Calderon

Con un comunicato assolutamente inaspettato, il team Foyt ha annunciato l’ingaggio di Tatiana Calderon su una terza DW12-Chevy.

L’accordo è stato possibile grazie allo sponsor Rokit, che espanderà la sua presenza anche sulla vettura #14 destinata a Kyle Kirkwood, che comporrà una line-up giovanissima che comprende anche Dalton Kellett.

La Calderon, la quale aveva già provato una monoposto IndyCar lo scorso autunno, nelle ultime due stagioni ha fatto parte del team al femminile di Richard Mille Racing, col quale ha disputato prima l’ELMS e poi il WEC, partecipando per due volte alla 24 Ore di Le Mans, ma portando avanti anche il ruolo di test driver Alfa Romeo in F1, già suo dal 2018.

Per la pilotessa colombiana, che gareggerà solo sui circuiti stradali e cittadini, si tratta comunque di un ritorno alle origini, poiché la sua carriera in monoposto prese il via proprio nell’allora StarMazda nelle stagioni 2011-2011 col team Juncos.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

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IndyCar – A Conor Daly la seconda vettura dell’ECR

Conor Daly sarà della partita anche nell’IndyCar Series 2022 con l’Ed Carpenter Racing. Il 30enne driver di Noblesville ha infatti scalzato la concorrenza aggiudicandosi il volante full-time della DW12-Chevy #20.

Daly, che nelle ultime due stagioni aveva saltabeccato fra l’ECR ed il team Carlin, dovendo fare spazio sugli ovali al patron Ed ma sfruttando nel contempo le assenze di Max Chilton, avrà quindi la possibilità di disputare tutta la stagione con lo stesso team, cosa che non gli accadeva dal biennio 2016-2017 con Dale Coyne e Team Foyt rispettivamente.

Ricordiamo che la permanenza del figlio d’arte nel team era stata messa a rischio dall’abbandono dello sponsor principale U.S.Air Force al termine della stagione passata.

Ed Carpenter, tre volte polesitter ad Indianapolis, si affiancherà con la terza vettura del team a Daly e a Rinus VeeKay per la 106ma edizione del Greatest Spectacle in Racing, e potrebbe sfruttare anche le rimanenti corse su ovale del Texas, Iowa e Gateway con l’opportuna copertura economica.

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L’annuncio odierno, che va a coprire l’ultimo volante full-time libero della serie, lascia poche speranze di essere in pista nel 2022 ad un altro dei recenti grandi appiedati, Ryan Hunter-Reay. Al momento infatti, l’unico sedile disponibile è quello della terza vettura del Meyer Shank Racing, un programma part-time che potrebbe anche non concretizzarsi, cosí come la seconda macchina del Team Juncos in partnership col Carlin.

Piero Lonardo

Foto: Ed Carpenter Racing

NTT IndyCar Series

IndyCar – Montoya ci riprova a Indy con McLaren

Juan Pablo Montoya tenterà un nuovo assalto alla Indy 500 col team  Arrow McLaren SP. Il 46 enne colombiano tenterà con la terza Dallara-Chevy del team, contraddistinta dal #6, di aggiungere il terzo sigillo, dopo le vittorie del 2000 e del 2015, alla 106ma edizione del Greatest Spectacle in Racing del 29 maggio prossimo.

Per Montoya, oltre alla sua settima partecipazione a Indy, in programma anche il Grand Prix di due settimane prima. Ricordiamo che Montoya è atteso ad una stagione completa nel WeatherTech SportsCar Championship con l’Oreca LM P2 del DragonSpeed insieme ad Henrik Hedman e al figlio Sebastian.

Piero Lonardo

Foto: Arrow McLaren SP

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IndyCar – La serie prosegue con Dallara

L’IndyCar Series ha annunciato nella mattinata italiana di volere proseguire il proprio rapporto con Dallara anche nella realizzazione del nuovo telaio siglando un nuovo accordo pluriennale.

L’azienda di Varano de’ Melegari rimane cosí il fornitore di piú lunga data della serie, raggiungendo quota 26 anni nel 2022, unendosi a Honda e Chevrolet per i percorsi futuri.

La partnership con Dallara iniziò infatti nel 1997 con la fornitura delle cellule di sicurezza, rimanendo quale fornitore unico di telai a partire dal 2008 e della Indy Lights a partire dal 2015. Nel mezzo, la prima storica vittoria di Eddie Cheever alla Indy 500 del 1998.

Dopo l’introduzione dell’aerokit unico UAK18 tre anni or sono, il prossimo impegno comporterà l’adozione dei nuovi propulsori ibridi di 2,4 litri nel 2023 prima dell’introduzione del nuovo chassis, al momento prevista non prima del 2024.

“Dallara è un partner eccezionale e strumentale in qualsiasi cosa facciamo in pista. Una parte importante del successo e della crescita dell’IndyCar Series puó essere atrribuita direttamente alla collaborazione tra Dallara e l’intero paddock” ha affermato il Presidente dell’IndyCar, Jay Frye. “Questa estensione fornisce all’IndyCar e alle sue squadre continuità ed una piattaforma stabile mentre andiamo incontro al futuro.”

E una delle novità della serie sarà costituita dai pannelli segnalatori che, come nelle gare FIA, servirà a gestire meglio ed in modo piú sicuro le segnalazioni, finora amministrate dai marshal solo tramite le bandiere.

Il sistema, denominato EM Motorsports Marshalling System, sarà collegato direttamente alla direzione gara, cosí da permettere a Kyle Novak ed al suo team di azionare la segnalazione più opportuna, ottimizzando gli eventuali interventi di gara. Il sistema, che prevede anche il cosiddetto ADR – Accident Data Recorder – collegato anche agli accelerometri auricolari dei piloti, per ora non verrà utilizzato per gestire le Virtual Safety Car, anche se le stesse potrebbero essere inserite nelle prossime stagioni.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

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IndyCar – Malukas completa per Dale Coyne. JJ conferma un 2022 full-time

Ieri David Malukas ha coronato il proprio sogno e diventerà un pilota IndyCar col Dale Coyne Racing.

Il giovanissimo vicecampione dell’ultima stagione dell’Indy Lights ha formalizzato ieri il contratto che lo lega per tutto il 2022 alla DW12-Honda #18, che verrà gestita in partnership con l’HMD Motorsports.

HMD2022

Nel 2021 Malukas, che aveva già provato una monoposto della serie maggiore nelle scorse settimane, ha conseguito ben sette vittorie e nove podi su venti gare nella serie cadetta.

Un’altra notizia della giornata – a dire il vero si tratta di una conferma – riguarda invece Jimmie Johnson, che correrà tutta la stagione, ovali compresi, col Team Ganassi.

12-15-JimmieIl sette volte campione NASCAR lo scorso anno ha disputato le dodici gare su stradali e cittadini, conseguendo quale miglior risultato il 17mo posto nelle due ultime gare di Laguna Seca e Long Beach. Tony Kanaan, che lo ha sostituito nelle quattro gare su ovali, dovrebbe comunque disputare la sua 21ma Indy 500 sulla quinta vettura del team campione in carica.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar, DCR

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IndyCar – Sato non molla e si accasa con Dale Coyne

Takuma Sato non ci sta ad appendere il casco al chiodo e si appresta a disputare una nuova stagione dell’IndyCar Series, la sua 13ma stagione con Dale Coyne Racing.

Di poche ore fa l’annuncio ufficiale che lega il 44enne nipponico, ricordiamo due volte trionfatore alla Indy 500, per tutto il 2022 con la vettura #51, gestita in partnership col Rick Ware Racing.

Allo stato attuale questa è l’unica entry schierata dal team dopo l’abbandono dell’altro partner Vasser Sullivan, in assenza di news riguardo l’ingaggio del vicecampione Indy Lights, David Malukas, che porterebbe a 15 le entry full-season Honda contro le sole 10 motorizzate Chevrolet. Per il marchio del farfallino si attendono peró le determinazioni delle nuove squadre quali Paretta Autosport, Top Gun e Cusick Motorsports e le eventuali ulteriori vetture che verrebbero schierate, con programmi completi o parziali, da Meyer Shank Racing, McLaren Arrow SP e Juncos Hollinger.

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Proprio quest’ultima squadra ha presentato i nuovi colori per la macchina #77 di Callum Ilott. Il giovane inglese è stato uno dei protagonisti dei recenti test di Sebring, dove a brillare però è stato Nick de Vries sulla vettura messa a disposizione dall’MSR. Dei quattro prospetti invitati il più atteso, Stoffel Vandoorne, è stato quello che ha girato di più ma si è dovuto accontentare della terza piazza davanti a Jack Aitken con la monoposto dell’Ed Carpenter Racing.

Alla fine quello part-time della DW12-Chevy #20 è l’unico sedile sicuramente ancora a disposizione per la folta schiera di pretendenti, che comprende tra gli altri Ryan Hunter-Reay e Conor Daly.

Infine, di pochi minuti fa l’annuncio che vede Sage Karam e Santino Ferrucci entrambi col Dreyer & Reinbold per la 106ma Indy 500. Per Karam si tratta della partecipazione numero 9 al Greatest Spectacle in Racing,  la quarta invece per Ferrucci, che nelle tre precedenti apparizioni ha sempre finito nella top ten, con l’highlight del quarto posto nel 2020 con Dale Coyne.

Piero Lonardo

Foto:IndyCar, Juncos Hollinger

Aitken

IndyCar – Anche Aitken ai test di Sebring. Kellett rinnova con Foyt. Cambiano le qualifiche?

L’IndyCar Series continua ad attirare – per amore o per forza – piloti provenienti dai campionati FIA, e l’ultimo della serie è Jack Aitken.

La 26enne promessa britannica, reduce dalla quarta stagione in F2, dove ha conquistato quattro vittorie e nel 2019 si è classificato al quinto posto assoluto, si accomoderà sulla DW12-Chevy dell’Ed Carpenter Racing, ancora alla ricerca di un pilota part-time (e di sponsor) da affiancare al patron Ed nei circuiti stradali e cittadini.

Aitken, che dopo due stagioni da test driver Renault F1 ha portato in gara la Williams nel season finale del 2020 in Bahrain, si confronterà lunedì prossimo a Sebring con una serie di giovani leoni, primo fra tutti Stoffel Vandoorne, oggetto di valutazione sulla McLaren, ma anche il campione Formula E in carica Nicky de Vries sulla vettura del Meyer Shank Racing ed il connazionale Callum Ilott, altra aggiunta dell’ultimo momento ai test, sulla vettura del Juncos Hollinger con la quale disputerà l’intera prossima stagione.

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Nel 2022 rivedremo inoltre Dalton Kellett sulla DW12-Chevy del Team Foyt. Il 28enne canadese, che nelle ultime due stagioni non è mai andato oltre la 12ma piazza, si affiancherà quindi al campione in carica Indy Lights Kyle Kirkwood e va ad occupare uno degli ultimi sedili liberi della serie.

Un’ultima notizia dell’ultima vuole che la serie stia valutando di modificare il format delle qualifiche nei circuiti stradali e cittadini. In funzione di un potenziale incremento delle macchine in griglia infatti, i due gruppi in cui viene normalmente suddiviso il Q1 potrebbero infatti essere estesi a tre, allo scopo di permettere ad ogni pilota di ottenere un giro pulito cosa che, specie nei tracciati cittadini o di corto kilometraggio, aspetto che già ultimamente veniva spesso messo a rischio.

Lohla

A questa griglia espansa, che dovrebbe contare almeno 27-28 macchine full-time o con programmi parziali, come già anticipato su queste pagine si dovrebbe aggiungere il Cusick Motorsports, che ha rinnovato ieri l’accordo col partner Lohla Sport al fine di schierare Stefan Wilson in altri appuntamenti oltre alla Indy 500.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar, Jack Aitken, Cusick Motorsports

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IndyCar – Vandoorne e De Vries a Sebring il 6 dicembre. Un bel problema per Ed Carpenter

Come già anticipato su queste pagine, Stoffel Vandoorne, nuovo oggetto del desiderio dell’Arrow McLaren SP, proverà presto una monoposto del team.

Data e location del test sono state confermate oggi nell’ambito dei test collettivi di Sebring del 6 dicembre prossimo.

Vandoorne, ex-pilota McLaren in F1, è in lista per guidare la terza DW12-Chevy arancio papaya durante alcuni round del 2022 e full-time nel 2023, allorquando il 29enne pilota belga sarà libero dagli impegni ufficiali del team Mercedes di formula E.

DeVries

Curiosamente, anche l’altro driver del team tedesco, Nicky de Vries, è atteso nel medesimo test, ma col Meyer Shank Racing.

La squadra dell’Ohio, ricordiamo vincitrice dell’ultima Indy 500, nonchè in procinto di partire per la sua prima stagione full-time con due vetture, ha comunque precisato di non avere piani immediati per il campione del mondo in carica delle monoposto elettriche, il quale ha affermato a propria volta di “non vedere l’ora di fare questa nuova esperienza e di vedere dove ci (notare il plurale-ndr) potrà portare”.

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Problemi invece per Ed Carpenter, data la partenza dello sponsor US Air Force, che finanziava la DW-Chevy #20 condivisa dal team owner e da Conor Daly, che aveva portato con se’ l’appoggio dell’aeronautica statunitense dal team Coyne.

La decisione – ha reso noto Daly ad un noto media USA – ci era nota da un po’, e ho già altri sponsor che possono subentrare in caso di stop dell’Air Force. Ad ogni modo, Ed è stato trasparente nei miei confronti riguardo gli altri piloti che sta valutando, e se porteranno più di quanto posso fare io, deciderà lui. La mia priorità comunque è rimanere con Ed.” ha concluso il popolare figlio d’arte, che potrebbe comunque disputare almeno la prossima Indy 500 con la terza vettura del team.

Piero Lonardo

Foto: McLaren F1, MSR, IndyCar