Guarda caso c’è Alex Palou davanti a tutti anche nelle qualifiche della 109ma Indy 500. Il catalano realizza con la sua monoposto la media di 233.043 mph sui classici quattro giri cronometrati. A seguire in classifica due delle auto di Penske, con il polesitter 2024, Scott McLaughlin a precedere Josef Newgarden, l’ultimo della top three ad uscire.
Ad approfittare delle buone condizioni della pista ad inizio sessione invece Pato O’Ward, secondo nel sorteggio, Scott Dixon, Felix Rosenqvist e soprattutto Robert Shwartzman, che seguono in classifica generale. Grande impresa, sostanzialmente inattesa da tutti, da parte del rookie di Prema, che non riesce però a piazzare l’altra macchina di Callum Ilott oltre alla 23ma posizione.
Chiudono la Top Twelve, i cui protagonisti domani si ripeteranno per definire le prime quattro file della griglia, David Malukas – uno dei pochi a migliorarsi con un secondo tentativo – Felix Rosenqvist, l’eterno Takuma Sato, Will Power, Marcus Ericsson e Christian Lundgaard.
Della partita avrebbe dovuto essere anche Conor Daly, P11 dopo il best lap di Palou, che però ha visto il suo primo tentativo cancellato a causa dell’altezza da terra non conforme dell’ala anteriore e che negli ultimi istanti a disposizione di questa lunga giornata ha sfiorato il colpaccio ai danni del danese.
Giornata che è stata caratterizzata da due big crash. Nelle libere del mattino Marcus Armstrong ha sbattuto duro entrando in curva 2. Il pilota è uscito barcollando e si pensava già alla sostituzione, ma i medici dell’IMS hanno giudicato abile l’alfiere del Meyer Shank Racing e ai box si è provveduto a costruire una vettura sul muletto settato per lo stradale.
Armstrong è riuscito a prendere la pista nelle ultime fasi della sessione e, pur non chiudendo i quattro tentativi, si dimostrerà una brutta gatta da pelare nella Last Chance Qualifying, che vedrà impegnati anche Marco Andretti, Rinus VeeKay e Jacob Abel.
Colton Herta, uscito per 15mo, ha invece distrutto la propria vettura nel primo giro utile, anch’egli in entrata dall’insidiosa curva 2. La vettura si è capovolta e ha proseguito la propria marcia contro le barriere. Pilota fortunatamente illeso e dopo 4 ore il box Andretti ha riportato in pista una DW12-Honda già pronta in assetto da ovale con la quale Herta ha conquistato la 29ma piazzola per la gara di domenica prossima davanti a Graham Rahal, che per la prima volta in tre anni eviterà la seconda giornata di qualifica.
Tra i delusi odierni sicuramente Helio Castroneves, il cui primo tentativo (sarebbe uscito per 20mo) non è stato effettuato per non aver superato le verifiche tecniche preliminari, e che ha chiuso con la 24ma prestazione.
L’Ed Carpenter Racing, da sempre fra i migliori all’IMS, dalla sua non riesce a piazzare nessuna delle sue vetture nella seconda fase, che si articolerà domani a partire dalle 4.00 PM ET di domenica, le 22 nostrane, partendo dalla Top Twelve. A seguire, dalle 5.15 PM ET, la Last Chance Qualifying per definire gli ultimi tre posti in griglia, per concludersi con la Firestone Fast Six dalle 6.25 PM ET, le 00.25 italiane.
Questi tre turni saranno visibili, oltre che su IndyCar Live, anche sui canali SkySport.
Piero Lonardo
Foto: NTT IndyCar Series