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IndyCar – Motori tema caldo. DHL con Palou

Nella lunga off-season dell’IndyCar Series, a mercato ancora una volta virtualmente concluso (mancano solo i “soliti” sedili di Foyt e DCR), di solito risulta difficile trovare argomenti che catalizzino l’attenzione generale sulla massima serie di monoposto americana.

Nelle ultime settimane invece è lievitata la polemica sui motori, soprattutto grazie a Honda, che anche quest’anno è chiamata allo sforzo maggiore, dovendo servire 15 entry full-season contro le 12 della rivale Chevrolet.

Sotto accusa i costi di gestione, che il costruttore nipponico ritiene esagerati rispetto al ritorno in termini di immagine, nonostante i numeri della serie siano in ascesa. In assenza del tanto auspicato terzo partner motoristico, Honda, il cui contratto scade a fine 2026, starebbe meditando di chiudere una collaborazione che risale al 1994.

Una soluzione per ridurre i costi però, almeno secondo quanto emerso da un’intervista rilasciata da Chuck Schifsky, American Honda Motorsports Manager, ad un noto media statunitense, ci sarebbe, e consisterebbe nell’adottare un unico motore termico, da brandizzare eventualmente all’occorrenza col nome del partner motoristico prescelto.

L’operazione, sempre secondo Schifsky, potrebbe essere gestita da Illmor, che già gestisce le unità Chevy ed è in parte di proprietà di Roger Penske. Peraltro questa storica azienda è stata appena nominata quale gestore unico delle unità ibride (ERS), il cui debutto è atteso, al momento, dopo la Indy 500.

Quasi certamente si tratta di un tentativo di forzare la mano al padre padrone dell’IndyCar Series e dell’IMS, affinchè trovi in tempi brevi, se non il fantomatico terzo motorista, perlomeno il modo di suddividere meglio le forze (ed i costi) fra i due partner tecnologici. Nel caso peggiore, non sarebbe la prima volta che la serie si ritroverebbe con un unico motorista, come nel periodo 2006-2011, in cui guardacaso fu proprio Honda a garantire il regolare svolgimento del campionato.

Una novità di rilievo tra le squadre riguarda invece il cambio di sponsor sulle vetture del Team Ganassi. La macchina del campione in carica, Alex Palou, sarà infatti sponsorizzata da DHL, che lascia cosí definitivamente Andretti. American Legion, che è stato il marchio principale apparso quest’anno sulla DW12-Honda #10, è stato invece dirottato sulla #8 di Linus Lundqvist.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

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