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IndyCar – Alex Palou vince anche la Indy 500!

Qualche settimana fa ci domandavamo chi potesse fermare Alex Palou in questa IndyCar Series 2025. Dopo il successo odierno nella 109ma edizione della Indy 500, prima vittoria peraltro su ovale del tre volte campione della serie, rispondiamo: probabilmente nessuno.

Il catalano, partito dalla sesta piazzola, come sempre coadiuvato dal box Ganassi e da Barry Wanser, non solo ha sfruttato al meglio la propria strategia, condivisa anche con altri temibili contender quali Conor Daly, le due vetture del team Foyt di David Malukas e Santino Ferrucci e Pato O’Ward, chiudendo la gara a 14 tornate dalla fine sorpassando un incredulo Marcus Ericsson, seppure in apparente vantaggio di carburante e di gomme.

Il vincitore dell’edizione 2022, bloccato davanti da Devlin DeFrancesco e Louis Foster, in lotta fra loro e per evitare il doppiaggio, non ha potuto nemmeno tentare la zampata finale all’ultimo giro a causa del crash da parte di Nolan Siegel, chiudendo per la seconda volta in tre anni alle spalle del vincitore.

Niente da fare per il “Team Penske-B”, con Malukas e Ferrucci, terzo e settimo all’arrivo, a menare le danze nella parte centrale di gara insieme a Daly. Quest’ultimo ha pagato un eccessivo consumo delle gomme e ha dovuto anticipare l’ultima fatidica sosta, terminando comunque ancora una volta tra i primi dieci.

Un altro eroe di giornata è stato sicuramente Ryan Hunter-Reay. Il box Dreyer&Reinbold, dopo aver costruito la vettura da gara sulla spare car da utilizzare per la Pit Stop Competition, aveva azzeccato la strategia migliore, adeguandosi alla concorrenza più agguerrita con uno splash a 60 giri esatti dalla bandiera a scacchi. Peccato una defaillance dell’ibrido che non gli ha permesso di ripartire alla sosta finale.

Tanti i ritiri, ad iniziare da Scott McLaughlin, out addirittura del giro di formazione, dopo un via ritardato di quasi 45’ dalla Direzione Gara a causa delle condizioni della pista, resa scivolosa da un clima non proprio primaverile, che si è manifestato con una fastidiosa pioggerellina e addirittura grandine. Un presagio che questa sarebbe stata una giornata no per il Team Penske, che ha perso Josef Newgarden per un problema di pescaggio del carburante e con Will Power non è andato oltre la P19.

Subito fuori allo start vero e proorio Marco Andretti, da segnalare un paio di incidenti in pitlane che potevano avere conseguenze ben più gravi: Alexander Rossi, tra i primi nelle fasi iniziali di gara, ha visto la sua DW12-Chevy andare a fuoco per una copiosa perdita di carburante dal serbatoio del box #20, mentre il polesitter Robert Shwartzman, dopo un primo pit non tra i migliori, nella sosta successiva è poi carambolato sulla crew PREMA facendo strike sui propri meccanici. Per il team veneto la soddisfazione di aver completato la gara con l’altra vettura del più esperto Callum Ilott, dodicesimo.

Chiusa anzitempo anche la gara di Kyle Larson per un errore dell’asso della NASCAR che ha coinvolto anche Sting Ray Robb e Kyffin Simpson, in seguito pronto a volare a Charlotte per la Coca Cola 600, seconda parte del “Double”; Scott Dixon ha invece pagato un problema ai freni posteriori evidenziatosi sin dai primi giri e che ha comportato diverse soste extra ed un ritardo di 2 giri dal vincitore.

Assai differente infine la gara dei due “vecchietti terribili”: Takuma Sato ha condotto le primissime fasi di gara ma è incappato in un “lungo” ai box che lo ha sostanzialmente tolto dalla lotta per la vittoria, mentre Helio Castroneves non è mai stato realmente competitivo. Entrambi hanno comunque concluso aldilà della top ten.

Il vantaggio in classifica di Palou inizia a diventare consistente: 306 punti contro i 191 di O’Ward, oggi quarto, ed i 180 di Kirkwood, sesto.

L’IndyCar Series tornerà già la prossima settimana con l’appuntamento condiviso con l’IMSA sulle strade di Detroit.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

L’ordine di arrivo della 109ma Indy 500

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IndyCar – Newgarden chiude alla grande il Carb Day

Josef Newgarden non ha assolutamente abbandonato le speranze di threepeat alla Indy 500, e lo ha ribadito chiudendo al comando le ultime libere, nel cosiddetto Carb Day, con la velocità media di 225.687 mph.

Immediatamente alle spalle del vincitore delle ultime due edizioni, penalizzato come noto in griglia dallo scandalo che ha coinvolto il Team Penske, due vecchie volpi del calibro di Takuma Sato, un altro che punta al tris, e Scott Dixon. Questi gli unici tre piloti a superare la media di 225 miglia orarie. Da segnalare però un problema tecnico per Sato non meglio specificato nel finale di sessione che ha lasciato il veterano del RLL senza potenza.

La sessione è stata movimentata anche dal problema tecnico occorso alla vettura di Ryan Hunter-Reay, costretto a fermarsi ed uscire velocemente dall’auto all’entrata dei box per un incendio che si è propagato dalla bancata di destra del propulsore. Atteso che l’inconveniente potrebbe essere stato causato dalla classica  perdita d’olio, la macchina sarà sicuramente messa in opera per la gara, con la speranza che non risulti danneggiata tutta la “caveria” a supporto dell’elettronica. Problemi anche per Graham Rahal, col motore Honda ko.

Tornando alle risultanze della pista, solo 29ma prestazione per il polesitter Robert Shwartzman, mentre al contrario anche il terzo attore della Front Row, Pato O’Ward, non ha mancato di concludere tra i primi dieci, esattamente in P8. Nella top ten anche il quattro volte vincitore Helio Castroneves e Will Power, altro pilota penalizzato dalla direzione gara.

Relativamente alle posizioni assunte al Team Penske, saranno Luke Mason e Raul Prados a prendere il posto di Tim Cindric sulla vettura di Newgarden. Prados già al comando a Indy lo scorso anno dopo la sospensione del presidente della squadra susseguente allo scandalo del Push-to-Pass di St.Pete.

A gestire le strategie della vettura di Power invece nientemeno che John Diuguid, Penske team principal, attivo soprattutto sul programma Porsche 963 LMDh, al posto di Ron Ruzewski, mentre infine Ben Bretzman, ingegnere di pista della “Yellow Submarine” di Scott McLaughlin, scalerà al posto di Kyle Moyer.

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La giornata, coronata da una folta cornice di pubblico, dopo le due ore di libere è poi proseguita con la prima edizione della “Wienie 500″. La gara, che ha visto in azione ben sei Wienermobile dello sponsor Oscar Mayer, per la cronaca è stata vinta dallo “SlawDog” al fotofinish sullo “Chicago Dog”.

A seguire infine la tradizionale Pit Stop Competition. Beh, Newgarden, oggi incontenibile, ha ripetuto la prestazione del 2024 ed insieme alla sua crew è andato a vincere la competizione ed i 50.000 $ in palio. Curiosità, in finale ha trovato la vettura di Will Power….

L’appuntamento ora è per lo start della 109ma Indy 500, alle 12.45 PM ET, le 18.45 italiane, di domenica 25 maggio. Il Greatest Spectacle in Racing verrà trasmesso su SkySport a partire dalle 18.20 sul canale 257. Diretta streaming ovviamente anche su IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati del Carb Day

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IndyCar – Penske licenzia tre top manager. Buonanotte da Colton Herta

Come anticipato nei giorni scorsi, Roger Penske ha fatto le proprie scelte e ha deciso di licenziare nientemeno che i suoi tre top manager: Tim Cindric, Ron Ruzewski e Kyle Moyer, rispettivamente Presidente, Consigliere Delegato IndyCar e General Manager IndyCar del team. L’operazione è susseguente all’infrazione riscontrata durante il Pole Day e alla relativa penalizzazione in griglia della prossima Indy 500 delle vetture di Josef Newgarden e Will Power.

“Nulla è più importante dell’integrità del nostro sport e dei nostri team. Abbiamo avuto dei deficit organizzativi negli ultimi due anni ed abbiamo dovuto apportare i necessari cambiamenti. Mi scuso con i nostri fans, i nostri partner e la nostra organizzazione per averli delusi” Ha dichiarato Roger Penske.

Cindric, da lungo tempo braccio destro del “Captain”, è entrato a far parte del Team Penske alla fine della stagione 1999 dell’IndyCar Series come presidente di Penske Racing Inc ed è stato promosso a presidente di Penske Performance nel 2005.

Ruzewski è invece entrato a far parte del team all’inizio della stagione IndyCar 200. È stato nominato amministratore delegato prima della stagione 2019, dopo aver ricoperto il ruolo di direttore tecnico del team.

Moyer infine è entrato a far parte del Team Penske prima della stagione 2015. Ha poi assunto il ruolo di direttore generale del programma IndyCar del Team Penske nel 2019.

Cindric e Ruzewski fungevano inoltre da strateghi delle vetture #2 di Josef Newgarden e #12 di Will Power, oggetto della penalizzazione. Questa settimana saranno annunciati ulteriori dettagli sul personale e sulle sostituzioni per la 500 Miglia di Indianapolis.

Emergono nel frattempo ulteriori dettagli sulla vicenda. Aldilà del relativo vantaggio derivante dalla modifica dell’attenuatore posteriore (cosa che peraltro avevamo già evidenziato su queste pagine), viene messo in discussione soprattutto l’operato degli addetti alle verifiche della serie, che non avrebbero mai preso iniziative sino alle proteste da parte di altri team non meglio specificati, i quali, mediante profonde lamentele, sarebbero i veri artefici delle penalizzazioni ai danni delle due vetture occorse nella giornata di domenica e nell’aftermath.

In questa Indy 500 dei veleni sappiate che serpeggiano ora anche perplessità riguardo alla prestazione di Robert Shwartzman e di PREMA Racing, autori di una storica pole position. Al momento siamo solo a livello di rumors del paddock; vedremo se monterà anche questa polemica.

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Nel frattempo, anche per sbollire un po’ gli animi, vi annunciamo che come contorno alla Indy 500 si disputerà una gara tra le Wienermobile, le auto a forma di hot dog del popolare produttore Oscar Mayer.

Ieri sera, approfittando della pausa nelle attività in pista, Colton Herta ha infine pensato bene di augurare una particolare buonanotte a diversi colleghi: Palou, McLaughlin, Daly, Rossi, Kirkwood, Hinchcliffe, il tutto sistematicamente videoregistrato e postato sui social, con tanto di sinceri commenti da parte degli ignari interlocutori. Il video lo potete vedere QUI.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series, Oscar Mayer

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IndyCar – Palou chiude al comando le ultime libere ma a Indianapolis non si spengono le polemiche

Alex Palou ieri ha chiuso al comando l’ultima sessione di libere prima del Carb Day di venerdi prossimo con una velocità media di 226.765 mph; una buona prestazione, ovviamente imparagonabile alle qualifiche, nelle quali i piloti hanno potuto sfruttare una maggiore potenza.

Il catalano, che domenica prossima partirà dalla sesta piazzola, ha preceduto due “vecchietti terribili”, Helio Castroneves e Takuma Sato, 98 anni in due. Ottimi risultati anche per il Dreyer & Reinbold w/Cusick Motorsports, che completa la top five piazzando entrambi i suoi piloti, Jack Harvey e Ryan Hunter-Reay.

Da segnalare un contatto a muro per Christian Rasmussen, un po’ più invasivo di quello avvenuto giovedí scorso, sempre in curva 2, ma comunque senza gravi conseguenze per pilota e macchina.

Occhi puntati ovviamente anche sul polesitter, Robert Shwartman, il primo rookie a partire davanti a tutti a Indy 42 anni dopo Teo Fabi, accreditato solamente della 26ma prestazione assoluta, ma al quarto posto tra le  velocità “No-Tow”, classifica questa guidata da Christian Lundgaard su Josef Newgarden.

E proprio sul più recente vincitore della “Greatest Spectacle in Racing” continuano a piovere le polemiche riguardanti l’infrazione tecnica che è costata la penalizzazione in griglia alla sua entry e a quella di Will Power.

Ad esempio Pato O’Ward, finalmente in prima fila a Indy al settimo tentativo, non le ha mandate a dire, ed ha dichiarato pubblicamente che le due vetture in questione avrebbero dovuto disputare la Last Chance Qualifying.

Inoltre più fonti, tra le quali il noto giornalista Marshall Pruett di Racer, hanno messo in dubbio la conformità della vettura che ha permesso la vittoria a Newgarden nel 2024 che, ora esposta nel rinnovato museo dell’IMS, riporta anch’essa il particolare incriminato del retrotreno sigillato esattamente come riscontrato domenica dai giudici di gara.

Peraltro sono emerse anche foto scattata durante l’ultima 500 Miglia che pure evidenziano il particolare in questione e c’è anche chi ha chiesto di volerne dare la vittoria a O’Ward, ricorderete secondo al termine di un appassionante duello.

Insomma, una gran brutta faccenda, indipendentemente dal presunto vantaggio acquisito, che personalmente riteniamo minimo, col Team Penske ancora una volta a capo chino nel dichiarare di avere accettato le penalità ed al tempo stesso di essere delusi dai risultati ottenuti e dal relativo impatto sulla loro organizzazione, il tutto in attesa della nomina dei sostituti dei due strateghi, Tim Cindric e Ron Ruzewski.

, sono stati sospesi per il resto della Indy 500.

Nuova tegola quindi in casa Penske dopo lo scandalo del push-to-pass dello scorso anno e difficile avvio di Indy 500 per Newgarden, vincitore delle ultime due edizioni.

Nel frattempo continuiamo a godere per la splendida prestazione di Robert Shwartzman e dell’italianissima PREMA Racing, che partiranno dalla pole position domenica prossima nella 109ma Indy 500.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Libere 8

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IndyCar – Indy 500: Newgarden e Power retrocessi in griglia

Non sono finiti i problemi per il Team Penske dopo l’esclusione delle sue monoposto dal Pole Day. L’IndyCar Series ha infatti deciso che, in funzione del mancato rispetto del regolamento tecnico, le vetture di Josef Newgarden e Will Power, a cui erano state originariamente assegnate rispettivamente le posizioni numero 11 e 12 in griglia, vengano retrocesse in fondo allo schieramento, in 32ma e 33ma posizione. Conseguentemente, saranno Conor Daly ed Alexander Rossi a completare la quarta fila della griglia.

La penalizzazione non verrà invece applicata alla DW12-Chevy #3 di Scott McLaughlin, incidentata nel corso della mattinata, il cui attenuatore posteriore, a seguito delle opportune verifiche, è stato al contrario rilevato conforme.

Oltre alla posizione in griglia, le due entry oggetto di penalizzazione perdono anche i punti guadagnati in qualifica, il posto conquistato in pitroad e sono state multate di 100.000 $ ciascuna. Inoltre, gli strateghi delle due vetture, Tim Cindric e Ron Ruzewski, sono stati sospesi per il resto della Indy 500.

Nuova tegola quindi in casa Penske dopo lo scandalo del push-to-pass dello scorso anno e difficile avvio di Indy 500 per Newgarden, vincitore delle ultime due edizioni.

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Nel frattempo continuiamo a godere per la splendida prestazione di Robert Shwartzman e dell’italianissima PREMA Racing, che partiranno dalla pole position domenica prossima nella 109ma Indy 500.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

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IndyCar – Shwartzman e Prema nella storia: è pole alla Indy 500 nella giornata del “Penske imperfect”. Abel out

Robert Shwartzman partirà dalla pole position nella 109ma Indy 500. Il rookie di Prema Racing dopo aver passato la prima tagliola della Top Twelve al terzo posto, ha dominato la Firestone Fast Six con la media di 232.790 mph sui quattro giri.

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Il secondo giorno delle qualifiche è stato segnato dalla mancata partecipazione delle tre monoposto Penske, con Scott McLaughlin protagonista di un incidente nel warm-up del mattino e le altre due vetture di Will Power e Josef Newgarden non accettate dalla direzione gara per una configurazione non conforme al regolamento della struttura anti-crash posteriore e quindi ritirate dalla sessione. Le tre macchine, che lo scorso anno occupavano l’intera prima fila, quest’anno partiranno dalla quarta.

Alle spalle di Shwartzman, che fino al mese scorso non aveva mai messo le ruote in pista su un ovale, l’eterno Takuma Sato e Pato O’Ward. Felix Rosenqvist, che ha chiuso al top la prima fase odierna, partirà dalla quinta piazzola, al fianco di Scott Dixon ed Alex Palou. Terza fila per David Malukas, Christian Lundgaard e Marcus Ericsson; ricordiamo che le posizioni dalla 13 alla 30 sono state definite nella giornata di sabato.

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E’ di Jacob Abel infine la vettura che rimarrà fuori dalla griglia. Marco Andretti e Marcus Armstrong hanno piazzato facilmente le loro vetture sopra le 229 Mph di media nella Last Chance Qualifying, cosí la disputa per l’ultimo posto utile è rimasto un affare tra le due macchine del Dale Coyne Racing. Nel corso dei due tentativi effettuati da ciascuna vettura, è sempre stato Rinus VeeKay a primeggiare, lasciando il vicecampione della Indy NXT e la bella livrea dedicata allo “Spin & Win” di Danny Sullivan fuori dalla gara.

Le attività in pista all’IMS ricominceranno domani con un turno di libere di due ore, a partire dalle 1.00 PM ET, per riprendere venerdí 23 maggio per il cosiddetto Carb Day, in vista dello start di domenica 25 maggio alle 12.45 PM ET, le 18.45 nostrane, della 109ma Indy 500.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Qualifiche-Day 2

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IndyCar – Palou prenota la pole a Indianapolis, ma fanno paura i crash di Armstrong ed Herta

Guarda caso c’è Alex Palou davanti a tutti anche nelle qualifiche della 109ma Indy 500. Il catalano realizza con la sua monoposto la media di 233.043 mph sui classici quattro giri cronometrati. A seguire in classifica due delle auto di Penske, con il polesitter 2024, Scott McLaughlin a precedere Josef Newgarden, l’ultimo della top three ad uscire.

Ad approfittare delle buone condizioni della pista ad inizio sessione invece Pato O’Ward, secondo nel sorteggio, Scott Dixon, Felix Rosenqvist e soprattutto Robert Shwartzman, che seguono in classifica generale. Grande impresa, sostanzialmente inattesa da tutti, da parte del rookie di Prema, che non riesce però a piazzare l’altra macchina di Callum Ilott oltre alla 23ma posizione.

Chiudono la Top Twelve, i cui protagonisti domani si ripeteranno per definire le prime quattro file della griglia, David Malukas – uno dei pochi a migliorarsi con un secondo tentativo – Felix Rosenqvist, l’eterno Takuma Sato, Will Power, Marcus Ericsson e Christian Lundgaard.

Della partita avrebbe dovuto essere anche Conor Daly, P11 dopo il best lap di Palou, che però ha visto il suo primo tentativo cancellato a causa dell’altezza da terra non conforme dell’ala anteriore e che negli ultimi istanti a disposizione di questa lunga giornata ha sfiorato il colpaccio ai danni del danese.

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Giornata che è stata caratterizzata da due big crash. Nelle libere del mattino Marcus Armstrong ha sbattuto duro entrando in curva 2. Il pilota è uscito barcollando e si pensava già alla sostituzione, ma i medici dell’IMS hanno giudicato abile l’alfiere del Meyer Shank Racing e ai box si è provveduto a costruire una vettura sul muletto settato per lo stradale.

Armstrong è riuscito a prendere la pista nelle ultime fasi della sessione e, pur non chiudendo i quattro tentativi, si dimostrerà una brutta gatta da pelare nella Last Chance Qualifying, che vedrà impegnati anche Marco Andretti, Rinus VeeKay e Jacob Abel.

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Colton Herta, uscito per 15mo, ha invece distrutto la propria vettura nel primo giro utile, anch’egli in entrata dall’insidiosa curva 2. La vettura si è capovolta e ha proseguito la propria marcia contro le barriere. Pilota fortunatamente illeso e dopo 4 ore il box Andretti ha riportato in pista una DW12-Honda già pronta in assetto da ovale con la quale Herta ha conquistato la 29ma piazzola per la gara di domenica prossima davanti a Graham Rahal, che per la prima volta in tre anni eviterà la seconda giornata di qualifica.

Tra i delusi odierni sicuramente Helio Castroneves, il cui primo tentativo (sarebbe uscito per 20mo) non è stato effettuato per non aver superato le verifiche tecniche preliminari, e che ha chiuso con la 24ma prestazione.

L’Ed Carpenter Racing, da sempre fra i migliori all’IMS, dalla sua non riesce a piazzare nessuna delle sue vetture nella seconda fase, che si articolerà domani a partire dalle 4.00 PM ET di domenica, le 22 nostrane, partendo dalla Top Twelve. A seguire, dalle 5.15 PM ET, la Last Chance Qualifying per definire gli ultimi tre posti in griglia, per concludersi con la Firestone Fast Six dalle 6.25 PM ET, le 00.25 italiane.

Questi tre turni saranno visibili, oltre che su IndyCar Live, anche sui canali SkySport.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Qualifiche-Day 1

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IndyCar – McLaughlin svetta nel Fast Friday, ma Dixon fa paura. Simpson e Larson inaugurano le barriere

Scott McLaughlin ha chiuso al comando le ultime libere della 109ma Indy 500, nel cosiddetto Fast Friday. Le maggiori potenze concesse ai turbocompressori Honda e Chevrolet hanno permesso un innalzamento globale delle prestazioni e la “Yellow submarine” ha segnato la velocità media di 233.954 mph.

Ma chi ha realmente impressionato è stato Scott Dixon, che durante una simulazione di qualifica, quindi senza traino, è terminato alle spalle del connazionale con 232.561 mph. A seguire Alex Palou, protagonista di un salvataggio nelle primissime fasi della sessione, poi ancora Kyle Kirkwood e Colton Herta, entrambi a proprio agio dopo aver cercato già nelle giornate precedenti la prestazione assoluta.

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E’ andata peggio invece a Kyffin Simpson e Kyle Larson, i quali hanno entrambi saggiato duramente le SAFER barriere. Spettacolare volo per il pilota delle Cayman, che dopo aver perso la sua DW12-Honda similmente al compagno di squadra poco prima, ha impattato curva 4, innalzandosi ma senza ribaltarsi.

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L’asso della NASCAR invece più avanti nel pomeriggio ha perso la propria vettura in curva 3 ed ha picchiato col muso in una nuvola di fumo dopo essere andato in testacoda. La sua McLaren #17 ha riportato danni minori e si è rivista in pista nel finale di giornata per uno shakedown in vista delle qualifiche di oggi.

Come nelle ultime edizioni, in giornata, a partire dalle 11.00 AM ET locali, le 17 nostrane, verranno assegnate definitivamente le posizioni in griglia dalla 13 alla 30, con le vetture in uscita secondo un ordine sorteggiato.

Le prime quattro file saranno poi oggetto domenica di uno shootout suddiviso in due turni separati: la Top 12 che cristallizzerà le posizioni dalla 7 alla 12 ed infine la Firestone Fast Six che deciderà le prime due file ed il polesitter 2025. Nel mezzo, la Last Chance Qualifying che assegnerà gli ultimi tre posti disponibili per la 109ma Indy 500. Ricordiamo che sono 34 le vetture iscritte, per cui, salvo forfait dell’ultimo momento, una verrà lasciata fuori dalla griglia.

Le qualifiche odierne, che si protrarranno sino alle 6.00 PM ET, cioè la mezzanotte italiana, saranno visibili su IndyCar Live, mentre domenica le fasi successive saranno fruibili anche sui canali SkySport.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Libere 5 (Fast Friday)

L’ordine di uscita delle qualifiche

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IndyCar – A Newgarden l’ultimo acuto prima del Fast Friday. Rasmussen, spin&save

A Josef Newgarden va la palma del più veloce nella terza giornata di prove libere della Indy 500. Più che la miglior media assoluta della sessione, 226.632 mph, discretamente inferiore a quella top segnata da Alex Palou mercoledí, va segnalata la migliore prestazione No-tow di 222.555 mph.

Alle spalle del due volte vincitore in questa speciale graduatoria ancora una volta Kyle Kirkwood, detentore comunque ancora della migliore simulazione di qualifica nelle libere 3.

La classifica assoluta di giornata prosegue con Scott Dixon, Conor Daly, un Pato O’Ward finalmente soddisfatto dell’assetto da gara della sua McLaren, e Ryan Hunter-Reay con la DW12-Chevy #23 del Dreyer & Reinbold w/Cusick Motorsports.

Il mattatore della stagione, Alex Palou, fin qui autore della miglior media assoluta, chiude la top six del turno, caratterizzato finalmente dall’assenza di precipitazioni.

Due comunque le interruzioni nelle sei ore a disposizione: la prima per un’ispezione di routine della pista, e la seconda successiva al salvataggio eseguito in curva 2 da Christian Rasmussen, il quale è riuscito a limitare miracolosamente il contatto con le barriere dopo un mezzo testacoda, similmente al celebre arrivo di Danny Sullivan di 40 anni prima. L’alfiere dell’Ed Carpenter Racing ha poi chiuso con l’ottava media di giornata.

Deluso del giorno sicuramente Graham Rahal, assolutamente non a proprio agio sulla sua DW12-Honda, dead last dopo 31 tornate percorse. Ricordiamo che il figlio d’arte lo scorso anno agguantò l’ultimo posto disponibile in griglia e nel 2023 fu clamorosamente “bumpato” e partecipò alla gara solo grazie ai buoni uffici di Honda, che gli permisero di gareggiare sulla monoposto motorizzata Chevy dell’infortunato Stefan Wilson.

Altro scontento seriale Marco Andretti, che ha chiuso col 22mo tempo della sessione, ancorchè possessore dell’undicesima prestazione senza l’uso di scie.

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Ufficialmente nominato quale riserva designata di Kyle Larson qualora un eventuale posticipo causa meteo di Indianapolis non consentisse il “Double” con la Coca Cola 600 di Charlotte, Tony Kanaan, ora Team Principal Arrow McLaren, che in mattinata ha chiuso l’indispensabile refresher program.

L’appuntamento in pista ad Indianapolis è per il mezzogiorno ET, le 18 nostrane, di oggi, con le potenze dei turbocompressori elevate per simulare le qualifiche di sabato e domenica. Come sempre prove godibili in diretta streaming su IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Libere 4

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IndyCar – Palou chiude al comando la seconda giornata di libere a Indianapolis

Il secondo round delle libere della 109ma Indy 500 va ad Alex Palou. Il campione in carica della serie nel pomeriggio di ieri ha infatti fissato la migliore media a 227.546 mph, approfittando delle migliori temperature della pista e di buone scie nel finale della sessione.

A seguire due delle monoposto di Penske con Will Power e Josef Newgarden, i quali non hanno comunque migliorato il tempo delle prime libere, davanti a Scott Dixon, Conor Daly e David Malukas.

Marcus Armstrong ed Helio Castroneves, settimi ed ottavi in graduatoria, hanno ribadito il buon stato di forma del Meyer Shank Racing, mentre il tempo del commentatore part-time Jack Harvey che vale la P9 rappresenta una lieta sorpresa per il Dreyer & Reinbold/Cusick Motorsports.

#24: Jack Harvey, Dreyer & Reinbold Chevrolet

Anche in questa sessione la pioggia ha complicato le attività di squadre e piloti: l’inizio è stato infatti posticipato di un’ora ed altre due acquazzoni hanno provocato altrettante interruzioni.

Tra chi ha provato una simulazione di qualifica è ancora Kyle Kirkwood a primeggiare con 222.760 mph, davanti alle due vetture dell’Ed Carpenter Racing di Christian Rasmussen ed Alexander Rossi. In questa speciale graduatoria emergono anche due delle macchine di Andretti Global di Colton Herta e Marco Andretti e le due PREMA di Robert Shwartzman e Callum Ilott.

Tra i delusi di giornata sicuramente Santino Ferrucci, P33 in appena 26 tornate, e la pattuglia Arrow McLaren, che piazza i soli Kyle Larson e Pato O’Ward all’interno dei primi 20.

Oggi si riprende ancora una volta alle 12.00 PM ET, le 18 nostrane, per una nuova sessione di libere -anche oggi si prevedono piogge intermittenti – in attesa del Fast Friday, dove vetture e soprattutto motori verranno portati in assetto da qualifica. Diretta streaming come sempre su IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series, DRR

I risultati delle Libere 3