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Indy NXT – Hughes approfitta del contatto di Hauger e vince gara 1 a Indy

Prima vittoria nella Indy NXT by Firestone per Lochie Hughes ad Indianapolis in gara 1. Il rookie di Andretti Global ha approfittato del contatto in curva 1 fra Dennis Hauger, che gli partiva a fianco, e Callum Hedge.

Il leader della serie, reduce dal secondo successo stagionale a Barber Park, ha poi recuperato sino all’ottava posizione finale, mentre alle spalle di Hughes emergevano Caio Collet e Myles Rowe, abili ad approfittare della melèe iniziale sullo stesso Hedge e su Salvador de Alba, che gli partiva a fianco.

Da segnalare un paio di contatti che hanno coinvolto fra gli altri Juan Manuel Correa. Il 25enne di origini ecuadoriane dopo un paio di stagioni complete nel FIA F2, ha firmato per occupare la vettura lasciata libera da Bryce Aron all’HMD ma ha chiuso la sua prima esperienza dopo appena otto tornate.

Nelle fasi finali invece l’incidente che ha visto protagonista James Roe, lungo all’ultima curva, e l’incolpevole Nikita Johnson. Gara finita per entrambi e restart che non ha modificato i valori in campo.

In classifica generale, Hughes, che quest’oggi partirà in pole per gara-2 di questo doubleheader, in programma alle 1.00 PM ET, le 19 italiane, si è avvicinato a -3 lunghezze da Hauger. Lontanissimo Rowe, a 34 lunghezze.

Piero Lonardo

Foto: Indy NXT

L’ordine di arrivo di Gara 1

Palou

IndyCar – Palou-pole all’Indy GP nella giornata della resurrezione RLL

La settimana scorsa ci domandavamo chi fermerà Alex Palou. Bene, per ora pare nessuno, perchè il catalano del Chip Ganassi Racing nella serata di ieri ha firmato la pole anche all’Indy GP.

Il campione in carica ha dominato la Firestone Fast Six col tempo di 1.09.3417 lasciando a 4 decimi Grahal Rahal. Il team RLL ancora una volta mostra segnali di risveglio nella pista amica e, dopo aver dominato seconde libere, piazza tutte e tre le vetture nel turno decisivo, con Louis Foster alle spalle del caposquadra ma davanti a Scott McLaughlin ed addirittura Devlin DeFrancesco a precedere Josef Newgarden.

Penske sembra tornata l’unica squadra in grado di portare in alto la bandiera dei motori Chevy, con anche Will Power che manca la Fast Six per 2 decimi. Fuori per poco anche Pato O’Ward con la migliore delle McLaren. Le altre due macchine papaya sono uscite già nel primo turno come peraltro Scott Dixon e l’intera pattuglia Andretti.

L’appuntamento con l’Indy GP è per le 4.30 PM ET, le 22.30 nostrane di stasera. La gara sarà fruibile tramite IndyCar Live e sui canali SkySport.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

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IndyCar – Chi fermerà Palou? Il catalano trionfa anche a Barber Park

Alex Palou sigla una vittoria dominante a Barber Park, la terza nelle quattro gare fin qui disputate dell’IndyCar Series. Ad aiutare il catalano di Chip Ganassi, l’ennesima gara senza neutralizzazioni (l’ultima risale al primo giro di St.Petersburg) in una pista dove notoriamente è difficile passare.

Il capoclassifica, come metà dello schieramento, è partito con le alternate, e si è subito involato seguito, come nell’ordine della qualifica, da Scott McLaughlin, pure con le “red”, Colton Herta e Will Power, mentre Rinus VeeKay cedeva subito a Nolan Siegel, a guidare il terzetto di Arrow McLaren composto da Christian Lundgaard e Pato O’Ward.

Il danese, partito con la strategia alternativa come i compagni di squadra, è stato l’unico ad approfittarne, anticipando le prime due soste sino a ritrovarsi alle spalle del leader, senza comunque avere possibilità di impensierire la DW12-Honda #10, che a parte 9 giri complessivi, in coincidenza delle soste, ha mantenuto saldamente il comando della gara fino al termine delle 90 tornate previste.

Per McLaughlin, trionfatore delle ultime due edizioni del GP of Alabama, la soddisfazione di tornare a podio, il primo di quest’anno, davanti a Veekay, abile a tenersi dietro Power, mentre Herta, che ad un certo punto è stato il major contender del campione in carica, ha terminato solamente in P7 a causa dell’ennesima sosta poco performante della crew Andretti, alle spalle di O’Ward.

Poco appariscente ma impressionante la rimonta di Scott Dixon dalla 26ma piazzola alla 12ma posizione, mentre i tre rookies questa volta non hanno assolutamente brillato, e vanno a chiudere lo schieramento dei 27, tutti al traguardo.

Palou ora conduce in classifica generale con 196 punti contro i 136 di Lundgaard ed i 127 di Kirkwood, tre settimane fa imprendibile fra i muretti di Long Beach ma oggi assolutamente impalpabile.

Per una volta non c’è molto altro da dire: il prossimo appuntamento con l’IndyCar Series il GP di Indianapolis già sabato prossimo 10 maggio, antipasto della 109ma Indy 500.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

L’ordine di arrivo

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IndyCar – Basta Palou per demolire il Team Penske nelle qualifiche di Barber Park

Alex Palou non smette di stupire e conquista la sua settima pole position in carriera, la prima del 2025, a Barber Park, grazie ad una zampata finale nella Firestone Fast Six.

Per la prima volta in stagione il Team Penske si è ritrovato a lottare in qualifica a ranghi compatti, ma a Scott Mc Laughlin, vincitore delle due ultime edizioni della gara, è rimasta solo la soddisfazione della prima fila, a oltre un decimo dal catalano, che qui sfoggia una livrea speciale HRC, autore di 1.07.2918.

Seconda fila per Colton Herta e Will Power e terza per la “strana coppia” formata da Nolan Siegel, alla prima apparizione fra i primi sei, e Rinus VeeKay.

Le altre due Arrow McLaren di Christian Lundgaard e Pato O’Ward hanno fallito di poco l’ultima tagliola, precedendo Josef Newgarden, di ritorno in pista dopo una serie di problemi di motore che lo hanno limitato nelle seconde libere. Sessione questa che ha visto primeggiare David Malukas, a riprova della ritrovata competitività in Alabama dell’asse Penske-Foyt.

Anche O’Ward e Marcus Ericsson, quest’ultimo leader nelle libere-1, hanno riscontrato problemi in questo turno caratterizzato da pista umida, entrambi a muro.

Scott Dixon, mai vincitore a Barber Park, ha invece verificato le protezioni nel primo turno delle qualifiche e partirà dal fondo dello schieramento, 26mo. Tra gli altri delusi, Felix Rosenqvist (P14) ed il recente vincitore di Long Beach, Kyle Kirkwood (P18), mentre ancora una volta è stato Louis Foster il migliore tra i rookie, e partirà all’esterno della sesta fila.

Domani la gara partirà alle 1.30 PM ET, vale a dire le 19.30 italiane. Diretta streaming su IndyCar Live e televisiva sui canali SkySport.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Libere 1

 

I risultati delle Libere 2

 

I risultati delle Qualifiche

 

Georgina

IndyCar – A Barber Park per rincontrare Georgina

Nel weekend inizia da Barber Park il Month of May che porterà alla 109ma Indy 500. Lo scorso anno durante la gara assistemmo ad una delle situazioni più strane del motorsport, con un manichino dalle fattezze femminili a staccarsi da un ponte e precipitare in pista.

“Georgina”, questo il nome del fantoccio, è una delle tante curiosità della pista dell’Alabama, celebre anche per la scultura raffigurante un enorme ragno.

Lo scorso anno fu Scott McLaughlin a trionfare, per il secondo anno di fila, partendo dalla pole position. Quest’anno peró le monoposto del Team Penske sembrano stentare ed il kiwi, al top nei recenti test di Indianapolis, pur essendo il meglio piazzato del trio del Captain, dopo tre gare è solamente ottavo in classifica. Al suo attivo un quarto posto a St.Petersburg, pur partendo davanti a tutti, quale miglior risultato.

Occhi puntati anche su Josef Newgarden, per tre volte in Victory Lane nel 2015, 2017 e 2018.

Davanti a tutti c’è Alex Palou, che ha già preso il largo grazie a due vittorie ed un secondo posto. Il catalano riportò a Barber Park la sua prima vittoria in IndyCar che aprí la strada al titolo 2021. Kyle Kirkwood, dominatore assoluto a Long Beach, è l’attuale major contender, ma fin qui nelle tre trasferte in Alabama non è mai andato oltre il decimo posto, non brillando nemmeno nell’annata vincente in Indy Lights.

L’andamento ondivago delle gare di Pato O’Ward ha reso Christian Lundgaard con i suoi due terzi posti di fila la punta principale di Arrow McLaren, ed il messicano, vincente tre anni or sono, deve riscattarsi della pessima prova del 2024.

Barber Park, infine, è una delle rare piste che non ha mai visto il successo da parte del sei volte campione Scott Dixon, ancorchè a podio per ben 9 molte in 14 apparizioni.

Di ritorno dopo ben tre mesi dopo St.Petersburg anche l’Indy NXT. Nella categoria cadetta, dopo il forfait da parte di Sophia Floersch, debutto di Max Taylor ed Evagoras Papasavvas nelle fila di HMD Motorsports; inoltre Bryve Aron prende il posto di Jonathan Browne sulla IL-15 #9 del Team Ganassi.

Le ostilità in pista a Barber Park inizieranno venerdí 2 maggio alle 3.30 PM ET con le prime libere. Qualifiche sabato 3 dalle 2.30 PM ET ed inizio della gara all’1.30 PM ET, le 19.30 italiane. Tutte le sessioni saranno fruibili sulla piattaforma IndyCar Live, mentre la gara sarà trasmessa sui canali SkySport.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

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IndyCar – McLaughlin chiude al top i test di Indianapolis. Larson e Sato crash ma piloti ok

Alla fine della travagliata due giorni di Indianapolis è Scott McLaughlin a segnare la miglior media nel segmento di giovedí dedicato a verificare le velocità in qualifica con 232.686 mph.

Solo quattro piloti hanno superato le soglia delle 232 miglia insieme alla DW12-Chevy #3: Takuma Sato, Will Power e Felix Rosenqvist. Il due volte vincitore della 500 Miglia, con la seconda prestazione assoluta, peraltro ottenuta senza traino, ha però chiuso anticipatamente i test andando pesantemente a muro in curva 1.

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Destino simile in precedenza anche per una delle star più attese, Kyle Larson, subito a muro con la pressione del turbo aumentata a 1.5 bar. Nessuna conseguenza per i piloti, ma le due vetture non sono più tornate in pista.

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Dicevamo sessione di test travagliata, perchè il programma di mercoledí è stato tormentato da un problema di connessione che ha impedito ogni comunicazione per tutta la mattinata. Nel pomeriggio le attività sono riprese regolarmente con i cosiddetti “veterans”, seguiti dal rookie e refresher program per terminare con una sessione collettiva che ha visto primeggiare Scott Dixon su Josef Newgarden e Takuma Sato.

Unico contatto nella prima giornata a cura di Graham Rahal, il quale ha lisciato il muro in curva 3, senza particolari conseguenze, nel finale di giornata.

Tornando ai risultati complessivi, da segnalare l’undicesima prestazione da parte di Louis Foster (P4 fra i no-tow), migliore fra i rookies, e le difficoltà tecniche affrontate da entrambe le monoposto del Dreyer & Reinbold / Cusick Motorsports di Jack Harvey e Ryan Hunter-Reay.

Una volta tornati sulle potenze ridotte, l’ultima sessione è stata appannaggio di Alex Palou con 223.993 mph su Felix Rosenqvist, Kyle Kirkwood e Conor Daly.

In ogni caso, il Month of May inizierà in Alabama, a Barber Park, il prossimo weekend, per la quarta prova dell’IndyCar Series, prima di stabilirsi ad Indianapolis per tre settimane, fra Indy GP e la preparazione della 109ma Indy 500 del 25 maggio.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati combinati dei test

I risultati combinati dei test (no tow)

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IndyCar – La serie prepara la 500 Miglia con due giornate di test

Oggi e domani le monoposto più veloci del pianeta saranno di scena all’Indianapolis Motor Speedway per l’Open test in previsione della 109ma Indy 500.

Presenti tutte e 34 le vetture iscritte, l’evento si dipanerà a partire dalle 10.00 AM ET di mercoledi, le 16 italiane, con due ore riservate ai cosiddetti “oval veterans”.

Dalle 12.00 AM ET e fino alle 2.00 PM ET sarà invece la volta di chi deve ancora effettuare o completare il Rookie Orientation Program o il refresher test. Protagonisti il due volte vincitore Takuma Sato, il polesitter 2020 Marco Andretti, Kyle Larson, al secondo tentativo del “Double”, i rookies Jacob Abel, Robert Shwartzman e Louis Foster, più Callum Ilott e Devlin DeFrancesco, assenti recentemente dagli ovali. Si proseguirà poi fino alla 6.00 PM ET con tutte le monoposto in pista.

Nella giornata di giovedí infine, spazio non-stop dalle 9.30 AM ET fino alle 5.00 PM ET per tutti i concorrenti. Al mattino fino alle 12.00 saranno permesse simulazioni di qualifica con pressioni del turbo appropriate. Il meteo dovrebbe essere favorevole, con minime possibilità di precipitazioni nel pomeriggio di giovedí.

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Con l’occasione sono già state presentate alcune livree speciali. Ancora una volta Arrow McLaren, che ha già presentato la livrea della DW12-Chevy #17 di Kyle Larson, proporrà delle colorazioni particolari per le sue entry full-season di Pato O’Ward, Nolan Siegel e Christian Lundgaard, ispirate alla campagna “Never Stop Racing”.

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Resi noti inoltre i colori delle due monoposto del Dreyer & Reinbold/Cusick Motorsports per Jack Harvey e Ryan Hunter-Reay.

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L’open Test di Indianapolis sarà fruibile gratuitamente sulla piattaforma IndyCar Live e sul canale YouTube della serie.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

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IndyCar – Kirkwood si ripete a Long Beach

Kyle Kirkwood conquista la sua terza vittoria nell’IndyCar Series trionfando a Long Beach, sede del suo primo successo nel 2023. Come due anni fa il floridiano è partito dalla pole position, scegliendo, come gran parte del lotto, di partire con le alternate e di fermarsi prima possibile per soddisfare il regolamento, per poi proseguire con altri tre treni di black.

In tutte e tre le soste il box Andretti, questa volta impeccabile nei suoi confronti, ha optato per l’overcut nei confronti degli inseguitori, soprattutto di Alex Palou. Il catalano, dopo uno start non eccezionale, si è presto ritrovato alle spalle del battistrada, arrivando ad insidiarlo nell’ultima sosta a due terzi della percorrenza, senza successo, e dopo due successi in altrettante gare si è dovuto accontentare della piazza d’onore.

Completa il podio Christian Lundgaard. Non si capisce bene che McLaren avesse il danese, visto il risultato finale dei suoi compagni di squadra Pato O’Ward (13mo) e Nolan Siegel (20mo); fatto sta che con una macchina completamente ricostruita dopo il crash in qualifica che gli ha impedito di giocarsi la pole, e partendo con le black, è riuscito ad arpionare il terzo posto nei giri finali su Felix Rosenqvist, terzo attore sulla strategia più diffusa.

Anche Scott Dixon, vincitore lo scorso anno proprio grazie alla strategia e ai consumi, aveva optato per le gomme piú dure in partenza, ma questa volta, complice forse una performance non ottimale della crew Ganassi e della totale assenza di caution, deve accontentarsi dell’ottava piazza finale.

Eroe della giornata comunque Sting Ray Robb, unico insieme a Robert Shwartzman a tentare le “green” nel terzo stint, che regala un insperato nono posto al Juncos Hollinger Racing.

In Penske invece si devono accontentare del quinto e sesto posto di Will Power e Scott McLaughlin, mentre incredibilmente Josef Newgarden ha dovuto combattere con le cinture di sicurezza come l’australiano a Nashville. Santino Ferrucci dal canto suo, potendo godere della partnership tra il team Foyt e la squadra del Captain, ha concluso sornione appena fuori dalla top ten partendo dall’ultima piazzola.

In classifica generale, grazie al risultato odierno Kirkwood sale al secondo posto con 108 punti alle spalle di Palou, che ne vanta 142. Seguono Lundgard, Roseqnvist e Dixon, mentre O’Ward scivola all’ottavo posto.

Il prossimo appuntamento con l’IndyCar Series fra tre settimane a Barber Park, ad iniziare i lMonth of May che porterà alla 109ma Indy 500.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

L’ordine di arrivo

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IndyCar – Kyle Kirkwood torna in pole a Long Beach

Kyle Kirkwood si conferma uno dei più temibili piloti fra i muretti e conquista la sua terza pole position in carriera nell’IndyCar Series a Long Beach.

Il floridiano, che aveva già ottenuto la sua prima partenza al palo proprio nel poi vittorioso appuntamento del 2023, ha segnato la migliore prestazione del weekend nella Firestone Fast Six con 1.06.192 dopo aver dominato tutti i turni cui era coinvolto.

Colton Herta, protagonista di una delle tante “lisciate” a muro di questo turno, completa una prima fila tutta Andretti nonostante un drive-through per aver causato una local yellow. Seconda fila per il leader della serie, Alex Palou, e Felix Rosenqvist, ripescato dopo il crash che ha tolto dalla lotta Christian Lundgaard, a muro nell’insidiosa curva 9 attimi prima della chequered flag nella Top Twelve quando era P5.

Completano la Top Six Marcus Ericsson, a riprova della competitività dell’Andretti Global sul giro singolo, e Scott McLaughlin. Il kiwi è stato l’unico a salvarsi dall’ennesima debacle in qualifica del Team Penske in questo 2025.

Will Power non ha passato la prima tagliola, complice anche un contatto a muro simile a quello che è costato a Scott Dixon una riparazione a tempo record nelle libere 2, cosí come Josef Newgarden, il quale ha lamentato un blocking (a nostro avviso inesistente) da parte di Rosenqvist.

Fuori dai primi sei anche tutta la pattuglia McLaren. Oltre alla disavventura di Lundgaard, nemmeno Pato O’Ward e Nolan Siegel, il migliore delle seconde libere, sono andati oltre il secondo turno, in una pista mai troppo favorevole alle vetture Papaya. Da segnalare anche il contatto che ha impedito a Santino Ferrucci di uscire dal primo turno, al contrario del compagno di squadra David Malukas, il quale si accomoderà nella decima piazzola.

Domani lo start della gara alle 4.30 PM ET, le 22.30 italiane, preceduta da un warm-up alle 12.00 PM ET. Diretta tv sui canali SkySport e sulla piattaforma IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

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IndyCar – Power guida il riscatto Penske nelle prime libere di Long Beach

Will Power chiude davanti a tutti le prime libere sulle strade di Long Beach, sede del terzo appuntamento stagionale dell’IndyCar Series. Il recordman all-time di pole position ha fissato i cronometri sull’1.07.3227 nel finale della seconda parte della sessione.

Ancora una volta il primo turno di libere è stato diviso in tre parti: nei primi 45’, con in pista tutte le vetture, è stato il leader della serie, Alex Palou, a primeggiare col tempo di 1.07.6364 davanti a Christian Lundgaard, prodottosi nel finale con le alternate, e a Josef Newgarden.

A seguire, i 10’ destinati alla prima metà del parco macchine hanno visto Marcus Ericsson al top con la seconda prestazione assoluta di giornata di 1.07.3503 sul teammate Kyle Kirkwood e Marcus Armstrong, mentre Power ha chiuso al comando grazie ad un late effort la successiva su Felix Rosenqvist, autore del quinto miglior crono, e Josef Newgarden, fino a quel momento in testa nel segmento.

Tanti i “lunghi” nelle vie di fuga delle strade californiane, anche da parte di nomi eccellenti quali Colton Herta, che chiuderà comunque in P8 dietro Palou, e lo stesso Power, quest’ultimo poco prima del suo giro veloce, ma l’unica red flag è stata causata da Louis Foster, fermo in T9. Da segnalare anche un contatto a muro col posteriore della sua DW12 anche per Pato O’Ward.

Il programma odierno prevede la seconda sessione di libere e le qualifiche, rispettivamente alle 11.30 AM ET ed alle 2.30 PM ET, le 20.30 italiane. Entrambe saranno fruibili sulla piattaforma a pagamento IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Libere 1