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IndyCar – Herta regola Malukas nelle qualifiche di Detroit

Prima pole position stagionale per Colton Herta sulle strade di Detroit. L’alfiere di Andretti Global ha ripetuto la prestazione dello scorso anno, dominando tutti i segmenti delle qualifiche, superando nel finale della Firestone Fast Six David Malukas, in gran forma con la vettura del Team Foyt, col tempo di 1.00.4779.

Seconda fila per Kyle Kirkwood, specialista dei circuiti cittadini, nonostante una lisciata a muro, e Christian Lundgaard, mentre Alex Palou ha ottenuto il sesto tempo dietro Graham Rahal, forte evidentemente dell’ennesima rivitalizzazione del team di famiglia grazie al recente ingresso di Jay Frye al posto di Steve Eriksen nel ruolo di presidente della squadra. La DW12-Honda #15 partirà comunque domani sei posizioni indietro per una penalità assegnata post-Indy 500.

Un altro recentissimo avvicendamento nelle fila in questo caso del Dale Coyne Racing, con l’ingresso di Michael Cannon e Mike Colliver, è risultato nel miglioramento delle prestazioni dei suoi piloti. Rinus VeeKay ha infatti sfiorato il turno finale, mentre Jacob Abel potrà finalmente lasciare il fondo dello schieramento per una più onorevole decima fila.

Ancora parziali delusioni, anche nella gara di casa, per il Team Penske. Josef Newgarden, protagonista di una toccata nel secondo gruppo del turno, partirà 24mo, mentre Will Power, al top nel Q1, si dovrà accontentare della quarta fila effettiva a fianco del teammate Scott McLaughlin.

Poco in evidenza anche il Meyer Shank Racing, con Marcus Armstrong penultimo nella top Twelve e Felix Rosenqvist fuori come il connazionale Marcus Ericsson, già al primo turno. Andretti Global frattanto ha reso noto di avere finalmente accettato le penalità della Indy 500 che hanno coinvolto proprio l’ex-F1 e Kirkwood.

Difficili le qualifiche anche delle altre vetture di Arrow McLaren, con Pato O’Ward appena nono nel proprio segmento e Nolan Siegel dead last per un problema all’accensione, dietro alle due vetture del Juncos Hollinger di Sting Ray Robb e Conor Daly. Per quest’ultimo un nuovo sponsor – pannoloni per adulti – collegato ad un ”incidente” avvenuto prima della partenza della Indy 500.

Lo start del Detroit GP domani alle 1.30 PM ET, le 18.30 nostrane. Diretta streaming su IndyCar Live e in tv sui canali SkySport.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Qualifiche

Kirkwood

IndyCar – Si prepara la rivincita degli Andretti a Detroit?

Andretti Global sugli scudi nelle libere del Detroit GP, settimo appuntamento dell’IndyCar Series 2025. Kyle Kirkwood e Colton Herta hanno infatti chiuso al top nelle due sessioni disputate.

Nella serata italiana di venerdí, Kirkwood, ricordiamo uno dei due piloti del team penalizzati nel post-gara della 109ma Indy 500, ha riportato la migliore prestazione, ottenuta nel più competitivo secondo gruppo di vetture degli 80’ complessivi di azione, di 1.01.7509 nonostante un contatto da parte di Will Power che lo ha costretto ai box per sostituire il posteriore della sua DW12-Honda.

L’australiano peraltro ha ottenuto il terzo tempo, a sandwich fra i compagni di squadra Scott McLaughlin e Josef Newgarden. David Malukas aveva chiuso davanti a tutti nel primo gruppo con l’undicesima prestazione.

Nelle libere 2 invece è stata la volta di Colton Herta a precedere tutti col tempo di 1.01.7823 davanti a McLaughlin e Kirkwood. Da segnalare la quarta prestazione da parte di Callum Ilott con la vettura #90 di PREMA in una sessione ancora una volta priva di incidenti di nota, anche se i “lunghi” sono stati tanti, vittima ieri anche Alex Palou. Solo posizioni di metà classifica fin qui per il dominatore della serie.

Appuntamento a fra poco per le qualifiche, godibili in streaming su IndyCar Live, alle 12.00 PM ET, le 18.00 italiane.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2

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IndyCar – Si torna in pista a Detroit dopo i veleni di Indy

L’IndyCar Series va a chiudere il mese di maggio sulle strade di Detroit; dopo i veleni della Indy 500, culminati con le penalizzazioni pre-gara in casa Penske e terminata con quelle a posteriori di Ericsson, Kirkwood (Andretti Global ha nel frattempo presentato ricorso) ed Ilott, va alla ricerca di una ipotetica tranquillità in Michigan nel secondo appuntamento condiviso con l’IMSA.

Penskes

In campo le 27 vetture full-season, con qualche novità nelle livree Penske, per l’occasione tutte tendenti al rosso nella gara di casa. Difficile il compito per tutti coloro che non si chiamano Alex Palou, ormai padrone incontrastato della serie e avviato, nonostante siamo solo alla sesta gara di diciassette, verso il quarto titolo, terzo consecutivo.

A complicare la vita ad uno dei major contender, Scott Dixon, attualmente in P6 in classifica generale, ancorchè doppiato a livello di punteggio dal compagno di squadra, anche una penalità di sei posizioni in griglia per aver utilizzato il quinto motore Honda dopo le rotture nelle prove della Indy 500.

Identica penalità anche a Graham Rahal, ma in questo caso per aver sostituito il proprio motore, seppure non oggetto di riparazioni.

Le ostilità in pista inizieranno alle 3.00 PM ET, le 21.00 italiane, di venerdí 30 maggio. Qualifiche alle 12.00 PM ET di sabato 31 e start della gara alle 12.30 PM ET, le 18.30 italiane, di domenica 1º giugno. Diretta streaming dell’intero weekend su IndyCar Live, mentre la corsa sarà visibile sui canali SkySport.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

Pagoda

IndyCar – Clamoroso: penalizzati Ericsson, Kirkwood ed Ilott!

L’Indy 500 dei veleni non si è chiusa ieri sera, perchè poco fa come un fulmine a ciel sereno è arrivata la notizia della penalizzazione delle vetture di Marcus Ericsson, Kyle Kirkwood e Callum Ilott.

Durante le verifiche post-gara sulle due entry di Andretti Global sono state trovate sono state trovate modifiche alla copertura dell’EMS (Energy Management System) e delle coperture dei bracci ad A forniti da Dallara con spaziatori e parti non approvate. Queste modifiche sono state ritenute capaci di migliorare l’efficienza aerodinamica delle due vetture.

Diversa l’irregolarità riscontrata sulla DW12-Chevy #90 di PREMA, che non ha rispettato l’altezza minima e le specifiche dell’ala anteriore.

In considerazione di ciò, le tre vetture, classificatesi al secondo, sesto e dodicesimo posto, sono state poste in fondo all’ordine di arrivo, ed i premi ed i punti guadagnati sono stati riparametrati in funzione di questo nuovo risultato.

In più, è stata disposta una multa di $100,000 per macchina ed i responsabili di ciascuna vettura sono stati sospesi per una gara, sanzione questa che verrà scontata nell’appuntamento IndyCar della prossima settimana a Detroit.

In classifica generale ora diminuisce leggermente lo svantaggio di Pato O’Ward, risultante ora quale terzo classificato della Indy 500, nei confronti di Palou (194 punti contro 306), mentre al terzo posto sale Christian Lundgaard al posto di Kirkwood con 181 punti.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

L’ordine di arrivo definitivo della 109ma Indy 500

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IndyCar – Alex Palou vince anche la Indy 500!

Qualche settimana fa ci domandavamo chi potesse fermare Alex Palou in questa IndyCar Series 2025. Dopo il successo odierno nella 109ma edizione della Indy 500, prima vittoria peraltro su ovale del tre volte campione della serie, rispondiamo: probabilmente nessuno.

Il catalano, partito dalla sesta piazzola, come sempre coadiuvato dal box Ganassi e da Barry Wanser, non solo ha sfruttato al meglio la propria strategia, condivisa anche con altri temibili contender quali Conor Daly, le due vetture del team Foyt di David Malukas e Santino Ferrucci e Pato O’Ward, chiudendo la gara a 14 tornate dalla fine sorpassando un incredulo Marcus Ericsson, seppure in apparente vantaggio di carburante e di gomme.

Il vincitore dell’edizione 2022, bloccato davanti da Devlin DeFrancesco e Louis Foster, in lotta fra loro e per evitare il doppiaggio, non ha potuto nemmeno tentare la zampata finale all’ultimo giro a causa del crash da parte di Nolan Siegel, chiudendo per la seconda volta in tre anni alle spalle del vincitore.

Niente da fare per il “Team Penske-B”, con Malukas e Ferrucci, terzo e settimo all’arrivo, a menare le danze nella parte centrale di gara insieme a Daly. Quest’ultimo ha pagato un eccessivo consumo delle gomme e ha dovuto anticipare l’ultima fatidica sosta, terminando comunque ancora una volta tra i primi dieci.

Un altro eroe di giornata è stato sicuramente Ryan Hunter-Reay. Il box Dreyer&Reinbold, dopo aver costruito la vettura da gara sulla spare car da utilizzare per la Pit Stop Competition, aveva azzeccato la strategia migliore, adeguandosi alla concorrenza più agguerrita con uno splash a 60 giri esatti dalla bandiera a scacchi. Peccato una defaillance dell’ibrido che non gli ha permesso di ripartire alla sosta finale.

Tanti i ritiri, ad iniziare da Scott McLaughlin, out addirittura del giro di formazione, dopo un via ritardato di quasi 45’ dalla Direzione Gara a causa delle condizioni della pista, resa scivolosa da un clima non proprio primaverile, che si è manifestato con una fastidiosa pioggerellina e addirittura grandine. Un presagio che questa sarebbe stata una giornata no per il Team Penske, che ha perso Josef Newgarden per un problema di pescaggio del carburante e con Will Power non è andato oltre la P19.

Subito fuori allo start vero e proorio Marco Andretti, da segnalare un paio di incidenti in pitlane che potevano avere conseguenze ben più gravi: Alexander Rossi, tra i primi nelle fasi iniziali di gara, ha visto la sua DW12-Chevy andare a fuoco per una copiosa perdita di carburante dal serbatoio del box #20, mentre il polesitter Robert Shwartzman, dopo un primo pit non tra i migliori, nella sosta successiva è poi carambolato sulla crew PREMA facendo strike sui propri meccanici. Per il team veneto la soddisfazione di aver completato la gara con l’altra vettura del più esperto Callum Ilott, dodicesimo.

Chiusa anzitempo anche la gara di Kyle Larson per un errore dell’asso della NASCAR che ha coinvolto anche Sting Ray Robb e Kyffin Simpson, in seguito pronto a volare a Charlotte per la Coca Cola 600, seconda parte del “Double”; Scott Dixon ha invece pagato un problema ai freni posteriori evidenziatosi sin dai primi giri e che ha comportato diverse soste extra ed un ritardo di 2 giri dal vincitore.

Assai differente infine la gara dei due “vecchietti terribili”: Takuma Sato ha condotto le primissime fasi di gara ma è incappato in un “lungo” ai box che lo ha sostanzialmente tolto dalla lotta per la vittoria, mentre Helio Castroneves non è mai stato realmente competitivo. Entrambi hanno comunque concluso aldilà della top ten.

Il vantaggio in classifica di Palou inizia a diventare consistente: 306 punti contro i 191 di O’Ward, oggi quarto, ed i 180 di Kirkwood, sesto.

L’IndyCar Series tornerà già la prossima settimana con l’appuntamento condiviso con l’IMSA sulle strade di Detroit.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

L’ordine di arrivo della 109ma Indy 500

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IndyCar – Newgarden chiude alla grande il Carb Day

Josef Newgarden non ha assolutamente abbandonato le speranze di threepeat alla Indy 500, e lo ha ribadito chiudendo al comando le ultime libere, nel cosiddetto Carb Day, con la velocità media di 225.687 mph.

Immediatamente alle spalle del vincitore delle ultime due edizioni, penalizzato come noto in griglia dallo scandalo che ha coinvolto il Team Penske, due vecchie volpi del calibro di Takuma Sato, un altro che punta al tris, e Scott Dixon. Questi gli unici tre piloti a superare la media di 225 miglia orarie. Da segnalare però un problema tecnico per Sato non meglio specificato nel finale di sessione che ha lasciato il veterano del RLL senza potenza.

La sessione è stata movimentata anche dal problema tecnico occorso alla vettura di Ryan Hunter-Reay, costretto a fermarsi ed uscire velocemente dall’auto all’entrata dei box per un incendio che si è propagato dalla bancata di destra del propulsore. Atteso che l’inconveniente potrebbe essere stato causato dalla classica  perdita d’olio, la macchina sarà sicuramente messa in opera per la gara, con la speranza che non risulti danneggiata tutta la “caveria” a supporto dell’elettronica. Problemi anche per Graham Rahal, col motore Honda ko.

Tornando alle risultanze della pista, solo 29ma prestazione per il polesitter Robert Shwartzman, mentre al contrario anche il terzo attore della Front Row, Pato O’Ward, non ha mancato di concludere tra i primi dieci, esattamente in P8. Nella top ten anche il quattro volte vincitore Helio Castroneves e Will Power, altro pilota penalizzato dalla direzione gara.

Relativamente alle posizioni assunte al Team Penske, saranno Luke Mason e Raul Prados a prendere il posto di Tim Cindric sulla vettura di Newgarden. Prados già al comando a Indy lo scorso anno dopo la sospensione del presidente della squadra susseguente allo scandalo del Push-to-Pass di St.Pete.

A gestire le strategie della vettura di Power invece nientemeno che John Diuguid, Penske team principal, attivo soprattutto sul programma Porsche 963 LMDh, al posto di Ron Ruzewski, mentre infine Ben Bretzman, ingegnere di pista della “Yellow Submarine” di Scott McLaughlin, scalerà al posto di Kyle Moyer.

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La giornata, coronata da una folta cornice di pubblico, dopo le due ore di libere è poi proseguita con la prima edizione della “Wienie 500″. La gara, che ha visto in azione ben sei Wienermobile dello sponsor Oscar Mayer, per la cronaca è stata vinta dallo “SlawDog” al fotofinish sullo “Chicago Dog”.

A seguire infine la tradizionale Pit Stop Competition. Beh, Newgarden, oggi incontenibile, ha ripetuto la prestazione del 2024 ed insieme alla sua crew è andato a vincere la competizione ed i 50.000 $ in palio. Curiosità, in finale ha trovato la vettura di Will Power….

L’appuntamento ora è per lo start della 109ma Indy 500, alle 12.45 PM ET, le 18.45 italiane, di domenica 25 maggio. Il Greatest Spectacle in Racing verrà trasmesso su SkySport a partire dalle 18.20 sul canale 257. Diretta streaming ovviamente anche su IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati del Carb Day

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IndyCar – Penske licenzia tre top manager. Buonanotte da Colton Herta

Come anticipato nei giorni scorsi, Roger Penske ha fatto le proprie scelte e ha deciso di licenziare nientemeno che i suoi tre top manager: Tim Cindric, Ron Ruzewski e Kyle Moyer, rispettivamente Presidente, Consigliere Delegato IndyCar e General Manager IndyCar del team. L’operazione è susseguente all’infrazione riscontrata durante il Pole Day e alla relativa penalizzazione in griglia della prossima Indy 500 delle vetture di Josef Newgarden e Will Power.

“Nulla è più importante dell’integrità del nostro sport e dei nostri team. Abbiamo avuto dei deficit organizzativi negli ultimi due anni ed abbiamo dovuto apportare i necessari cambiamenti. Mi scuso con i nostri fans, i nostri partner e la nostra organizzazione per averli delusi” Ha dichiarato Roger Penske.

Cindric, da lungo tempo braccio destro del “Captain”, è entrato a far parte del Team Penske alla fine della stagione 1999 dell’IndyCar Series come presidente di Penske Racing Inc ed è stato promosso a presidente di Penske Performance nel 2005.

Ruzewski è invece entrato a far parte del team all’inizio della stagione IndyCar 200. È stato nominato amministratore delegato prima della stagione 2019, dopo aver ricoperto il ruolo di direttore tecnico del team.

Moyer infine è entrato a far parte del Team Penske prima della stagione 2015. Ha poi assunto il ruolo di direttore generale del programma IndyCar del Team Penske nel 2019.

Cindric e Ruzewski fungevano inoltre da strateghi delle vetture #2 di Josef Newgarden e #12 di Will Power, oggetto della penalizzazione. Questa settimana saranno annunciati ulteriori dettagli sul personale e sulle sostituzioni per la 500 Miglia di Indianapolis.

Emergono nel frattempo ulteriori dettagli sulla vicenda. Aldilà del relativo vantaggio derivante dalla modifica dell’attenuatore posteriore (cosa che peraltro avevamo già evidenziato su queste pagine), viene messo in discussione soprattutto l’operato degli addetti alle verifiche della serie, che non avrebbero mai preso iniziative sino alle proteste da parte di altri team non meglio specificati, i quali, mediante profonde lamentele, sarebbero i veri artefici delle penalizzazioni ai danni delle due vetture occorse nella giornata di domenica e nell’aftermath.

In questa Indy 500 dei veleni sappiate che serpeggiano ora anche perplessità riguardo alla prestazione di Robert Shwartzman e di PREMA Racing, autori di una storica pole position. Al momento siamo solo a livello di rumors del paddock; vedremo se monterà anche questa polemica.

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Nel frattempo, anche per sbollire un po’ gli animi, vi annunciamo che come contorno alla Indy 500 si disputerà una gara tra le Wienermobile, le auto a forma di hot dog del popolare produttore Oscar Mayer.

Ieri sera, approfittando della pausa nelle attività in pista, Colton Herta ha infine pensato bene di augurare una particolare buonanotte a diversi colleghi: Palou, McLaughlin, Daly, Rossi, Kirkwood, Hinchcliffe, il tutto sistematicamente videoregistrato e postato sui social, con tanto di sinceri commenti da parte degli ignari interlocutori. Il video lo potete vedere QUI.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series, Oscar Mayer

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IndyCar – Palou chiude al comando le ultime libere ma a Indianapolis non si spengono le polemiche

Alex Palou ieri ha chiuso al comando l’ultima sessione di libere prima del Carb Day di venerdi prossimo con una velocità media di 226.765 mph; una buona prestazione, ovviamente imparagonabile alle qualifiche, nelle quali i piloti hanno potuto sfruttare una maggiore potenza.

Il catalano, che domenica prossima partirà dalla sesta piazzola, ha preceduto due “vecchietti terribili”, Helio Castroneves e Takuma Sato, 98 anni in due. Ottimi risultati anche per il Dreyer & Reinbold w/Cusick Motorsports, che completa la top five piazzando entrambi i suoi piloti, Jack Harvey e Ryan Hunter-Reay.

Da segnalare un contatto a muro per Christian Rasmussen, un po’ più invasivo di quello avvenuto giovedí scorso, sempre in curva 2, ma comunque senza gravi conseguenze per pilota e macchina.

Occhi puntati ovviamente anche sul polesitter, Robert Shwartman, il primo rookie a partire davanti a tutti a Indy 42 anni dopo Teo Fabi, accreditato solamente della 26ma prestazione assoluta, ma al quarto posto tra le  velocità “No-Tow”, classifica questa guidata da Christian Lundgaard su Josef Newgarden.

E proprio sul più recente vincitore della “Greatest Spectacle in Racing” continuano a piovere le polemiche riguardanti l’infrazione tecnica che è costata la penalizzazione in griglia alla sua entry e a quella di Will Power.

Ad esempio Pato O’Ward, finalmente in prima fila a Indy al settimo tentativo, non le ha mandate a dire, ed ha dichiarato pubblicamente che le due vetture in questione avrebbero dovuto disputare la Last Chance Qualifying.

Inoltre più fonti, tra le quali il noto giornalista Marshall Pruett di Racer, hanno messo in dubbio la conformità della vettura che ha permesso la vittoria a Newgarden nel 2024 che, ora esposta nel rinnovato museo dell’IMS, riporta anch’essa il particolare incriminato del retrotreno sigillato esattamente come riscontrato domenica dai giudici di gara.

Peraltro sono emerse anche foto scattata durante l’ultima 500 Miglia che pure evidenziano il particolare in questione e c’è anche chi ha chiesto di volerne dare la vittoria a O’Ward, ricorderete secondo al termine di un appassionante duello.

Insomma, una gran brutta faccenda, indipendentemente dal presunto vantaggio acquisito, che personalmente riteniamo minimo, col Team Penske ancora una volta a capo chino nel dichiarare di avere accettato le penalità ed al tempo stesso di essere delusi dai risultati ottenuti e dal relativo impatto sulla loro organizzazione, il tutto in attesa della nomina dei sostituti dei due strateghi, Tim Cindric e Ron Ruzewski.

, sono stati sospesi per il resto della Indy 500.

Nuova tegola quindi in casa Penske dopo lo scandalo del push-to-pass dello scorso anno e difficile avvio di Indy 500 per Newgarden, vincitore delle ultime due edizioni.

Nel frattempo continuiamo a godere per la splendida prestazione di Robert Shwartzman e dell’italianissima PREMA Racing, che partiranno dalla pole position domenica prossima nella 109ma Indy 500.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Libere 8

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IndyCar – Indy 500: Newgarden e Power retrocessi in griglia

Non sono finiti i problemi per il Team Penske dopo l’esclusione delle sue monoposto dal Pole Day. L’IndyCar Series ha infatti deciso che, in funzione del mancato rispetto del regolamento tecnico, le vetture di Josef Newgarden e Will Power, a cui erano state originariamente assegnate rispettivamente le posizioni numero 11 e 12 in griglia, vengano retrocesse in fondo allo schieramento, in 32ma e 33ma posizione. Conseguentemente, saranno Conor Daly ed Alexander Rossi a completare la quarta fila della griglia.

La penalizzazione non verrà invece applicata alla DW12-Chevy #3 di Scott McLaughlin, incidentata nel corso della mattinata, il cui attenuatore posteriore, a seguito delle opportune verifiche, è stato al contrario rilevato conforme.

Oltre alla posizione in griglia, le due entry oggetto di penalizzazione perdono anche i punti guadagnati in qualifica, il posto conquistato in pitroad e sono state multate di 100.000 $ ciascuna. Inoltre, gli strateghi delle due vetture, Tim Cindric e Ron Ruzewski, sono stati sospesi per il resto della Indy 500.

Nuova tegola quindi in casa Penske dopo lo scandalo del push-to-pass dello scorso anno e difficile avvio di Indy 500 per Newgarden, vincitore delle ultime due edizioni.

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Nel frattempo continuiamo a godere per la splendida prestazione di Robert Shwartzman e dell’italianissima PREMA Racing, che partiranno dalla pole position domenica prossima nella 109ma Indy 500.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

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IndyCar – Shwartzman e Prema nella storia: è pole alla Indy 500 nella giornata del “Penske imperfect”. Abel out

Robert Shwartzman partirà dalla pole position nella 109ma Indy 500. Il rookie di Prema Racing dopo aver passato la prima tagliola della Top Twelve al terzo posto, ha dominato la Firestone Fast Six con la media di 232.790 mph sui quattro giri.

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Il secondo giorno delle qualifiche è stato segnato dalla mancata partecipazione delle tre monoposto Penske, con Scott McLaughlin protagonista di un incidente nel warm-up del mattino e le altre due vetture di Will Power e Josef Newgarden non accettate dalla direzione gara per una configurazione non conforme al regolamento della struttura anti-crash posteriore e quindi ritirate dalla sessione. Le tre macchine, che lo scorso anno occupavano l’intera prima fila, quest’anno partiranno dalla quarta.

Alle spalle di Shwartzman, che fino al mese scorso non aveva mai messo le ruote in pista su un ovale, l’eterno Takuma Sato e Pato O’Ward. Felix Rosenqvist, che ha chiuso al top la prima fase odierna, partirà dalla quinta piazzola, al fianco di Scott Dixon ed Alex Palou. Terza fila per David Malukas, Christian Lundgaard e Marcus Ericsson; ricordiamo che le posizioni dalla 13 alla 30 sono state definite nella giornata di sabato.

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E’ di Jacob Abel infine la vettura che rimarrà fuori dalla griglia. Marco Andretti e Marcus Armstrong hanno piazzato facilmente le loro vetture sopra le 229 Mph di media nella Last Chance Qualifying, cosí la disputa per l’ultimo posto utile è rimasto un affare tra le due macchine del Dale Coyne Racing. Nel corso dei due tentativi effettuati da ciascuna vettura, è sempre stato Rinus VeeKay a primeggiare, lasciando il vicecampione della Indy NXT e la bella livrea dedicata allo “Spin & Win” di Danny Sullivan fuori dalla gara.

Le attività in pista all’IMS ricominceranno domani con un turno di libere di due ore, a partire dalle 1.00 PM ET, per riprendere venerdí 23 maggio per il cosiddetto Carb Day, in vista dello start di domenica 25 maggio alle 12.45 PM ET, le 18.45 nostrane, della 109ma Indy 500.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Qualifiche-Day 2